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Cronaca

Ritmo frenetico al Campidoglio

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Ritmo frenetico al Campidoglio

Il concertone di Capodanno a Roma si avvicina sempre di più a un annullamento, con l’attesa di annunci ufficiali che non sono arrivati. Le fonti confermano che gli 80.000 partecipanti attesi al Circo Massimo dovranno trovare un piano alternativo per festeggiare. Dopo il ritiro di Mahmood e Mara Sattei, il sindaco Roberto Gualtieri si è trovato a rispondere a domande riguardanti il caso di Tony Effe.

IL COMMENTO

Gualtieri ha affrontato il tema del Capodanno con ironia, sottolineando che il suo team ha offerto argomenti «da raccontare» per le festività. Questa situazione rappresenta una significativa crisi mediatica per il sindaco, il quale sembra ora attendere che l’attenzione si affievolisca, pur continuando a lavorare per mantenere l’evento in calendario. Tuttavia, trovare un sostituto di adeguato rilievo sembra molto difficile.

LO SCENARIO

Le polemiche scaturite dall’accusa di sessismo e misoginia a Tony Effe hanno sorpreso il sindaco, che sperava che la richiesta di un passo indietro avrebbe placato le acque. Invece, molti hanno interpretato la situazione come un esempio di censura, un’accusa che il Campidoglio ha respinto. Le somiglianze con precedenti controversie, come quelle riguardanti Franco Califano ed Emis Killa, sono state notate da vari osservatori.

L’ANNUNCIO

Dopo le dimissioni di Mahmood e Mara Sattei, Tony Effe ha confermato un concerto di Capodanno al Pala Eur, con biglietti venduti a 10 euro. L’Eur spa ha informato che, dopo la formalizzazione dell’artista, non ci sono state contrarietà da parte del Campidoglio, che resta contrario a qualsiasi forma di censura. Così, mentre il concerto di Tony Effe si preannuncia come un successo, il Circo Massimo rischia di restare vuoto durante la notte di Capodanno.

Cronaca

“Devo farle pagare”: in aula gli audio scioccanti dell’assassino di Manuela Petrangeli

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“Devo farle pagare”: in aula gli audio scioccanti dell’assassino di Manuela Petrangeli

RivelazioniChocInAula I messaggi agghiaccianti e i vocali WhatsApp che hanno preceduto un brutale femminicidio stanno emergendo in tribunale, e non crederai a cosa si nasconde dietro questa storia di rabbia e vendetta! #FemminicidioRoma

I Vocali che Gelano il Sangue

In un’aula di tribunale a Roma, durante il processo contro Gianluca Molinaro, sono stati riprodotti audio WhatsApp che lasciano senza fiato. Frasi come “Mi sta portando all’estremo” e “maledetta, gliela devo fare pagare” riecheggiano come un sinistro presagio, rivelando l’escalation di tensione che ha culminato in un omicidio per le strade della città. Questi vocali, ascoltati per la prima volta in pubblico, stanno catturando l’attenzione per la loro intensità cruda e inaspettata.

Gli Scambi di Messaggi tra Ex Compagni

Tra i messaggi esaminati dai giudici, emergono accuse velenose che dipingono un quadro di manipolazione e disperazione. Molinaro scriveva alla sua ex compagna Manuela Petrangeli, definendola “una bugiarda patologica” e accusandola di influenzare il loro figlio. Petrangeli rispondeva con parole di esasperazione: “mi stai portando all’esasperazione”. Questi scambi, ora al centro del dibattimento, sollevano interrogativi su come una relazione possa degenerare in tragedia, attirando l’interesse di chi segue casi di violenza domestica.

Le Accuse che Inchiodano l’Imputato

Molinaro è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking e detenzione abusiva di un fucile a canne mozze. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, ha portato alla luce prove schiaccianti, inclusa la sua confessione dopo il fatto: “L’ho uccisa. Speriamo che l’ho presa bene”. Dopo aver sparato a Petrangeli, madre del loro figlio, l’uomo si è costituito in una caserma dei carabinieri, alimentando curiosità su cosa lo abbia spinto a un gesto così estremo.

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Le riflessioni di Papa Francesco sul ruolo dei nonni nel futuro di un popolo

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Le riflessioni di Papa Francesco sul ruolo dei nonni nel futuro di un popolo

PapaFrancesco #Anziani Hai mai scoperto come un uomo “venuto dalla fine del mondo” ha cambiato per sempre il nostro modo di vedere gli anziani, lasciando un’eredità che ti farà riflettere?

Il valore degli anziani

La scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo messaggio sulla fragilità e la forza degli anziani continua a risuonare con forza. Come ha spesso ricordato la Garante di Roma Capitale, l’avvocato Laila Perciballi, il Papa sottolineava che un popolo che non onora i suoi anziani perde le sue radici e il suo futuro. Le sue parole ci invitano a chiederci: e se ignorassimo questa saggezza, cosa rimarrebbe della nostra umanità?

La gratitudine come dovere sociale

Papa Francesco non si limitava a parole: predicava la gentilezza e la tenerezza verso gli anziani, definendoli come la vera essenza di una società. Immagina un mondo in cui le generazioni si uniscono, con i giovani che attingono alla saggezza degli anziani per affrontare le sfide quotidiane. Lui ammoniva: “Fa bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani; e fa bene ai giovani raccoglierla”. Ma cosa succederebbe se questa connessione si spezzasse, lasciando spazio solo a solitudine e indifferenza?

Un impegno da portare avanti

Ora, più che mai, il suo insegnamento ci spinge a sostenere i diritti degli anziani, riconoscendo in loro una benedizione per tutti. Con la sua eredità, ci chiediamo: sei pronto a far parte di questo cambiamento che potrebbe trasformare la società? La Garante di Roma Capitale promette di proseguire su questa strada, ispirata dalla centralità che Papa Francesco dava alla fragilità umana.

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