Cronaca
Funerale di José, il poeta clochard di San Pietro, con la partecipazione dei cardinali

# La Voce dei Senza Fissa Dimora a Roma
L’Invisibile Poeta della Città Eterna
Nel cuore di Roma, un luogo affascinante che unisce storia e spiritualità, si è spento José Carlos de Sousa, un poeta senza casa la cui esistenza, sebbene marginale, ha trovato una tragica ma potente eco nella sua dipartita. La sua morte ha attirato l’attenzione di molte persone grazie all’omaggio reso dai cardinali Konrad Krajewski e Leonardo Ulrich Steiner. Il funerale, svoltosi in prossimità del Vaticano, ha fatto sì che la comunità internazionale si fermasse a riflettere su un uomo che aveva dedicato la sua vita alla ricerca di connessione attraverso la sua arte. Non cercava alcool o altre distrazioni, ma solamente quaderni, nei quali riversava le sue riflessioni, spesso intrise di solitudine e autocomprensione.
La Celebrazione della Vita da Parte dei Volontari
Un ruolo fondamentale nella vita di José lo hanno avuto il cardinale Krajewski e i suoi volontari. Durante la cerimonia tenutasi nella cappella di Santa Monica, il cardinale ha descritto il poeta come un’anima gentile e generosa. Nonostante le avversità, José si è rivelato una figura quasi angelica per i turisti e i fedeli che affollano il Vaticano. Questo funerale non ha rappresentato un evento isolato, ma è stato l’ultimo di una lunga serie di rituali volti a onorare chi vive ai margini della società. Sotto la guida di Papa Francesco, il Vaticano ha aperto le porte a molte persone senza tetto, che spesso preferiscono ricercare un posto all’aperto piuttosto che accettare i servizi offerti. Il contrasto tra la loro presenza e le esigenze dei residenti crea, purtroppo, tensione nella zona.
La Storia di Willy: Un Precedente Significativo
La storia di José non è isolata: prima di lui, Willy, un altro senzatetto, aveva suscitato una forte emozione nella comunità. I funerali di Willy, celebrati con grande sfarzo, hanno visto la partecipazione dei canonici di San Pietro. La sua sepoltura nel cimitero Teutonico, un luogo solitamente riservato per nobili e regnanti, ha segnato un riconoscimento della sua eredità fiamminga. Come Willy, anche José ha toccato i cuori degli abitanti di Borgo Pio, lasciandosi alle spalle un’eredità di empatia. La vita di entrambe queste persone racconta storie di resilienza e umanità, sotto la guida di un Papa che continua a difendere la dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua condizione. Questi racconti ci ricordano che la morte, pur nelle sue varie forme, ha il potere di livellare le differenze, portando con sé un messaggio di uguaglianza universale.
Cronaca
Un gay costretto a dormire per strada: la storia di un residente del Refuge Lgbtq+ di Roma

ComingOut #Omobitransfobia Scopri l’incredibile storia di un 19enne che ha sfidato l’omofobia familiare e trovato rifugio in una casa segreta in Italia!
Il coraggio di rivelare la propria identità
Un giovane di 19 anni ha deciso di fare coming out con i suoi genitori, un passo che ha cambiato per sempre la sua vita. Immagina il mix di emozioni: euforia e terrore, mentre condivide il suo vero sé con chi dovrebbe amarlo di più. Ma cosa succede quando l’accettazione non arriva?
Da silenzi a minacce: l’esplosione familiare
Subito dopo la confessione, la situazione è degenerata in modo drammatico. Prima i silenzi assordanti, carichi di disapprovazione, poi le urla e le minacce che hanno trasformato la casa in un incubo. È una realtà che tanti giovani LGBTQ+ vivono in segreto, ma questa storia ti farà riflettere su quanto possa essere brutale l’omofobia.
Una svolta inaspettata nella prima casa di accoglienza
Ora, il 19enne ha trovato un rifugio in quella che è la prima casa temporanea in Italia dedicata alle vittime di omobitransfobia. Qui, tra mura protette, ha incontrato persone che lo accolgono e lo ascoltano senza giudizi, offrendogli un nuovo inizio. Potresti chiederti: è davvero possibile voltare pagina così? La sua esperienza potrebbe sorprenderti.
Cronaca
Proposta: due pasti vegetali al mese nelle mense scolastiche, uno in più rispetto all’attuale regime.

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La Proposta Choc di Fabio Ciconte
Fabio Ciconte, presidente del Consiglio del Cibo, sta catturando l’attenzione con una visione audace: educare le persone a un’alimentazione più consapevole non è solo una questione di salute, ma anche un’arma potente contro il riscaldamento globale. Immagina di poter abbattere le emissioni di CO2 semplicemente cambiando le tue abitudini a tavola – è davvero possibile?
I Dettagli che Ti Faranno Riflettere
Ciconte sottolinea che accompagnare le misure per ridurre il consumo di carne con percorsi formativi e di sensibilizzazione potrebbe creare un cambiamento reale. Non si tratta solo di dire addio alla bistecca, ma di scoprire alternative gustose e sostenibili che fanno bene sia al tuo corpo che al pianeta. Quali segreti nasconde questa strategia per un futuro più verde?-
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