Cronaca
Truffa anziani fingendo incidenti stradali: due colpi in mezz’ora

Truffa anziani fingendo incidenti stradali: due colpi nell’arco di mezzora. Il primo ai danni di un’anziana signora che, mentre si trovava su via Nomentana a bordo della propria auto, ha sentito un rumore simile a un urto e subito dopo un giovane che la inseguiva con il suo scooter. Qualificatosi come appartenente alle Forze dell’Ordine ha indicato alla signora i vari danni presenti sul proprio mezzo e una rigatura sulla macchina, quindi ha messo in atto la collaudata truffa. Le ha richiesto immediatamente del denaro, che la signora però non aveva con sé. L’anziana ha pertanto invitato il truffatore (un 27enne originario di Sarno) a seguirla presso uno sportello bancomat, ma prima di consegnargli il denaro ha richiesto che le mostrasse un tesserino di riconoscimento. L’uomo ha dunque estratto un fodero di passaporto con applicati dei fregi militari, per poi allontanarsi con i soldi.
Sospettando di essere stata raggirata, la donna, una volta presa la targa dello scooter, ha chiamato il NUE 112 che ha allertato immediatamente la Sala Operativa della Questura. Gli agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti, sopraggiunti nei pressi di un Istituto di Credito in via Ugo Ojetti, hanno intercettato lo scooter indicato fermo in strada, con in sella un giovane che parlava in modo molto animato con un signore anziano, la sua seconda vittima. Avvicinatisi per un controllo, il 27enne ha cercato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dagli agenti. Identificato per B.A., noto alle forze dell’ordine alla luce dei numerosi precedenti a carico, l’uomo è stato perquisito e trovato con un cellulare appena rubato all’anziano e circa 280 euro, il provento delle due truffe. Il controllo è stato esteso anche allo scooter dove i poliziotti hanno rinvenuto il Kit per le truffe. Nella fattispecie, sono stati rinvenuti frammenti di gruppo ottico del fanale posteriore del motoveicolo in uso, una scatola di gessetti, un pezzo di cartavetrata e una custodia di passaporto con spille militari affisse. Tratto in arresto, dovrà rispondere di truffa aggravata e continuata, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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