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Cronaca

Siti Campidoglio hackerati, gli autori: “Vogliamo 1 milione di euro”

Siti Campidoglio hackerati, arrivata una richiesta di riscatto per i dati rubati

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Siti Campidoglio hackerati, gli autori: “Vogliamo 1 milione di euro”

Siti Campidoglio hackerati. I portali, gestiti da Zetema, sono stati violati domenica scorsa 10 settembre e tuttora inaccessibili.

Ma nelle ultime ore, riporta La Repubblica, i pirati informatici si sarebbero fatti vivi. Con una precisa richiesta per renderli nuovamente fruibili: 1 milione di euro in bitcoin. Una cifra non da poco, che forse si poteva evitare di farsi chiedere. Sì perchè il disguido sarebbe stato segnalato alla Polizia Postale solo lunedì mattina. Quindi il sistema è stato messo in sicurezza in incredibile ritardo.

Ma chi sono questi hacker? Secondo gli inquirenti, potrebbero essere semplici ladri di dati. Anche se non si esclude la pista filorussa. Ma il mistero resta anche sul da dove possano aver agito. Con una modalità che al momento è l’unica certezza della vicenda: un attacco ransomware. In pratica, le piattaforme sono state cifrate e quindi rese inaccessibili senza la chiave di sblocco.

SITI CAMPIDOGLIO HACKERATI, TEMPI LUNGHI PER LA SOLUZIONE

I siti fanno riferimento a Zetema, la municipalizzata capitolina che gestisce musei e siti culturali. Nei mesi scorsi quest’ultima aveva indotto un concorso per 77 posti a tempo determinato. Alcuni dei circa 40mila candidati si sono riversati quindi su Telegram per lamentarsi del blocco. E non manca chi teme che per il ritorno alla normalità si dovranno attendere settimane.

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Cronaca

Suor Genevieve, l’amica del Papa che bazzica tra giostrai e gay: “Ci pagava le bollette”

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Suor Genevieve, l’amica del Papa che bazzica tra giostrai e gay: “Ci pagava le bollette”

IncredibileViaggioDiFede: Una suora di 83 anni cammina per chilometri con uno zaino, vivendo in roulotte da 50 anni tra comunità LGBTQ+ e giostrai – scopri la sua storia straordinaria! 🏞️🙏

La Vita Straordinaria di una Religiosa Itinerante

Immaginate una donna di 83 anni che ha scelto di vivere in una semplice roulotte per oltre mezzo secolo, immersa nelle comunità LGBTQ+ e tra i giostrai del litorale romano. Questa “piccola sorella di Gesù” ha dedicato la sua esistenza a un cammino di solidarietà e vicinanza, attirando l’attenzione per il suo stile di vita unico e ispiratore. Non è solo una storia di fede, ma un’avventura che sfida le convenzioni e risveglia la curiosità su come si possa trovare pace in un’esistenza nomade.

Il Viaggio Inatteso verso San Pietro

Con uno zaino in spalla, questa instancabile religiosa ha affrontato un percorso da Ostia fino a San Pietro, motivata dal desiderio di stare vicina al Papa Francesco. Che cosa l’ha spinta a intraprendere un simile cammino a un’età così avanzata? È un gesto che evoca meraviglia e domande: è forse un simbolo di devozione pura o un richiamo a valori dimenticati? La sua presenza tra le folle vaticane ha già catturato l’immaginazione di molti, lasciando tutti a chiedersi quali segreti nasconda una vita così dedicata.

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Cronaca

Le mie corrispondenze con il Papa per sostenere gli “scartati”

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Le mie corrispondenze con il Papa per sostenere gli “scartati”

PapaFrancesco e il prete rivoluzionario: una storia di fede, inclusione e miracoli inaspettati che ti lascerà a bocca aperta! #Solidarietà #LGBTQ #Misericordia

MANI TESE

Immagina di uscire da una chiesa al mattino e trovarti di fronte a una fila infinita di 300 persone, tutte in silenzio, con le mani tese in un grido silenzioso di fame e disperazione. È successo a don Andrea Conocchia durante i primi giorni del lockdown in Italia, quando la pandemia aveva congelato tutto. In quel momento, il mondo di questo prete è cambiato per sempre. A Torvaianica, a pochi passi da Roma, ha iniziato a distribuire cibo e aiuto a centinaia di persone di ogni nazionalità, orientamento e background, trasformando la sua parrocchia in un rifugio per chi era stato dimenticato. Tra loro, storie strazianti di transgender argentine che hanno trovato in don Andrea non solo un pasto, ma una vera speranza. Come ha fatto un semplice prete a innescare una catena di eventi che ha coinvolto addirittura il Papa?

GLI INCONTRI

E se ti dicessimo che don Andrea è riuscito a far incontrare il Pontefice con persone emarginate, creando momenti che sembrano usciti da un film? Attraverso l’aiuto di suor Genevieve Jeanningros, amica fidata di Papa Francesco, ha organizzato udienze del mercoledì dove transgender, omosessuali e altri “scartati” hanno condiviso le loro storie con il leader della Chiesa. Immagina la scena: un ragazzo gay che confessa al Papa di essere stato rifiutato, e Francesco che risponde con un gesto di misericordia assoluta. O due uomini sposati civilmente che ricevono parole di incoraggiamento direttamente dal Pontefice. Don Andrea, commosso da questi incontri, ha continuato la sua missione, creando persino uno sportello d’ascolto per offrire supporto psicologico e sanitario. Sarà questa la rivoluzione che tutti aspettavamo? Una fede che abbraccia davvero tutti, senza eccezioni?

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