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Addio storie con canzoni, la decisione di Facebook e Instagram spiazza tutti

Addio storie con canzoni, via dai social la nota applicazione: il motivo

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Addio storie con canzoni, la decisione di Facebook e Instagram spiazza tutti

Addio storie con canzoni. Da oggi per gli utenti di Facebook e Instagram non sarà più possibile condividere contenuti temporanei inserendo in sottofondo pezzi di brani musicali con il testo in sovrimpressione. A confermarlo, attraverso una propria portavoce, è stata la stessa Meta, la società che gestisce i due noti social network. Il motivo sarebbe la rottura dell’accordo con la Siae, la Società Italiana Autori ed Editori, che si occupa di tutelare le produzioni musicali nel nostro paese.

Purtroppo – ha spiegato Meta – non siamo riusciti a rinnovare l’intesa di licenza. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta. Quindi a partire da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale“. Addio storie con canzoni quindi, a meno che non se ne scelga una dal catalogo di Facebook e Instagram, esterno alla Siae.

Meta non ha tuttavia escluso l’adozione di misure diverse in futuro. “Crediamo – ha aggiunto – che per l’intera industria musicale sia un valore permettere alle persone di condividere la musica che amano o utilizzarla per connettersi alle nostre piattaforme. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo ad impegnarci per raggiungere con Siae un’intesa che soddisfi entrambe le parti“.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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