Attualità
Amico in ospedale per droga, i carabinieri scoprono attrezzi da scasso

Tre uomini sono stati denunciati a piede libero, perché trovati con attrezzi da scasso in auto. Avevano accompagnato un amico al pronto soccorso, che si era sentito male, dopo aver assunto droga.
L’episodio nei pressi dell’ospedale
Hanno accompagnato un amico in ospedale, che si era sentito male, dopo aver assunto della droga. I carabinieri nella loro auto hanno trovato guanti e attrezzi vari idonei allo scasso, che sono stati sequestrati. L’episodio è successo la scorsa, sabato 12 ottobre, nei pressi dell’ospedale Sandro Pertini. Per tre uomini senza fissa dimora e con precedenti specifici, è scattata la denuncia a piede libero.
L’auto seguita dai carabinieri
Secondo quanto ricostruito i carabinieri della Stazione di Roma viale Eritrea ieri sera hanno notato una macchina che viaggiava con le luci spente lungo viale Somalia nel quartiere Africano, per poi prendere la tangenziale in direzione San Giovanni. Dentro c’erano tre persone. Ciò ha insospettito i militari, che deciso di seguire l’auto fino a quando, il veicolo si è diretto verso il pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini.
Il conducente e i passeggeri stavano accompagnando un loro amico che si era sentito male all’improvviso, dopo aver assunto della sostanza stupefacente. Insospettiti dall’atteggiamento che avevano, i carabinieri hanno deciso di perquisirli addosso e nell’auto. All’interno della macchina risultata noleggiata, c’erano guanti, attrezzi vari idonei allo scasso, ben nascosti, che sono stati sequestrati. Tre di loro, un ventitreenne, un ventiseienne e un trentunenne, senza fissa dimora e con precedenti specifici, sono stati denunciati a piede libero per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, in concorso.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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