Cronaca
ROMA Un nuovo sito per i rifiuti sulla Tiburtina

ROMA Aumentano le zone scelte dal Campidoglio per tentare di salvare la capitale dall’emergenza rifiuti. L’immondizia verrà scaricata dai camion anche nella zona del Tecnopolo di via di Salone. Zona già martoriata dai roghi tossici del campo nomadi.
Sale a cinque il numero dei siti scelti dall’amministrazione pentastellata con la speranza di superare le difficoltà del settore rifiuti: viale Ave Ninchi a Talenti, Saxa Rubra, via di Tor Bella Monaca, via delle Testuggini a Trigoria e ora, la zona del Tecnopolo. Ieri però a Talenti si è svolta l’ennesima manifestazione contro la creazione del sito in viale Ave Ninchi. In piazza sono scesi cittadini esasperati dopo aver vissuto per un decennio vicino al Tmb Salario, fuori uso dopo il rogo dell’8 dicembre. Altre proteste nei giorni scorsi si sono viste a Saxa Rubra. Nel frattempo la raccolta dei rifiuti non migliora. Cassonetti stracolmi sono stati incendiati in viale Libia.
Al Senato durante la discussione sullo Sblocca-Cantieri è stato approvato un emendamento grillino che taglia a massimo a 60 giorni i tempi per l’autorizzazione «di impianti connessi alla gestione aerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti organici in generale». Ciò riguarderà solo gli impianti «della Regione Lazio e di Roma Capitale». Lo Sblocca Cantieri servirà per provare ad accelerare sui due impianti di compostaggio previsti a Osteria Nuova e Casal Selce. Oggi sarà ufficializzato il Cda dell’Ama: la giunta ha scelto come presidente l’avvocato Luisa Melara, il geologo Massimo Ranieri sarà l’ad, il terzo membro Paolo Longoni.
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Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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