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Cronaca

Incidente Argentario, due romani nel computo delle vittime

Incidente Argentario, si tratta di un uomo di 58 anni e di una donna di 60

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Incidente Argentario, due romani nel computo delle vittime

Incidente Argentario, il sangue corre tra le onde del mare. Protagoniste, nella giornata di ieri, due barche, un Fireline 58 e una a vela, che hanno dato luogo ad uno scontro davvero terribile. Colpa, molto probabilmente, del pilota automatico inserito dai quattro cittadini danesi a bordo del primo natante. Che ha colpito la seconda, lunga 14 metri, sulla poppa sinistra, squarciandola di netto. Nell’impatto ha perso la vita Andrea Coen, direttore di una galleria d’arte nel centro storico della Capitale. Il suo corpo, rimasto incastrato nell’elica, è stato tirato fuori solo alle prime luci dell’alba.

INCIDENTE ARGENTARIO, RICERCATA UNA DONNA DISPERSA

Tuttora dispersa, invece, Anna Claudia Cartoni, moglie del capitano della barca a vela. Un passato agonistico nel mondo della ginnastica, sarebbe finita in mare subito dopo l’impatto. Le sue ricerche hanno tenuto impegnati i soccorritori per tutta la giornata, ma finora senza esito. Coordinate dalle autorità marittime di Porto Santo Stefano e di Livorno, vedranno anche oggi al lavoro i mezzi della Guardia Costiera, coadiuvati dalle aeronavi della Gdf e da mezzi e personale dei Pompieri e dei Carabinieri. Sull’episodio dovranno ora far luce le indagini della Procura di Grosseto.

 

Cronaca

Morto a 107 anni uno degli ultimi deportati ciociari nei lager, era l’unico sopravvissuto tra 12 internati.

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Morto a 107 anni uno degli ultimi deportati ciociari nei lager, era l’unico sopravvissuto tra 12 internati.

EroiDimenticati Hai mai sentito la storia toccante di un uomo che sfidò i nazisti e visse fino a 107 anni, portando con sé segreti di un’epoca oscura? 🕊️ #StoriaIncredibile #LagerNazisti

L’ultimo sopravvissuto di un incubo dimenticato

Tommaso Pizzuti, uno degli ultimi internati ciociari nei lager nazisti, è morto all’età di 107 anni. Era l’unico sopravvissuto tra i dodici deportati da Ceccano nel 1943, un vero simbolo di resilienza che ha affascinato generazioni. I suoi funerali si terranno domani mattina nella chiesa di Santa Maria a Fiume, un evento che sta già catturando l’attenzione di chi ama le storie di coraggio.

La scelta eroica che cambiò tutto

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Pizzuti si trovò di fronte a una decisione cruciale: continuare a combattere al fianco dei tedeschi o affrontare la prigionia. Fedelissimo al giuramento fatto al Re, optò per i lavori forzati in Germania, all’interno dell’organizzazione Todt. Immagina il brivido di una vita sospesa tra pericolo e speranza – una trama che sembra uscita da un film!

Il riconoscimento che arriva in extremis

Appena tre mesi fa, il 27 gennaio, il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori gli aveva consegnato la Medaglia d’onore, un tributo tardivo a un eroe silenzioso. Chissà quali emozioni ha provato Pizzuti in quel momento, dopo decenni di ombre e ricordi indelebili? Una storia che ti lascia a riflettere su quante vite straordinarie ci circondino.

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L’inaspettato arenamento di una barca a vela di 8 metri al faro di Fiumicino

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L’inaspettato arenamento di una barca a vela di 8 metri al faro di Fiumicino

MareMisterioso Hai mai visto una barca arenarsi in un colpo di scena da film proprio a pochi metri dalla spiaggia? Ecco l’incredibile avventura della “Dejà vu” che ha lasciato tutti a bocca aperta!

Lo scenario mozzafiato

L’imbarcazione a vela “Dejà vu” si è improvvisamente arenata a circa 10 metri dalla battigia della spiaggia libera, di fronte all’ex ristorante la Vecchia Scogliera e non lontano dal faro di Fiumicino. Immagina una zona trasformata dalla costruzione dell’antemurale per il nuovo porto crocieristico: un’insenatura affascinante dove barche di grosse dimensioni si fermano spesso per un tuffo rinfrescante, ma che nasconde insidie inaspettate!

Il momento del dramma

Per motivi ancora misteriosi, lo skipper al timone della “Dejà vu” – un natante di 8 metri con quattro persone a bordo – ha perso il controllo a circa 150 metri dalla riva. Spinta dalla corrente marina, la barca è stata trascinata verso la terraferma fino a una profondità di meno di un metro, dove la chiglia si è bloccata nella sabbia. Un vero colpo di scena che fa venire i brividi!

L’intervento eroico

Alle 14:30, la Capitaneria di porto è stata allertata per l’emergenza. Sul posto è arrivata la motovedetta CP 836, ma il fondale troppo basso ha impedito l’avvicinamento via mare. Da terra, il personale della Guardia costiera ha verificato che tutti i passeggeri stessero bene, mentre l’adrenalina saliva.

Il salvataggio spettacolare

Dopo circa due ore di suspense, i sommozzatori autorizzati sono entrati in azione e hanno finalmente disincagliato la “Dejà vu”. Con l’aiuto del motore, la barca è riuscita a raggiungere l’ormeggio sicuro nella darsena di Fiumicino. Chissà quali segreti nasconde questa storia?

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