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La grafologa conferma che il testamento di Teodosio Losito è falso con un nuovo colpo di scena.

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La grafologa conferma che il testamento di Teodosio Losito è falso con un nuovo colpo di scena.

Scoperto falso il testamento di Teodosio Losito

Un’importante svolta nel caso del testamento di Teodosio Losito, noto produttore cinematografico, è stata registrata. Secondo la recente perizia di una grafologa, il documento sarebbe un falso. Losito, trovato morto suicida nella sua abitazione nel 2019, sembrava aver lasciato tutti i suoi averi all’ex compagno, il produttore Alberto Tarallo.

Lo sceneggiatore Teodosio Losito

Risultati della perizia

Il documento è stato sottoposto a esame dalla dottoressa Ilaria Gaetana Gozzi, consulente grafica nominata dai magistrati. La sua analisi avrebbe confermato l’apocrifia della firma di Losito rispetto alle firme autentiche disponibili agli inquirenti. Questo esito rafforza le accuse contro Tarallo, iniziate con contestazioni mosse da altri personaggi dello spettacolo.

Inchiesta su Tarallo e il presunto testamento

Le indagini su Tarallo ebbero origine nel 2021 con dichiarazioni fatte nel programma televisivo Grande Fratello da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, che menzionavano una presunta setta legata al mondo dello spettacolo. Nonostante l’iniziale accantonamento delle accuse di istigazione al suicidio, l’attenzione si è concentrata sul testamento, sospettato di essere stato falsificato con modalità che replicano firma e calligrafia di Losito.

Evoluzioni legali e accertamenti in corso

Sebbene Tarallo abbia visto archiviare le accuse di istigazione al suicidio, l’attenzione si è ora rivolta sull’accusa di falso in testamento olografico. Un sequestro di cinque milioni di euro nei suoi confronti era stato ordinato, ma successivamente sbloccato dalla Corte di Cassazione su ricorso del suo legale. La nuova perizia, tuttavia, potrebbe riaprire il caso e cambiare nuovamente gli sviluppi legali.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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