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Cronaca

Greta Beccaglia, verso il processo il tifoso che la palpeggiò

Greta Beccaglia, la decisione della Procura di Firenze sull’episodio dello scorso novembre

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Greta Beccaglia, verso il processo il tifoso che la palpeggiò

Greta Beccaglia, svolta nel caso. La giornalista, lo ricorderete, stava effettuando un collegamento in diretta dallo Stadio Castellani al termine di Empoli-Fiorentina quando fu toccata nelle parti intime. Oggi, a distanza di 8 mesi, è arrivato un primo verdetto per il responsabile, che è stato rinviato a giudizio. L’uomo, un tifoso dei viola originario delle Marche, sarà chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale.

GRETA BECCAGLIA, INDAGATO ANCHE UN ALTRO TIFOSO

I magistrati del capoluogo toscano non hanno creduto alla tesi della difesa, secondo cui si sarebbe trattato solo di una bravata. Sotto indagine anche un altro tifoso, un 45enne che avrebbe anch’egli molestato Greta Beccaglia, anche se solo verbalmente. A lui gli inquirenti sono arrivati grazie alle immagini della videosorveglianza esterna allo stadio e gli hanno già comminato un Daspo di 2 anni.

GRETA BECCAGLIA, L’ASSALITORE RISCHIA GROSSO

Discorso diverso invece per il palpeggiatore: non riconoscibile dai filmati dell’emittente per cui lavora la giornalista, si è riusciti comunque ad individuarlo comparando questi ultimi con quanto prodotto dalle telecamere dello stadio e dei tornelli. Anche per lui è scattato il divieto d’accesso alle manifestazioni sportive. Pena cui, in caso di condanna in aula,  potrebbe aggiungersi la reclusione da cinque a dieci anni.

Cronaca

Cercasi persona dal cuore generoso per Pepita: cagnolina di 21 anni senza più il suo padrone.

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Cercasi persona dal cuore generoso per Pepita: cagnolina di 21 anni senza più il suo padrone.

StoriaCommovente DiUnaCagnolinaSola La vita di Pepita, una dolce anziana cagnetta, è cambiata da un giorno all’altro: dopo 21 anni di amore incondizionato, si ritrova improvvisamente in un freddo canile, e ora tutti si chiedono se qualcuno le darà una seconda possibilità!

La Triste Avventura di Pepita

Pepita, una cagnetta di 21 anni, ha vissuto una vita piena di coccole accanto al suo fedele amico umano. Ma tutto è crollato il 29 aprile, quando lui è venuto a mancare. Senza eredi o parenti a cui affidarsi, la povera Pepita è finita al canile della Muratella, passando da una casa accogliente a un box anonimo e gelido. Immaginatevi il suo shock: abituata al calore di una famiglia, ora vaga confusa, chiedendosi cosa sia successo al suo mondo perfetto.

Un Appello Urgente per Salvargli la Vita

La Lega nazionale per la difesa del cane, sezione Ostia, sta lanciando un grido d’aiuto per questa cagnolina così speciale. Descritta come dolcissima e remissiva, Pepita ha un piccolo problema all’udito ma capisce tutto con uno sguardo. Pesa solo 8-9 chilogrammi, è di taglia piccola e adora stare in casa, circondata da cuscini morbidi e carezze affettuose. I volontari la descrivono come una creatura spaesata, con occhi che implorano: “Dov’è il mio posto nel mondo?” Se stai pensando di adottare, potresti essere tu a cambiare il suo destino!

Perché Pepita Merita una Famiglia Subito

Non è solo una cagnetta: è un simbolo di fedeltà e amore puro. Abituata a una vita domestica, Pepita rischia di trascorrere i suoi ultimi anni senza le attenzioni che merita. I volontari insistono: contattali subito al numero WhatsApp 3927015986 per offrirle un rifugio caldo e un cuore da cui attingere affetto. Chissà, forse tu sei la persona che renderà questa storia indimenticabile!

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Cronaca

Di Cola (Cgil): “Impieghi al nero una piaga diffusa in tutto il Lazio”

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Di Cola (Cgil): “Impieghi al nero una piaga diffusa in tutto il Lazio”

ShockSulPostoDiLavoro: Scopri le terrificanti catene di sfruttamento che emergono dove i sindacati brillano per la loro assenza!

L’allarme dal fronte sindacale

Il segretario solleva un grido d’allarme: in quei luoghi dove il sindacato non mette piede e gli accordi lavorativi sono solo un miraggio, si nascondono scenari da brivido. Immagina ambienti dove lo sfruttamento non è l’eccezione, ma la norma quotidiana, lasciando i lavoratori esposti a pericoli inimmaginabili.

Gli orrori che nessuno racconta

Qui, infortuni gravi e condizioni estreme diventano la regola, trasformando il lavoro in una vera e propria trappola. Come è possibile che, senza protezioni adeguate, questi abissi di ingiustizia continuino a proliferare? Questa rivelazione potrebbe cambiare per sempre il modo in cui guardi al mondo del lavoro, scoprendo storie che ti faranno riflettere due volte.

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