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Cronaca

Morena, fracassa il cranio a un ragazzo di 15 anni. Il giudice ‘premia’ l’aggressore con 10 mesi di pena sospesa

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Morena, fracassa il cranio a un ragazzo di 15 anni. Il giudice ‘premia’ l’aggressore con 10 mesi di pena sospesa

I fatti sono accaduti due anni fa a Morena e oggi la famiglia chiede giustizia per un fatto di Malagiustizia che ha rovinato la vita di un giovane ragazzo.

Mancavano soltanto due giorni alla vigilia di Natale e un gruppo di ragazzi quindicenni di Morena – zona poco distante il Grande Raccordo Anulare, a ridosso di via Anagnina – stava andando a prendere il bus alla fermata, quando incontrano un uomo che, per futili motivi li aggredisce fisicamente.

Era il 22 dicembre 2020 e a Morena, più precisamente in via di San Basile, la vita di uno di loro è tragicamente cambiata. Infatti durante l’aggressione subita dai ragazzi, ad avere la peggio fu un giovane, il quale venne colpito da un pugno violentissimo all’altezza della fronte, che gli procurò la frattura del cranio.

Fra l’altro, durante la colluttazione, i ragazzi si accorsero che il cittadino, di nazionalità rumena, aveva con se un coltello con una lama lunga ben 16 cm, ritrovata poi a casa durante la perquisizione effettuata dalle forze dell’ordine.

Il calvario medico del ragazzo e l’incredibile decisione del giudice

Momenti di panico ed estrema paura per quei ragazzi, i quali non riuscivano a capire il perché di tanta violenza e, soprattutto vedendo a terra uno di loro, avvolto in una pozza di sangue.

Subito ricoverato all’Ospedale Bambino Gesù di Roma, il piccolo giovanotto venne operato d’urgenza, con l’immissione di alcune placche in titanio e una prognosi di 30 giorni, salvo complicazioni. Problemi che invece, puntualmente, sono arrivati manifestandosi sotto forma di deficit cognitivo, sensoriale e problemi di memoria, tanto è vero che il giovane viene sottoposto nuovamente a un intervento chirurgico alla testa.

Nonostante questa ferocia, l’aggressore di appena 34 anni, chiede di patteggiare la pena, spiegando che i giovani ragazzi stavano facendo troppo rumore e tutto ciò ha creato in lui una sofferenza tale da sentirsi in diritto di aggredirli fisicamente.

Per l’accusa, il fatto avvenuto a Morena non si trattò di lesioni gravissime, ma soltanto di lesioni gravi e attraverso questa conclusione ha permesso all’imputato di accedere al patteggiamento, estromettendo di fatto la persona offesa sia dal procedimento che dal giudizio, consentendo così all’imputato di concordare la pena a soli 10 mesi di reclusione, con la sospensione della pena.  

A nulla sono valse le copiose richieste avanzate dal legale della famiglia per chiedere una giusta riqualificazione del fatto accaduto a Morena. Ora la famiglia del povero ragazzo ha conferito mandato all’avvocato Spataro, sperando che il procuratore generale possa impugnare questa scandalosa e ingiusta decisione.

Raid della famiglia rom al San Camillo!

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Operaio deceduto in strada a San Lorenzo dopo malore in cantiere

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Operaio deceduto in strada a San Lorenzo dopo malore in cantiere

Hai sentito della misteriosa morte di un operaio in un cantiere romano che sta facendo tremare l’intera città? #TragediaSulLavoro

Un decesso improvviso che lascia tutti senza fiato

Un operaio ucraino di 46 anni è crollato a terra mentre lavorava in un cantiere edile nel quartiere San Lorenzo di Roma, in via dei Sabelli all’incrocio con via degli Ausoni. I colleghi, in preda al panico, hanno dato l’allarme quando lo hanno visto accasciarsi senza preavviso. I sanitari sono intervenuti immediatamente, provando disperatamente un massaggio cardiaco, ma non c’è stato nulla da fare. Potrebbe trattarsi di un infarto fulminante, ma le indagini sono ancora in corso e tutti si chiedono: cosa sta succedendo davvero sui cantieri?

L’allarme crescente degli incidenti sul lavoro: numeri che spaventano

Gli incidenti mortali sul lavoro non accennano a diminuire, e questo caso potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Nei primi due mesi del 2025, a Roma e nel Lazio, si sono registrati ben 11 infortuni fatali, di cui 8 direttamente sul posto di lavoro e 3 durante spostamenti legati al lavoro. Rispetto al 2024, con 107 casi totali – ben 18 in più rispetto ai 89 del 2023 – le statistiche stanno diventando un vero e proprio incubo. Ti sei mai chiesto quanti altri episodi come questo potrebbero nascondersi dietro l’angolo?

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Potature fuori termine, Lipu si lamenta per i nidi a rischio. Alfonsi: “Controlli prima del taglio”

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Potature fuori termine, Lipu si lamenta per i nidi a rischio. Alfonsi: “Controlli prima del taglio”

Hai mai immaginato quante tragedie potrebbero nascondersi tra i rami degli alberi di Roma? Scopri l’allarme sui nidi distrutti e gli abbattimenti controversi! #AlberiInPericolo #RomaVerde

Allarme per i nidi e gli abbattimenti urgenti

A Roma, l’allarme cresce per i nidi di uccelli minacciati dalle potature e abbattimenti di alberi. La data per le potature è stata estesa fino al 15 aprile, ma le emergenze continuano a creare polemiche. In luoghi come Villa Torlonia, dove saranno abbattuti 12 alberi per rischio di caduta, o in viale dei Quattro Venti, dove sono stati trovati uccellini morti di cincia grigia, la situazione è critica. Altri interventi sono programmati in viale Europa, Circonvallazione Gianicolense, la pineta di Villa Massimo, via dei Frassini e via Volsinio a partire dal 6 maggio.

Il dramma sfiorato al Cinevillage

Immagina la scena: un pino crolla improvvisamente sui tavoli dell’area ristoro al Cinevillage, sfuggendo ai controlli di sicurezza. L’episodio, avvenuto di recente, ha lasciato tutti senza fiato e solleva domande su quanto siano affidabili le ispezioni sugli alberi della città. Firmato da Marina de Ghantuz Cubbe, questo caso dimostra come un pericolo inaspettato possa colpire all’improvviso.

Le proteste delle associazioni ambientaliste

Le associazioni e la Lipu non ci stanno e alzano la voce contro questi interventi. Il Regolamento del Verde vieta le potature da aprile a luglio, a meno che non ci sia un rischio immediato per le persone, e potrebbe estendersi da marzo ad agosto se ci sono nidi o tane. In una lettera accorata all’assessore all’ambiente Sabrina Alfonsi, la Lipu chiede verifiche urgenti, sospensioni dove possibile e la salvaguardia dei nidiacei, con consegna ai centri di recupero fauna selvatica. “Questi danni sono inaccettabili”, si legge nell’appello, esortando il Comune a intervenire per dare un esempio.

La replica dell’assessore Alfonsi

In risposta, l’assessore Sabrina Alfonsi difende le operazioni, sottolineando che ogni abbattimento è preceduto da un monitoraggio e perizie di agronomi professionisti. Solo gli alberi in classe D, quelli che rappresentano un elevato rischio, vengono rimossi. Per i nidi, assicura che la prassi prevede la consegna tempestiva ai centri di recupero, come nel caso di via dei Quattro Venti, dove un nido è stato trovato su una parete e non direttamente collegato agli alberi.

La mobilitazione in via dei Quattro Venti

Intanto, proprio oggi, in via dei Quattro Venti si è svolta una manifestazione per difendere gli olmi della zona. I partecipanti gridano che molti alberi etichettati come pericolosi sono in realtà sani, alimentando il dibattito sulla vera urgenza di questi interventi. Quali segreti si celano dietro queste decisioni?

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