Cronaca
ROMA Illegalità e degrado nell’area della Stazione Termini: boom di arresti e sanzioni

ROMA Illegalità e degrado nell’area della Stazione Termini: boom di arresti e sanzioni.
ROMA Illegalità e degrado nell’area della Stazione Termini. E’ questo che è stato scoperto durante mirati controlli, scattati ieri pomeriggio, nel quadrante compreso tra la stazione Termini, piazza dei Cinquecento, via Marsala e piazza dell’Indipendenza. In 8 sono finiti in manette da parte dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, coadiuvati dai colleghi della CIO dell’8° Reggimento “Lazio”. I militari hanno inoltre sanzionato 18 persone.
Tra i fermati un 41enne romano, denunciato per non essersi fermato all’alt dei Carabinieri durante un posto di controllo alla circolazione stradale in piazza dei Cinquecento. Bloccato poco dopo, è stato anche sanzionato con la revoca della patente.
Denunciati anche un 39enne polacco, un 34enne romeno e un 46enne macedone, tutti senza fissa dimora. Devono rispondere di inosservanza del Daspo Urbano, emesso nei loro confronti dal Questore di Roma su richiesta dei Carabinieri.
Stesso provvedimento per altri 4 cittadini stranieri, sorpresi, con atteggiamento molesto ed eccessivamente insistente, a chiedere l’elemosina e ad offrire assistenza, non richiesta, a viaggiatori che stavano acquistando i biglietti presso le biglietterie automatiche della stazione Termini.
Sanzionati inoltre 14 cittadini stranieri per aver violato il divieto di stazionamento, con contestuale ordine di allontanamento per 48 ore. Tutti stazionavano nelle aree di ingresso della stazione Termini, limitandone la libera accessibilità. Per loro è giunta anche una segnalazione al Sindaco di Roma che dovrà irrogare la prevista sanzione pecuniaria da 100 a 300 euro ciascuno.
In via Marsala, invece, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno sorpreso 4 parcheggiatori abusivi, multati di 771 euro ciascuno. A loro sono stati anche sequestrati totali 235 euro in monete, ritenute provento dell’attività illecita.
Cronaca
Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

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La Strana Storia degli Incontri con la Polizia
Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?
Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole
Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?
Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità
Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?
Cronaca
Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

#SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma
Il colpo di scena nei registri statunitensi
Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.
Le conferme che alimentano i sospetti
Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.
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