Cronaca
Shomurodov segna, contende il posto a Dovbyk e rallegra la Roma.

Eldor Shomurodov, l’uzbeko che sta rubando la scena alla Roma con il suo tocco magico, ha affondato il Verona in quattro minuti netti, lasciando i poveri scaligeri a leccarsi le ferite. Con Ranieri che trasforma la squadra in una macchina da guerra, la Champions è a soli due punti – chissà se gli altri club staranno tremando! Ma questo gigante gentile, che disegna cuori invece di sparare insulti, ha spodestato Dovbyk, il cui rendimento è altalenante come un ubriaco in una partita di biliardo. #ASRomaDominio #ShomurodovIlRe #CalcioSenzaFiltri #UzbekoVsUcraino #RanieriIlMago (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).
Il Protagonista Inaspettato
Shomurodov ha colpito di nuovo, segnando il gol decisivo contro il Verona e portando la Roma a 17 risultati utili consecutivi. Questo uzbeko sorridente, che sembra uscito da un fumetto di supereroi, ha trasformato un assist geniale di Soulé in un tocco vincente, umiliando una squadra di bassa classifica che non ha mai dato fastidio da quando Ranieri è al timone. Con la Champions League a portata di mano, la Roma sta sognando in grande, ma attenzione: Shomurodov non è solo un comprimario, è il nuovo eroe.Lo Scontro con Dovbyk
Ora, parliamo del vero dramma: Shomurodov ha strappato la maglia da titolare a Dovbyk, quel ucraino che ha vinto il premio di giocatore del mese ma ha steccato contro Juventus e Lazio. Con 16 gol contro i 7 di Shomurodov, Dovbyk sembra un tiratore scelto che sbaglia i bersagli facili – tranne contro il Milan in Coppa Italia. Shomurodov, invece, è più dinamico, meno statico, e mentalmente più affilato, come ha dimostrato da titolare contro il Monza. Ranieri l’ha detto chiaro: “Dovbyk deve dare di più”, e onestamente, chi non è d’accordo?
Le Dichiarazioni del Mister
Ranieri, il veterano che vede la fine della carriera all’orizzonte, ha quasi perso Shomurodov a gennaio, quando il giocatore era pronto a partire per Venezia. Ma con un “Resta con noi, sei importante e sempre sorridente”, l’ha convinto a rimanere. De Rossi, all’inizio della stagione, aveva già fiutato il talento: “Mi serve gente così, che si allena a mille all’ora”. Ora, con cinque gare cruciali in arrivo, Shomurodov potrebbe diventare il titolare fisso, mentre Dovbyk rischia di finire in panchina – e forse è meglio così, no?
Cronaca
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Le Testimonianze
Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.
L’Abbraccio
E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.L’Incontro
Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.
Cronaca
A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna
L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma
Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.
La Testimonianza della Mamma Terrorizzata
Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.L’Aggressione e il Momento di Paura
Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.
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