Cronaca
LAZIO Puledri rubati: taglia sulla “banda dei cavalli”

«Vi prego, riportateci i nostri cavalli. Daremo una lauta ricompensa a chi lo farà». Questo l’appello lanciato dall’Asd Ladispoli Equitazione dopo il furto di alcuni bellissimi purosangue.
Due cavalli rubati a Cerveteri e altri cinque a Manziana solo nella scorsa settimana. Almeno 80 spariti in sei mesi nel Lazio e forse destinati a macelli clandestini. L’ultimo raid nella frazione agricola dei Monteroni. Di notte una banda specializzata si è introdotta nel maneggio riuscendo a rubare cinque puledri da sella con passaporto Fise e microchip. Agato, Flika, Magic, Qua e Sillavy, i nomi dei cavalli a cui tutti sono legati.
«I nostri bambini sono disperati, sono molto affezionati a questi magnifici esemplari. Qualche balordo senza scrupoli può fargli del male», le parole dei proprietari divulgate anche sui social. «Sono entrati di notte dal boschetto. Hanno bucato la recinzione passando nella parte scoperta dalle telecamere. Hanno rubato un cavallo al paddock e quattro nel box. Non si sa quanto li abbiano portati o trascinati prima di caricarli su un furgone. C’è anche un dirupo forse sono dei professionisti. Sono disposta anche a ricomperarli», racconta la signora Dora Lazzarotto dal maneggio dei Monteroni.
Molti volontari animalisti si sono messi alla ricerca condividendo il messaggio da svariate località della regione, anche se non sarà facile individuare i ladri che a quanto si sa si muoverebbero almeno in cinque. Sull’episodio è stata presentata una denuncia alla caserma dei carabinieri di via Livorno. Le indagini sono affidate ai militari di Ladispoli coordinati dalla compagnia di Civitavecchia.
«Ennesimo colpo nella zona, siamo già a più di 15», segnala Roberto Delfiore. Si attivano anche le associazioni del territorio. «Purtroppo la verità è che di questi furti ne stanno mettendo a segno uno dietro l’altro. Ora è la volta di Ladispoli ma in queste settimane i malviventi hanno agito ad Oriolo, Manziana e Canale Monterano», dice Caterina Carlomagno, responsabile Sportello tutela animali del comune di Ladispoli.
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Cronaca
Fuga spericolata in contromano sul Raccordo Anulare. Finita la corsa per un 19enne

I Carabinieri della Compagnia Roma Casilina, d’intesa con la Procura della Repubblica, hanno arrestato un cittadino romeno di 19 anni, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e ricettazione.
La scorsa serata, i militari hanno intercettato il giovane alla guida di una moto a velocità elevata. All’alt dei militari, il 19enne ha ignorato l’ordine, accelerando ulteriormente e imboccando il Grande Raccordo Anulare contromano.
Durante la fuga, il mezzo ha urtato leggermente un’auto in transito. Pochi istanti dopo, il conducente ha abbandonato il mezzo, risultato poi rubato, e ha tentato la fuga a piedi. Successivamente, è salito a bordo di un’auto condotta da un 48enne italiano, che lo stava aiutando a sottrarsi all’arresto.
Il tentativo di fuga è durato poco: dopo un breve inseguimento, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina hanno intercettato il veicolo. Nel corso degli accertamenti, l’uomo alla guida è stato trovato in possesso di tre dosi di crack, due di cocaina e 255 euro, ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. Sequestrato quanto rinvenuto, i Carabinieri hanno accompagnato il cittadino romeno in caserma in attesa dell’udienza di convalida e denunciato il cittadino italiano per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Cronaca
I Maranza sono un problema anche per Roma. Arrestato 23enne a Trastevere

Ha selezionato con i suoi complici la sua vittima tra un gruppetto di ragazzi che si intrattenevano a fine serata, in Piazza Trilussa.
Dopo averli avvicinati con una scusa, mentre uno di loro si intratteneva con il resto del gruppo, gli altri tre hanno accerchiato la vittima spingendola a terra per strapparle la catenina d’oro dal collo. Dopo il primo tentativo non andato a buon fine, hanno provato a “rifarsi” sul marsupio, ma il giovane è riuscito a divincolarsi e a scappare. Non paghi della violenza agita poco prima, i tre lo hanno raggiunto per colpirlo prima con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo così a guadagnarsi il bottino preso di mira e a fuggire via.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso il via dalle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, con tanto di “primo piano” fornito dalle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella piazza romana. Quelle immagini “catturate” si sono trasformate, così, nell’ “identikit” di un tunisino di 23 anni che è stato bloccato, una settimana dopo, dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto. I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto ed il suo abbigliamento a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina.
Per il tunisino, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.
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