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Transessuale romana denuncia medico per frasi discriminatorie: mi ha detto di vergognarmi di ciò che sono

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Transessuale romana denuncia medico per frasi discriminatorie: mi ha detto di vergognarmi di ciò che sono

DirittiTrans Potresti non credere alle parole shock pronunciate da un medico durante una semplice visita: una donna trans ha denunciato l’accaduto, rivelando un episodio che sta facendo discutere l’opinione pubblica e accendendo i riflettori su temi delicati come il rispetto e l’inclusione.

Immagina di essere in uno studio medico per una consulenza e sentirti dire qualcosa di profondamente offensivo – è esattamente ciò che è successo a questa donna trans, che ora ha deciso di alzare la voce contro un professionista della salute. La sua testimonianza ha già attirato l’attenzione di molti, con storie simili che emergono online e sui social, alimentando dibattiti su come il linguaggio possa ferire e discriminare.

La denuncia shock

La donna ha descritto l’incontro in modo dettagliato, accusando il medico di aver usato parole che hanno violato ogni principio di etica professionale. Tra le frasi riportate, “ti devi vergognare di ciò che sei” ha lasciato tutti senza parole, evidenziando un comportamento inaccettabile che potrebbe non essere isolato.

Cosa dicono gli esperti

In un momento in cui i diritti delle persone trans sono al centro del dibattito, esperti del settore stanno analizzando il caso per comprendere le implicazioni legali e sociali. Questa storia non solo incuriosisce, ma invita a riflettere su come migliorare le pratiche mediche per garantire sicurezza e rispetto per tutti. Quali saranno le prossime mosse? Non perdere gli aggiornamenti!

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Genitori immaturi crescono figli fragili: la crisi dell’età adulta

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Genitori immaturi crescono figli fragili: la crisi dell’età adulta

Roma è la città italiana con il più alto numero di ricorsi al TAR contro le bocciature scolastiche, un dato che racconta molto più di un semplice conflitto tra famiglie e scuola: svela una frattura profonda, culturale ed educativa.

A dirlo è Narciso Mostarda, neuropsichiatra infantile, già direttore del San Camillo e attuale direttore generale del 118, intervistato da Il Messaggero.

Secondo il medico, il problema non sono i ragazzi: «Il patto educativo tra le generazioni è fallito. Gli adolescenti di oggi hanno a che fare con figure che non sono in grado di gestire i processi relazionali in maniera responsabile», afferma. Il dito va puntato altrove: verso genitori che, pur amando i propri figli, non sono più in grado di educarli. «Quelli che si possono definire adultescenti», aggiunge.

Nel suo libro “La società adolescente. Padri e figli al tempo dell’identità smarrita” , Mostarda descrive una generazione adulta rimasta ancorata alla propria adolescenza, incapace di tracciare confini, dire dei no, sostenere con fermezza una decisione difficile ma giusta, e intanto, cresce il numero di studenti promossi per via giudiziaria, nonostante gravi insufficienze.

È il segnale che qualcosa si è rotto, la scuola non è più un’alleata, ma una controparte: l’insegnante, un tempo figura autorevole, oggi viene messo sotto processo per ogni voto negativo e per ogni valutazione non conforme alle aspettative dei genitori.

Eppure, nel cuore di tutto questo, c’è un paradosso: è bello quando un figlio si fida dei suoi genitori, quando li cerca come rifugio, quando li ascolta, quando crede nelle loro parole. Ma la fiducia, come ogni dono, richiede equilibrio.

Un figlio che si fida senza misura può smarrirsi, e un genitore che non accetta i limiti del proprio ruolo può trasformare l’amore in un ostacolo alla crescita. Crescere significa anche sperimentare la delusione, il fallimento, la frustrazione e ogni volta, rialzarsi un po’ più forti.

«Parliamo di uomini e donne rimasti adolescenti, che a loro volta non aiutano i figli a diventare maturi», prosegue Mostarda. «Anzi, si continua a scaricare sui giovani le responsabilità di errori commessi dalle generazioni precedenti».

L’adulto che non riesce a essere guida diventa complice, ma non nel senso buono del termine: è colui che cerca di risolvere ogni difficoltà al posto del figlio, togliendogli il diritto e il dovere di imparare dai propri sbagli.

Oggi educare significa sapere quando restare e quando fare un passo indietro, quando offrire la mano e quando lasciare che il cammino si faccia da soli. Un figlio che si fida è un dono, ma un genitore che sa farsi da parte al momento giusto, lo è ancora di più.

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Roma travolta dal caldo torrido: bollino rosso nella capitale per il 14 giugno

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Roma travolta dal caldo torrido: bollino rosso nella capitale per il 14 giugno

CaldoTorridoARoma – Scopri perché il termometro sta esplodendo nella Capitale con previsioni da bollino rosso!

Roma e il Lazio sono avvolte da un’ondata di calore che sta catturando l’attenzione di tutti, con temperature che promettono di raggiungere picchi da record proprio oggi, 14 giugno. Immaginatevi strade roventi e aria che brucia: le previsioni meteo non lasciano dubbi su un’estate che parte col botto, lasciando tutti a chiedersi come sopravvivere a questa afa intensa.

Le previsioni al dettaglio

Secondo gli esperti, il Lazio è pronto a sperimentare un caldo torrido, con termometri che sfioreranno i 40 gradi in alcune zone. Nella Capitale, il bollino rosso è scattato come allarme massimo, segnalando rischi per la salute: “Non sottovalutare l’impatto del caldo estremo”, avvertono le autorità, invitando a prestare attenzione soprattutto ai più vulnerabili.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Man mano che l’ondata avanza, il Lazio potrebbe vedere persistenza di queste condizioni, con afa umida che renderà le giornate ancora più insopportabili. Gli abitanti si stanno già preparando a consigli pratici, come idratarsi di più e evitare le uscite nelle ore più calde – ma c’è un segreto che pochi sanno su come battere il caldo!

In foto: L’immagine simbolo di questa ondata rovente che sta colpendo Roma.

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