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Cronaca

ROMA Arrestato l’accoltellatore di Tor Bella Monaca: folla contro la polizia

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ROMA Arrestato l’accoltellatore di Tor Bella Monaca: folla contro la polizia

ROMA Dall’ordinanza con cui il gip ha convalidato l’arresto di Pietro Maruca accusato di tentato omicidio per avere accoltellato un agente di polizia a Tor Bella Monaca emerge un fatto a dir poco incredibile. Ad aiutare l’accoltellatore al momento dell’arresto sono state decine di residenti del quartiere.

«Circa 30 persone si frapponevano fra gli agenti e il Maruca», scrive il giudice. Il particolare sull’aggressione avvenuta a Tor Bella Monaca compiuta dall’uomo venerdì scorso nei confronti dell’agente Yuri Sannino è sottolineato dal giudice e sarà oggetto di nuove indagini. I complici sono ancora da identificare. Sarebbero scesi in strada mentre scattavano le manette per Maruca, già noto alle forze dell’ordine. Ciò è riportato anche nell’annotazione degli investigatori. L’indagato è accusato di tentato omicidio, aggravato dall’aver commesso il fatto contro un poliziotto.

ACCUSATO PERICOLOSO

Per il gip deve restare in carcere perché pericoloso. Come scrive il giudice ha una personalità «prepotente, aggressiva e priva di freni inibitori». Anche il pm Barba aveva sollecitato la più severa delle misure cautelari per il sessantenne di Lamezia Terme che avrebbe aggredito il poliziotto intervenuto per sedare la lite fra l’indagato e l’ex moglie, secondo quanto ricostruito dalla procura, avvenuta nel negozio della donna. L’uomo, «presumibilmente», avrebbe cercato di appiccare il fuoco nella tabaccheria dell’ex coniuge. Questa però cogliendo un momento di distrazione dell’ex, sarebbe riuscita a chiamare i soccorsi.

IL FATTO

All’arrivo della polizia gli uomini del commissariato Casilino sono stati speronati dalla macchina dell’indagato. Maruca, completamente ubriaco, avrebbe aperto la portiera. Tra le lamiere ha trovato lo spazio per affondare il coltello con una lama da 15 cm. nel petto dell’agente. Una volta estratta l’arma avrebbe tentato una seconda volta di colpirlo senza riuscirci. Nei fotogrammi della vicenda tracciati dall’ordinanza figurano anche le parole della vittima: «Toglietegli il coltello, toglietegli il coltello», avrebbe gridato il poliziotto ai colleghi mentre le trenta persone si frapponevano fra lui e l’aggressore.

Una scena, quest’ultima, che ricorda un video apparso in rete a febbraio dove gli agenti di polizia intenti a eseguire l’arresto di due spacciatori finirono accerchiati. Allora la tensione era salita fino al punto che un agente avrebbe tirato fuori la pistola per convincere i malintenzionati a spostarsi. Per fortuna quella volta andò diversamente. L’agente accoltellato a Tor Bella Monaca è stato ricoverato d’urgenza prima al policlinico Casilino e poi all’Umberto I. Dopo aver perso conoscenza i medici sono riusciti a farlo rinvenire. Ora si trova in osservazione.

LE MOTIVAZIONI DEL GESTO

Anche Maruca è stato portato in ospedale, al Sandro Pertini, dove si è svolta l’udienza di convalida di fronte al gip. Per le condizioni dell’uomo il trasporto ad altra sede non sarebbe stato possibile. Fra le motivazioni del gesto non emerge la vendetta nei confronti della vittima, piuttosto uno stato di alterazione da abuso di alcolici che potrebbe aver annebbiato l’aggressore. Il fascicolo del pm Vincenzo Barba potrebbe arricchirsi di particolari sul presunto incendio che l’uomo avrebbe cercato di appiccare al tabacchino della moglie.

Il doppio presunto fendente sferrato dal soggetto ha indotto il gip a tratteggiare una personalità pericolosa. Anche perché mentre i colpi sarebbero stati sferrati l’agente gli avrebbe intimato di scendere dal veicolo con la pistola in pugno. Circostanza che, a quanto ricostruito dagli inquirenti, non avrebbe spaventato l’indagato ma che avrebbe portato al ferimento da prognosi riservata dell’agente.

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Mauro Gonnelli, ex candidato leghista aggredito dopo lite sui social per parcheggi

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Mauro Gonnelli, ex candidato leghista aggredito dopo lite sui social per parcheggi

#ScandaloParcheggi: Un politico picchiato brutalmente per aver svelato corruzione e pericoli nascosti a Fiumicino?

Chi è la vittima dell’aggressione?

Mauro Gonnelli, un tempo candidato sindaco e storico esponente della Lega, nonché amico personale di Matteo Salvini, è finito al centro di un episodio violento e misterioso. Oggi lontano dalla politica attiva, Gonnelli si è trasformato in una voce critica contro la maggioranza di centrodestra che governa Fiumicino, puntando il dito su questioni spinose come la gestione dei parcheggi a lunga sosta per i viaggiatori dell’aeroporto.

Come è scoppiata la controversia che ha scatenato l’attacco?

Tutto è iniziato con un post sui social di Gonnelli, dove denunciava le speculazioni economiche e i rischi per la sicurezza legati ai nuovi parcheggi a pagamento vicino alle scuole di Fiumicino. “Aprire aree per migliaia di auto a pochi metri da asili e scuole è un’incoscienza totale – ha scritto – immaginate un incendio, con bambini in fuga nel caos!” Le sue parole hanno infiammato i commenti online, attirando minacce velate da persone legate a certi ambienti, fino a un appuntamento per un presunto “faccia a faccia” che si è trasformato in un agguato brutale.

I dettagli dell’agguato che lascia senza fiato

L’attacco è avvenuto con precisione chirurgica: martedì 6 maggio, intorno alle 22:30, mentre Gonnelli attendeva il figlio in un parcheggio vicino allo stadio Garbaglia. Almeno due aggressori lo hanno sorpreso da dietro, colpendolo con pugni violenti e professionali, come se uno di loro fosse un esperto di boxe. Lasciato a terra in una pozza di sangue, con naso rotto e due costole fratturate, Gonnelli è stato soccorso e dimesso con 20 giorni di prognosi. Le indagini ora puntano su un piano premeditato, con una fuga in auto guidata da un terzo complice.

Le reazioni che alimentano i sospetti

L’avvocato di Gonnelli, Massimiliano Gabrielli, non ha dubbi: “Questo non è un incidente casuale, ma un tentativo mafioso per proteggere affari loschi e silenziare una voce scomoda”. Eppure, dall’attuale maggioranza al potere, incluso il sindaco Mario Baccini, non è arrivata alcuna solidarietà. Al contrario, la consigliera regionale del Pd, Michela Califano, ha espresso preoccupazione, chiedendo indagini approfondite su un episodio che potrebbe nascondere molto di più di quanto si vede in superficie. Chi c’è dietro questo mistero? E quali interessi sporchi sono in gioco?

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Il sogno dei Berrettini: Matteo e Jacopo come coppia agli Internazionali

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Il sogno dei Berrettini: Matteo e Jacopo come coppia agli Internazionali

#FratelliSulCampo Hai mai sognato di giocare a tennis con tuo fratello e realizzare un desiderio che sembrava impossibile? Scopri come due talenti hanno fatto squadra in un match che sta facendo impazzire i fan! ⚡

L’Incontro Epico

Ieri, in un momento che ha catturato l’attenzione di tutti gli appassionati di tennis, due fratelli si sono ritrovati finalmente dalla stessa parte del campo. Per la prima volta, hanno formato una coppia nel doppio, affrontando due big come Musetti e Sonego. Immagina l’adrenalina e la tensione: un’opportunità unica che ha trasformato una semplice partita in un evento da non perdere!

Il Desiderio che Si Avvera

Quello che rende questa storia irresistibile è la dichiarazione dei protagonisti: “Realizzato un desiderio”. Sì, proprio così! I due fratelli hanno parlato di quanto questo match rappresenti il culmine di anni di passione e rivalità fraterna, trasformando un sogno d’infanzia in realtà sul campo. Chissà quali segreti si nascondono dietro questa unione improvvisa? Non potrai smettere di pensarci! 😲

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