Cronaca
Rita Calore, addio alla mamma di Stefano e Ilaria Cucchi
Rita Calore, la donna stroncata da un cancro. L’annuncio sui social dell’avvocato Fabio Anselmo

Rita Calore ci ha lasciati. Un altro grave lutto sconvolge in queste ore la famiglia Cucchi. Dopo Stefano, ucciso nel 2009 mentre era detenuto a Regina Coeli, questa mattina è morta la mamma. La donna ha perso la sua battaglia contro il cancro, che combatteva da anni. Insieme a quella per ottenere verità e giustizia sulla morte del figlio. A dare la notizia, dal proprio profilo Facebook, il legale della famiglia Cucchi, l’avvocato Fabio Anselmo.
RITA CALORE, LE PAROLE DELL’AVVOCATO ANSELMO
“Non ce l’ha fatta – le parole postate, accompagnate da una vecchia foto di Stefano insieme a entrambi i genitori – Questa mattina Rita Calore si è arresa ed è andata a riabbracciare suo figlio. Quello che non aveva mai perduto. Sono molto emozionato mentre lo scrivo e mi stringo a Giovanni (il marito ndr) e ad Ilaria. Non mi viene altro da dire a questa grande famiglia“.
RITA CALORE, LA SCOPERTA DELLA MALATTIA
La signora Rita aveva scoperto di essersi ammalata solo nel 2019. Una scoperta fatta per caso: in un primo momento non aveva infatti preso seriamente in considerazione i sintomi, ricondotti, per sua stessa ammissione, ad una vecchia sciatica. Poi i controlli, svolti su insistenza della figlia Ilaria, le hanno svelato l’amara verità. Che comunque per lei era poca cosa rispetto al dolore per la perdita di Stefano.
RITA CALORE, CHI LASCIA LA MAMMA DI STEFANO CUCCHI
La morte l’ha colta pochi mesi dopo la condanna inflitta ai Carabinieri per aver depistato le indagini sulla morte del geometra. Lascia il marito Giovanni, la figlia Ilaria e i due nipoti, figli di quest’ultima, Valerio e Giulia. Ilaria, alle ultime elezioni politiche, è stata eletta al Senato nelle file di Sinistra Italiana. Anche lei, come la madre, si è impegnata in prima linea per dare giustizia al fratello. Un obiettivo condiviso anche con il padre, anch’egli nel frattempo ammalatosi di PSP, Paralisi Sopra Nucleare Progressiva.
Cronaca
Svilar, il futuro legato al piazzamento della Roma: i motivi per cui potrebbe partire prima del 30 giugno

CuriositàNelCalcio #MisteroASerieA Il portiere della Roma esige chiarezza su un segreto che potrebbe sconvolgere il campionato, ma da Trigoria arriva solo silenzio assordante – cosa succederà nelle ultime due giornate?
Il Richiamo Inatteso del Portiere
In un momento di tensione crescente, il portiere della Roma ha lanciato un appello diretto, chiedendo spiegazioni su questioni che stanno agitando il mondo del calcio. Con il campionato che entra nella sua fase decisiva, questa mossa inaspettata sta alimentando speculazioni e interrogativi tra i fan, che si domandano se dietro ci sia un dramma nascosto pronto a esplodere.
Il Silenzio Misterioso da Trigoria
Da Trigoria, il quartier generale della squadra, non arriva alcuna risposta ufficiale, lasciando tutti in suspense. Mentre le ultime due giornate di campionato si avvicinano, l’attesa sta diventando palpabile: cosa decideranno i dirigenti? Quali rivelazioni potrebbero emergere dai prossimi match, alimentando ancora di più la curiosità dei tifosi e degli appassionati?
Cronaca
Omicidio di Stefania Camboni uccisa a coltellate. La riflessione sull’accaduto

Fregene – Una donna di 60 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione in Via Agropoli.
L’allarme per l’ennesimo fatto di cronaca nera, è scattato ieri 15 maggio intorno alle 7, quando il figlio, rientrato a casa, ha scoperto il corpo riverso in una pozza di sangue ed ha subito chiamato i soccorsi.
Secondo quanto accertato fino ad ora, la donna è stata colpita con numerose coltellate, tutte concentrate nella zona del torace.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ostia, il personale del 118, la squadra scientifica e il pubblico ministero di Civitavecchia. Non è stato riscontrato nessun segno di effrazione, questo rafforza l’ipotesi che l’aggressore fosse una persona conosciuta dalla vittima.
Nella stessa villetta vivono anche il figlio della donna e la sua compagna, ciascuno in una parte separata dell’abitazione. Entrambi sono stati ascoltati dagli investigatori. Nessuno risulta al momento in stato di fermo, ma l’attenzione è concentrata su chi era presente in casa al momento dell’aggressione.
Non lontano dall’abitazione, a circa 200 metri, è stata trovata una Hyundai Tucson, auto spesso utilizzata da Stefania. Il veicolo era finito contro una recinzione con il muso rivolto verso il basso, il finestrino lato guida abbassato e, nelle vicinanze, il portafoglio della vittima. Dettagli che potrebbero far pensare ad un tentativo di depistaggio o fuga.
Nel frattempo, gli investigatori stanno setacciando la zona alla ricerca dell’arma del delitto e ascoltando testimoni, tra cui un uomo proprietario di una seconda auto parcheggiata davanti alla casa.
Il corpo è stato trasferito all’ospedale per l’autopsia, che servirà a stabilire l’ora esatta della morte e la dinamica dell’aggressione.
Una vicina ha raccontato che nessuno ha sentito rumori sospetti durante la notte. Ha poi ricordato il marito di Stefania, molto conosciuto in zona per aver giocato a calcio nel Maccarese e nella Lazio Primavera, scomparso cinque anni fa. Stefania lascia due figli.
Dietro ogni fatto di cronaca nera c’è sempre molto più di ciò che viene detto nei titoli. L’omicidio di Stefania Camboni, avvenuto in un contesto familiare apparentemente tranquillo, è un tragico promemoria di quanto la violenza possa nascondersi anche nei luoghi e tra le persone che consideriamo più sicuri.
È inquietante pensare che l’assassino possa aver agito senza lasciare segni evidenti, magari proprio approfittando di un rapporto di fiducia.
Come può accadere tutto questo nel silenzio di una notte? Come può una vita spegnersi così brutalmente senza che nessuno senta, veda ed intervenga?
Perché la sicurezza non è solo una questione di serrature, ma di consapevolezza, relazioni sane e capacità di ascolto, anche quando tutto sembra normale.
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