Attualità
Una bambina considerata un miracolo.

A due mesi dal tragico incidente in cui ha perso la sorella gemella Sabrina, che era incinta, e il figlio di 5 anni, Simona si prepara a dare alla luce una bambina: “Vogliamo vivere, non c’è spazio per altro dolore”.
L’Automobile devastata dall’incidente
Due mesi sono passati dal devastante incidente che ha visto la perdita di Sabrina Spallotta e del giovane nipote. Simona, miracolosamente sopravvissuta, è ora prossima al parto di una bambina che definirla un miracolo non è solo un sentimento materno, ma una realtà. In quella tragica notte, entrambe le sorelle incinte viaggiavano nella stessa automobila insieme al figlio di Simona, un bimbo di appena 5 anni.
Il Terribile Incidente a Nettuno
La vettura su cui viaggiavano le sorelle procedeva lungo la strada quando un altro veicolo, viaggiando contromano, le ha colpite in pieno. Nonostante il rapido intervento dei vigili del fuoco, per Sabrina e il nipotino non c’è stato nulla da fare. Simona è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Camillo, dove i medici hanno fatto l’impossibile per salvare lei e la bambina. Entrambe, fortunatamente, sono sopravvissute e Simona si prepara ora ad accogliere il nuovo arrivo.
A Breve il Parto: "Questa bimba è un miracolo"
La nascita è prevista fra pochi giorni e, come sottolinea Simona, "questa bimba è un miracolo". Con un legame già fortissimo, la priorità della sua vita è accogliere quella che chiama un dono della vita. Nonostante il dolore enorme per la perdita della sorella e del figlio, Simona guarda al futuro, cercando di vivere giorno per giorno senza lasciare spazio a sentimenti negativi. La comunità locale, nel frattempo, continua a supportarla, dando alla famiglia la forza necessaria per affrontare il futuro.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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Ho trame in mente. Produttori, non fate i pigri.