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Fiumicino, darsena stracolma di rifiuti. Il sindaco Baccini detta la ricetta per risolvere il problema

Nuova gestione dei rifiuti in Darsena a Fiumicino secondo il sindaco Baccini
Il sindaco Mario Baccini di Fiumicino ha dichiarato che è in programma per oggi un sopralluogo tecnico per spostare le barche ormeggiate e consentire una bonifica della Darsena portuale di Fiumicino, che è stata nuovamente invasa da rifiuti galleggianti. Negli ultimi anni, la problematica si è presentata con sempre maggiore frequenza a causa della grande quantità di materiale che arriva dal Tevere.
Baccini ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni strutturali per affrontare il problema dei rifiuti che arrivano dalla foce del fiume e si accumulano nella darsena. Attualmente, la convenzione con l’Autorità portuale prevede solo quattro interventi di pulizia all’anno, ma Baccini sostiene che è fondamentale ottimizzare e pianificare meglio queste attività. Secondo il sindaco, è essenziale affrontare il problema alla sua origine, cioè sul fiume stesso, con soluzioni definitive interistituzionali.
Al momento, le possibili soluzioni per risolvere la questione in Darsena includono il trasferimento delle barche da diporto nel nuovo porto quando sarà completato e l’installazione di reti o barriere per intercettare i rifiuti e i detriti prima che entrino nella Darsena. In alternativa, potrebbe essere rivista la convenzione, coinvolgendo l’Autorità Portuale e il Consorzio che gestisce la Darsena, e considerando la possibilità che i proprietari delle barche ormeggiate si occupino autonomamente della pulizia intorno alle loro imbarcazioni.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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