Cronaca
Incidente mortale sul litorale di Roma: un litigio in auto provoca la morte di Raffaele Scarnecchia

Un grave incidente stradale ha portato alla morte di Raffaele Scarnecchia, un tecnico specializzato di 48 anni, residente a Nettuno (litorale sud di Roma). L’incidente si è verificato ieri notte, intorno alle 2.30, nel quartiere San Giacomo, a seguito di un litigio con la fidanzata che ha distratto il conducente di un’auto, facendo sì che questa invadesse la corsia opposta e travolgesse Scarnecchia mentre era in sella a un ciclomotore. L’impatto è stato fatale e non ha lasciato scampo alla vittima, che è morta per le gravi ferite riportate.
Incidente e fuga del conducente
Dopo l’incidente, il venticinquenne alla guida dell’autovettura, anch’esso di Nettuno, ha inizialmente lasciato il luogo senza prestare soccorso. In seguito, colto dal rimorso, si è presentato al Commissariato di polizia di Anzio intorno alle 7 del mattino successivo, dove ha raccontato quanto accaduto, apprendendo solo in quel momento della morte della vittima. È stato denunciato per omicidio stradale e si sono svolti esami clinici per verificare se fosse sotto l’influenza di sostanze
La memoria di Raffaele Scarnecchia
Raffaele Scarnecchia era molto conosciuto nella sua comunità, avendo lavorato come ausiliario del traffico per Nettuno e Anzio. Era anche un ex giocatore di rugby, apprezzato per il suo impegno nel sociale, avendo recentemente assunto un ruolo nel consiglio direttivo della sezione Avis di Anzio e Nettuno. Come sottolinea Alessandro Rinaldi dell’Avis, «Un destino assurdo… Un destino crudele per un ragazzo sempre disponibile e attento nell’organizzare iniziative legate alla raccolta di sangue».
Cronaca
Due bambini denutriti costretti a assistere ai genitori che si drogano: coppia a processo

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Una storia che sconvolge l’opinione pubblica
Immaginate una giovane coppia di Viterbo, apparentemente come tante altre, ma con un segreto oscuro che ha attirato l’attenzione delle autorità: sono finiti sotto processo per accuse gravissime di maltrattamenti e abbandono sui loro figli, un bambino di 10 anni e una bambina di appena tre anni e mezzo. Come è possibile che genitori arrivino a tanto? Le indagini stanno svelando dettagli che fanno rabbrividire.
Le accuse che lasciano senza parole
I procuratori sostengono che i due bambini abbiano vissuto in condizioni estreme, esposti a pericoli quotidiani e privati delle cure essenziali per crescere. Pensateci: situazioni di abbandono totale, dove i piccoli erano trascurati e lasciati a se stessi. Ma c’è di più – i genitori avrebbero fatto uso di droghe proprio in presenza dei figli, trascinandoli in ambienti pieni di tossicodipendenti. Non è incredibile quanto possa essere pericolosa la realtà dietro le porte di una casa apparentemente normale?Le indagini che hanno cambiato tutto
Le forze dell’ordine, guidate dai carabinieri di Valentano e coordinate dalla procura di Viterbo, hanno portato alla luce questi comportamenti allarmanti dopo un’indagine approfondita. I bambini, trascurati anche dal punto di vista alimentare, erano in uno stato di abbandono che ha scioccato tutti. A fine giugno dell’anno scorso, i piccoli sono stati affidati a una casa famiglia per la loro sicurezza. E ora, il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, nominato tutore provvisorio, si è unito al procedimento come parte civile, insieme all’avvocato Serena Santi che rappresenta i minori.
Il processo che tiene tutti con il fiato sospeso
Il caso è appena iniziato, ma entrerà nel vivo dopo l’estate con l’ascolto dei primi testimoni dell’accusa. Intanto, il tribunale ha deciso di proteggere i bambini da ulteriori traumi, evitando altre audizioni. Che cosa emergerà dalle testimonianze? Questa storia continua a suscitare domande e curiosità, rivelando un lato oscuro della società che non possiamo ignorare.
Cronaca
Scopri come navigare le strade chiuse e raggiungere San Pietro: guida con orari e mappa di sicurezza

PreparateviPerUnAddioEpico #RomaBlindataPerPapaFrancesco Roma si trasforma in una fortezza impenetrabile per accogliere centinaia di leader mondiali e fedeli in un evento che promette sorprese e tensioni da non perdere!
L’afflusso record di delegazioni
Più di cento delegazioni, tra capi di Stato e di governo, convergeranno sabato 26 aprile in piazza San Pietro, unendosi a oltre duecentomila fedeli per un addio che potrebbe diventare leggendario. Roma è in fermento, con maxi schermi installati lungo via della Conciliazione, piazza Pia e piazza Risorgimento – e magari altrove – per garantire che nessuno si perda nemmeno un istante del rito funebre. Immaginate la folla, le emozioni e le storie nascoste dietro questo raduno senza precedenti!
La sicurezza da brividi
Scoprite come Roma diventerà una zona ultra-protetta, con una no fly zone già attiva e controlli rigidissimi attorno a piazza San Pietro. Tiratori scelti, artificieri, unità cinofile e persino pattuglie fluviali sul Tevere saranno pronti a intervenire, mentre squadre specializzate contrastano minacce nucleari, batteriologiche, chimiche e radiologiche. Per entrare in piazza, passerete attraverso varchi con metal detector e dispositivi anti-drone – chissà quali segreti emergeranno da questa operazione da film d’azione! Molti leader arriveranno e ripartiranno in giornata, ma Donald Trump potrebbe sbarcare già venerdì, aggiungendo un tocco di dramma internazionale.La mappa che tutti stanno cercando
Ecco la chiave per navigare il caos: l’agenzia Roma servizi per la mobilità ha mappato una ventina di strade per i bus turistici, da zone vicine al Vaticano come Prati a quartieri più lontani come Eur o Tuscolano. I fedeli potranno spostarsi con le 17 linee bus e tram di Atac, potenziate per l’occasione, o con la metropolitana. Stazioni come Termini, Tiburtina, Ottaviano, Lepanto e Cipro saranno super affollate – preparatevi a un viaggio pieno di imprevisti!
Viabilità e divieti che cambieranno tutto
Cosa succederebbe se le strade di Roma fossero sigillate? Un’area di sicurezza è già delimitata da largo del Colonnato a piazza Sant’Uffizio, con divieti di sosta in luoghi chiave come via di Porta Angelica, piazza della Città Leonina e via del Mascherino. Immaginate di dover zigzagare tra queste restrizioni per raggiungere il cuore dell’evento – un rompicapo che potrebbe rivelare lati nascosti della città eterna!
Le strade chiuse che nessuno si aspetta
Preparatevi a deviazioni epiche: divieti di transito bloccano Borgo Santo Spirito, via Porta Angelica e le corsie di via della Conciliazione, oltre a piazze e vicoli come piazza Pio XII e via Paolo VI. È come se Roma stesse giocando a nascondino con i suoi visitatori – quale strada segreta scoprirai per arrivare in tempo?
Come raggiungere San Pietro senza perdervi
Siete curiosi di sapere il modo più astuto per arrivare? Le stazioni Metro A di Cipro e Ottaviano sono le più vicine, con ascensori e montascale per facilitare l’accesso. Da Ottaviano, seguite via Ottaviano fino a piazza Risorgimento e via di Porta Angelica. Oppure, optate per i treni regionali FL3 e FL5 fino a San Pietro, e poi a piedi – un percorso che potrebbe riservare incontri inaspettati lungo il cammino!
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