Cronaca
A Roma, il mistero di un uomo svenuto dopo un pestaggio in via Tagliamento

UnMisteriosoPestaggioNotturno: Un giovane aggredito brutalmente a Roma, chi sono i colpevoli nascosti nell’ombra?
In una notte che sembra uscita da un thriller, un ragazzo di 20 anni è stato scoperto privo di sensi su un marciapiede di via Tagliamento, nel quartiere Salario Parioli, non lontano da una affollata discoteca. Con lesioni diffuse su tutto il corpo e una memoria che si dissolve nel vuoto, il giovane ha raccontato alla polizia di ricordare solo i momenti prima dell’accaduto, lasciando un enigma che fa rabbrividire: chi potrebbe averlo ridotto in quello stato e perché?
LA RICOSTRUZIONE
Gli investigatori stanno scavando nel buio di quella fatidica notte tra il 3 e il 4 maggio, alla ricerca di indizi su un’aggressione che potrebbe nascondere sorprese inaspettate. Il ragazzo ricorda di essere entrato in discoteca, di aver bevuto qualcosa e poi… più nulla, come se un blackout avesse cancellato ogni dettaglio. Ma cosa è successo fuori dal locale? Potrebbe essere stato un gruppo di giovani, forse scatenati da un banale apprezzamento a una ragazza, o magari un aggressore solitario con una violenza inaudita? Le ipotesi si moltiplicano, alimentando la curiosità: era solo un diverbio finito male, o c’è molto di più dietro questa storia da brividi?
I SOCCORSI
A salvare la situazione è stata la sorella del giovane, che ha ricevuto una chiamata d’emergenza mentre era poco distante. Arrivata di corsa, l’ha trovato in condizioni drammatiche, con il volto tumefatto e difficoltà a respirare – una scena che fa sorgere mille domande su come sia potuto accadere nel bel mezzo di Roma. Mentre le volanti della polizia e l’ambulanza arrivavano sul posto, i sanitari hanno agito d’urgenza, trasportandolo in codice rosso al policlinico Umberto I. Lì, tra traumi cranici e lividi evidenti, il ragazzo è stato rianimato, ma i ricordi persi continuano a tenere tutti con il fiato sospeso: riuscirà a svelare l’identità dei suoi assalitori? Gli investigatori non si fermano e stanno interrogando chiunque possa essere coinvolto in questo inquietante mistero.
Cronaca
Sanzioni inaspettate per 14 studenti: i lavori socialmente utili che cambiano tutto

StudentiInRivolta: Scopri le sanzioni scioccanti e i lavori segreti che stanno scuotendo il liceo Virgilio! #OccupazioneScuole #ProtestaStudentesca
Le Sanzioni Disciplinarie in Azione
Negli ultimi giorni, 14 studenti del liceo Virgilio sono stati colpiti da sanzioni disciplinarie per l’occupazione avvenuta lo scorso dicembre. Tra sospensioni che vanno da 5 a 20 giorni e obblighi di frequenza, solo 11 di loro stanno affrontando le conseguenze: i restanti tre hanno scelto di lasciare la scuola per evitare che queste misure influenzassero i loro esami di Stato. Un vero colpo di scena che lascia interrogativi su come le proteste scolastiche possano cambiare le vite degli studenti.
I Lavori Socialmente Utili Sotto la Lente
Coloro che sono rimasti stanno prestando servizio in luoghi inaspettati, come la Comunità di Sant’Egidio o il centro di assistenza per migranti Astalli, mentre altri aiutano con la pulizia degli spazi scolastici o nei corsi pomeridiani. Non si tratta di una novità per il Virgilio, dove simili sanzioni sono già state applicate in passato. Tra i coinvolti, 4 erano rappresentanti degli studenti nel Consiglio d’istituto, accusati di non aver mediato con gli occupanti come richiesto dalla dirigente. Gli altri sono stati identificati grazie a testimonianze di docenti o legami con il Collettivo studentesco, alimentando curiosità su come vengano smascherate queste azioni ribelli.Le Proteste che Accendono il Dibattito
Il riconoscimento degli studenti responsabili delle occupazioni rimane un nodo spinoso ogni anno, con i protagonisti che agiscono nell’ombra per evitare identificazioni. Al Virgilio, questo ha scatenato proteste fin da marzo, quando le lettere di convocazione sono arrivate ai 14 studenti, culminando in un sit-in davanti alla scuola. A differenza degli anni passati, non è stato presentato un elenco spontaneo dei partecipanti, forse per paura di responsabilità aggiuntive, come il rimborso dei danni stimati in circa 60.000 euro dalla Città Metropolitana, o 24.000 euro secondo la scuola. Parte di questi costi è stata coperta da collette anonime promosse dal Collettivo e dai rappresentanti dei genitori, un dettaglio che aggiunge intrigue a questa storia di ribellione e conseguenze.
Cronaca
Gli equipaggiamenti dei vigili urbani: le rivelazioni del report comunale

MisteroNelleStrade #PistoleScomparse – Undici pistole Beretta calibro 9 sono sparite dalla Polizia Locale di Roma, e potrebbero essere finite in mani pericolose, pronte a scatenare il caos!
Il giallo delle armi scomparse
Immaginate undici pistole sparite nel nulla: rubate, smarrite o peggio? Queste Beretta calibro 9, destinate a proteggere le strade di Roma, potrebbero ora essere in possesso di chi sa usarle per intimidire o uccidere. Gli agenti della Polizia Locale le trasportano 24 ore su 24, per difendersi e svolgere i loro doveri, ma ora un vero enigma mette a rischio la sicurezza della città. Chi le ha prese? E cosa succederà se finiscono nelle mani sbagliate?
Quante armi hanno davvero gli agenti?
Per capire la portata di questo furto beffardo, scopriamo che gli agenti di Roma Capitale gestiscono un arsenale non da poco. Quest’anno, secondo i rapporti ufficiali, ci sono ben 4.102 pistole a disposizione: 3.166 Beretta calibro 9 con 13 proiettili ciascuna e 936 Heckler & Koch con 15 proiettili, acquistate di recente nel 2024. Ma attenzione, non tutti i 2.696 agenti armati le portano sempre: alcune sono di riserva o in attesa di assegnazione. Un sistema che sembrava solido, ma ora un buco di undici unità fa sorgere dubbi su come vengono gestite queste armi letali.
Negli ultimi anni, l’organico è cresciuto grazie all’amministrazione Gualtieri, passando da 2.500 armi nel 2020 a oltre 4.000 oggi. Ma con pensionamenti e controlli medici che hanno escluso 263 agenti l’anno scorso, il numero è in costante evoluzione. E se tra queste armi “extra” ci sono quelle scomparse? Un dettaglio che fa salire la tensione e lascia spazio a mille domande.
Le critiche dal fronte sindacale
Gabriele Di Bella, segretario provinciale Ugl, non ci sta e punta il dito contro i buchi nel sistema: “Perché le armi non hanno un posto sicuro nei singoli gruppi del Corpo?”. Secondo lui, i vigili sono costretti a portarsele a casa, senza armadietti blindati come quelli della polizia o dei carabinieri. “È assurdo dover spendere soldi propri per custodirle, con il rischio di furto e procedimenti disciplinari o penali”, denuncia. E se questa mancanza di sicurezza fosse la chiave del mistero? Un problema che potrebbe far tremare l’intera forza dell’ordine romana.
-
Cronaca5 giorni fa
San Basilio, il boss alla ricerca di pusher: i giovani non si alzano al mattino e preferiscono fare solo i pali
-
Cronaca6 giorni fa
San Basilio, arrestato il Sorcio: è il padre del ragazzo rapito al ristorante sushi di Ponte Milvio
-
Cronaca7 giorni fa
Camionista schiacciato dalla pedana del suo Tir: incidente sul lavoro a Fiano Romano
-
Cronaca5 giorni fa
Il sovrano del tiramisù Pompi ricattato dall’ex dipendente: “Pagami 50mila euro o ti elimino”