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26enne in ospedale, le forze dell’ordine cercano i responsabili

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26enne in ospedale, le forze dell’ordine cercano i responsabili

La vittima, un ragazzo di ventisei anni, è stata portata in ospedale a Latina. Sul caso indagano i carabinieri, che stanno cercando di risalire agli aggressori.

Dettagli sull’Aggressione

Un ragazzo di ventisei anni è stato aggredito da due persone, per il momento ancora ignote, dopo essere uscito da una discoteca a Sabaudia. Il giovane, portato in ambulanza in ospedale, non è fortunatamente in gravi condizioni. Sul caso indagano i carabinieri del nucleo operativo Radiomobile di Latina: al momento dei due aggressori ancora non c’è traccia.

L’aggressione è avvenuta nella notte tra sabato 12 e domenica 13 ottobre davanti una discoteca sul lungomare di Sabaudia. Per cause ancora da chiarire, il 26enne è stato preso a calci e pugni da due persone nel parcheggio vicino al locale. Aveva finito la serata e voleva tornare a casa quando i due aggressori lo hanno raggiunto, picchiandolo e lasciandolo per terra ferito. Subito dopo sono scappati, facendo perdere le loro tracce. Il 26enne è stato soccorso con l’ambulanza dagli operatori del 118, chiamati dalle persone che hanno assistito alla scena e chiamato il 112. I carabinieri hanno avviato le indagini per identificare i due aggressori, ma al momento la loro identità è ancora ignota.

Immagine di repertorio

Indagini in Corso

I motivi che si celano dietro il violento pestaggio non sono ancora noti. Dalle prime informazioni sembra che la vittima non conoscesse i suoi aggressori, anche se non è escluso possa aver avuto un diverbio con loro prima di raggiungere il parcheggio. I militari ascolteranno il 26enne per ricostruire l’accaduto, e visioneranno eventuali telecamere di sorveglianza presenti nella zona al fine di identificare al più presto i due uomini. Non è escluso che già nelle prossime ore possano essere trovati. Rischiano una denuncia per aggressione e lesioni.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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