Cronaca
A Don Bosco, l’agguato a tre amici e le ragioni nascoste dietro l’attacco

ShockARoma #BabyGangInAzione Hai mai pensato che una semplice colazione potesse trasformarsi in un incubo di violenza e umiliazione? Nel quartiere Don Bosco, una baby gang di ragazzini ha terrorizzato tre amici, lasciando tutti a chiedersi: cosa sta succedendo per le strade di Roma?
L’Agguato Mattutino
Immagina di essere diretto al bar per un cornetto caldo all’alba, quando improvvisamente un gruppo di giovanissimi ti circonda e trasforma la tua routine in un inferno. È quanto accaduto a piazza dei Consoli, dove tre amici del quartiere sono stati accerchiati, picchiati e derubati da una baby gang composta da quattro minorenni romani. I aggressori non si sono limitati a rubare soldi e cellulari: hanno tentato di umiliare le vittime costringendole a togliersi i pantaloni, prima di fuggire lasciando dietro di sé choc e ferite. La polizia, allertata dalle descrizioni fornite dalle vittime, ha rapidamente individuato i responsabili mentre erano al bar a fare colazione. Per loro è scattata la denuncia per aggressione e rapina, con uno dei minorenni che rischia l’allontanamento dalla famiglia.
Il Racconto della Vittima
E se fossi tu a dover rivivere quell’orrore? Riccardo, un 17enne tra le vittime, ha descritto gli attimi di terrore: “Avevo passato la serata con i miei amici e volevamo solo concluderla con dei cornetti”. Ma in pochi secondi, il gruppo li ha divisi, spingendo Riccardo a terra e colpendolo fino a provocargli una lussazione alla spalla dopo uno scontro con una centralina elettrica. “Hanno preteso soldi, cellulari e persino i pantaloni per umiliarci”, ha raccontato ai poliziotti, fornendo dettagli che hanno permesso di rintracciare la gang in tempi record. I cellulari rubati sono stati recuperati e restituiti, ma la domanda resta: quante altre storie come questa si nascondono nelle ombre del quartiere?Le Indagini in Profondità
Ma c’è di più: mentre la baby gang viene smantellata, le autorità stanno scavando in un altro caso scioccante. Pochi giorni prima, un 19enne è stato accoltellato al petto da una banda di sudamericani vicino alla fermata della metro Lucio Sestio, in un episodio che ha sfiorato il tentato omicidio. Gli investigatori stanno analizzando video dalle telecamere di sicurezza e interrogando testimoni, ipotizzando un agguato legato a vecchi rancori. Il giovane, ora fuori pericolo dopo un intervento chirurgico all’ospedale Vannini, non ha fornito indizi chiari, ma le domande si accumulano: è solo l’inizio di una ondata di violenza, o c’è un legame tra questi attacchi? La squadra Mobile è al lavoro per svelare la verità.
Cronaca
La fontana di Trevi chiude di nuovo per un intervento di manutenzione fino al 6 giugno.

FontanaDiTreviSvelaISuoiSegreti Hai idea di cosa potrebbe nascondere la fontana più iconica di Roma durante la sua prossima chiusura? Preparati a scoprire i misteri dietro un intervento di manutenzione che promette sorprese imperdibili!
La Chiusura che Sta Fomentando Curiosità
La fontana di Trevi è pronta a spegnere i suoi getti d’acqua per tre giorni, dal 4 al 6 giugno, e non si tratta solo di una semplice pausa. Questa volta, l’intervento è mirato a rendere permanente l’impermeabilizzazione della vasca, garantendo che i benefici del recente restauro, concluso solo a dicembre 2024, durino nel tempo. Immagina cosa potrebbe emergere da questa verifica approfondita!
I Retroscena della Manutenzione Imperdibile
Secondo la Sovrintendenza, questa breve chiusura è essenziale per controllare lo stato generale della fontana e verificare l’impermeabilizzazione in alcune parti della vasca. È come un “tagliando” post-restauro per assicurarsi che tutto sia perfetto e intervenire su eventuali problemi nascosti. Con il flusso idrico sospeso, la fontana rimarrà recintata, lasciando spazio a possibili stabilizzazioni dei materiali – chissà quali dettagli inediti salteranno fuori! La Riapertura Che Non Puoi Perderti
Sabato 7 giugno, la fontana riaprirà al pubblico con il sistema di visita già collaudato dal 22 dicembre scorso, che ha affascinato quasi tre milioni di visitatori. Si tratta di un accesso contingentato all’anello basso per ammirarla da vicino, bilanciando conservazione e curiosità, mentre il passaggio superiore della piazza resta libero come sempre. Preparati a una prospettiva ravvicinata che potrebbe cambiare tutto!
Cronaca
Inaugurato a Villa Borghese il quartierino dei Carabinieri.

SegretiDellArmaRivelati: Il Villaggio dei Carabinieri che sta conquistando Roma!
L’inaugurazione da non perdere
L’Arma dei Carabinieri è tornata in grande stile a Villa Borghese, uno dei suoi luoghi preferiti a Roma, con l’apertura del “Villaggio Arma”. Questo spazio espositivo e divulgativo, situato in viale delle Magnolie, è stato inaugurato mercoledì mattina ed è aperto al pubblico dal 4 al 6 giugno. L’evento fa parte delle celebrazioni per il 211° anniversario della fondazione dell’Arma e mira a far conoscere la storia, i valori e le attività dei Carabinieri alle famiglie e ai cittadini curiosi.
Il taglio del nastro e le personalità coinvolte
Al taglio del nastro ha presieduto il comandante generale dell’Arma, il generale di corpo d’armata Salvatore Luongo, accompagnato dalla madrina dell’evento, Adriana Macchi, presidente di Soroptimist International d’Italia. Hanno partecipato anche il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, diverse autorità e numerose scolaresche, rendendo l’atmosfera ancora più vivace e coinvolgente.Le parole del comandante che fanno riflettere
Subito dopo l’alzabandiera, il generale Luongo ha sottolineato l’importanza di questo evento: “Ho fortemente voluto questo Villaggio Arma perché in oltre due secoli abbiamo imparato che non basta impegnarci nel nostro lavoro se pochi sanno davvero chi siamo”. Ha aggiunto che spesso i Carabinieri sono conosciuti solo nei momenti di bisogno, mentre qui c’è l’opportunità di condividere storie e valori in un contesto di dialogo e comunità.
L’Arma si apre al pubblico come mai prima
Luongo ha poi evidenziato come, da oggi a venerdì, i visitatori possano vivere da vicino l’Arma non solo nei momenti critici, ma in quelli di condivisione e risposta alle domande. “Siamo una comunità che funziona quando cittadini e istituzioni si conoscono, si rispettano e collaborano – ha spiegato – dove la legalità è un modo di vivere insieme”.
Il messaggio del ministro per lo sport
Durante l’inaugurazione, arricchita dall’esibizione della banda musicale dei Carabinieri, il ministro Andrea Abodi ha lodato l’evento per il suo valore educativo e sociale, soprattutto con la presenza dei bambini, definiti “un patrimonio inestimabile”. Ha parlato dell’alzabandiera e del tricolore come simboli di orgoglio, collegandoli anche alle attività sportive dei Carabinieri. “Questa giornata – ha auspicato – si rinnovi ogni giorno, favorendo serenità, sicurezza e dialogo, proprio come lo sport insegna”.
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