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Dalla Spagna all’Italia: fermato il traffico di stupefacenti

Dalla Spagna all’Italia, vasta operazione dei Carabinieri che hanno messo fin al traffico degli stupefacenti arrestando 9 persone
Dalla Spagna all’Italia, questa era la tratta che faceva lo spaccio di stupefacenti che ha coinvolto 9 arresti. Nella mattinata, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia hanno concluso l’operazione “Hispania” durata vari mesi. Sono stati coordinati dalla D.D.A. presso la Procura della Repubblica di Roma, collaborati in fase esecutiva da personale della Guardia Civil Spagnola, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare , emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma ai danni di 9 persone (3 domiciliati a Malaga in Spagna). Queste persone, sono state imputate a vario titolo appartenenti ad un gruppo criminale transnazionale in grado di importare dalla Spagna all’Italia ingenti quantitativi di droga.
L’indagine è anche avvenuta grazie a un’altra operazione chiamata “Maverick” che era stata messa in atto 23.10.2018 dagli stessi Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ostia, dove furono arrestate 42 persone tra i quali Alessandro Pigantaro e Fabio Di Francesco, appartenenti ad un’organizzazione criminale di Ostia, dedita principalmente al narcotraffico ed alla commissione di altri gravi reati. Gli odierni arrestati fanno parte di un sodalizio criminale strutturato su due articolazioni (di cui la prima insediata stabilmente in territorio iberico, mentre la seconda articolazione era situata nella città di Fiumicino) che si occupava di rifornire di stupefacente l’organizzazione dei già noti Alessandro Pigantaro e Fabio Di Francesco.
Inoltre, durante l’indagine, sono state trovate droga e armi: il 08.05.2018, presso la Dogana di Saintes Marie de la Mer (Francia), sono stati sequestrati dalla Polizia francese 325 kg di Hashish trasportati a bordo di un camper proveniente dalla Spagna e diretto a Roma. Mentre il 26.08.2018, a Frascati, sono state sequestrate armi di provenienza illecita (n.1 revolver e n. 1 fucile a canne mozzate). Infine, il 14.09.2018, a Roma, sono stati sequestrati: kg 56,7 di Hashish, gr. 427 di Cocaina, gr. 550 di Marijuana, nonché due pistole semiautomatiche illegalmente detenute.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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