Cronaca
Ndrangheta a Roma, maxi sequestro a imprenditore vicino alle cosche

Ndrangheta a Roma, forze dell’ordine di nuovo in campo dopo l’operazione di ieri a Anzio. Stavolta nel mirino un imprenditore romano, nel settore della ristorazione e del commercio immobiliare. Secondo gli inquirenti, contiguo alla cosca Alvaro di Sinopoli, nel Reggino. Per questo motivo, nei suoi confronti la Polizia ha operato un sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro. Il provvedimento, proposto dal Questore di Roma, è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale della Capitale.
L’uomo si troverebbe al momento detenuto, dovendo scontare una pena definitiva. Le indagini, ad opera degli specialisti della Divisione Anticrimine di Roma, ne hanno scandagliato i ‘giri’ patrimoniali nel corso di circa 30 anni. E hanno rilevato una sproporzione non da poco tra i beni posseduti, i redditi dichiarati e l’attività economica svolta. Ne hanno così dedotto che gli averi potessero essere il frutto o il reimpiego di attività illecite.
NDRANGHETA A ROMA, LE INDAGINI A CARICO DELL’IMPRENDITORE
In passato imprenditore edile nella zona del litorale romano, attualmente gestisce, attraverso prestanome tra i propri familiari, attività di ristorazione, rivendita di veicoli luxury e immobiliare. Nel 2015 il coinvolgimento nelle operazioni ‘Santa Fè’ e ‘Fireman’. Atti entrambi di contrasto al narcotraffico, con colpi a appartenenti, tra gli altri, alla ndrina degli Alvaro. L’imprenditore avrebbe infatti ospitato in casa sua un esponente latitante e sarebbe stato in contatto diretto con un broker romano per importare ingenti quantità di droga dal Sudamerica.
In questo modo otteneva ingenti profitti, che poi ripuliva reinvestendoli in società. E insieme dava luogo a condotte di auto riciclaggio e intestazione fittizia. Ma non solo: con parte dei guadagni illeciti acquistava anche imbarcazioni di lusso, cavalli da corsa e auto luxury, che nascondeva dietro ulteriori schermi societari. Secondo chi indaga sarebbe socialmente pericoloso, anche perchè avrebbe incontrato dei narcotrafficanti in un cantiere a lui riconducibile.
Teatri del provvedimento cautelare nei suoi confronti il quartiere romano dell’Infernetto e Santa Teresa di Gallura, in provincia di Sassari. Tra i beni sotto sequestro, quote e complessi aziendali di quattro società di Ostia; nove unità immobiliari, tra cui una villa con piscina; un maneggio e sette cavalli; cinque veicoli, 4 dei quali di alta gamma, e una barca; e infine rapporti finanziari di entità liquidità ancora da quantificare.
Cronaca
La nuova identità del 2019: il mistero del presunto killer di Villa Pamphilj

SvelatoIlMisteroDellUomoConDueIdentità Chi è davvero Rexal Ford, l’uomo al centro di un drammatico caso di omicidio a Roma? Preparati a scoprire segreti nascosti e colpi di scena inaspettati! 🕵️♂️
L’identità nascosta di Rexal Ford
Rexal Ford non è il suo vero nome: in realtà, si chiama Charles Francis Kaufmann. L’uomo ha adottato questa nuova identità dal 2019, con un passaporto autentico che lo collega a misteriosi eventi. Negli archivi anagrafici degli Stati Uniti, Ford è registrato come Kaufmann, ma questa doppia vita lo lega a un caso scioccante: la morte di una bambina a Villa Pamphilj a Roma e l’occultamento del corpo della madre. Cosa ha spinto quest’uomo a cambiare nome e a finire coinvolto in un enigma tanto oscuro?
Il mistero sulla coppia
Da giorni, le indiscrezioni si accumulano sulla vera identità della donna che accompagnava Ford, da lui definita “mia moglie”. Ma un amico ha rivelato che potrebbe trattarsi di una hacker sotto copertura. E se dietro questa facciata si celasse una rete di inganni? Ford si spacciava per un regista di successo e aveva addirittura cercato di accreditarsi per un film da tre milioni di euro presso una società cinematografica di Roma. Il 7 maggio, il 46enne californiano si è presentato negli uffici ai Parioli con la donna e la bambina, presentandole come sua famiglia. Sarà il test del DNA a rivelare se era davvero il padre della piccola vittima – un dettaglio che potrebbe cambiare tutto!La battaglia per l’estradizione
Ora, l’attenzione si sposta sulla Grecia, dove Ford è detenuto. Il Consiglio della Corte d’Appello di Larissa deciderà presto se estradarlo in Italia. Nonostante le autorità italiane lo vogliano per interrogarlo, l’uomo si è opposto alla consegna, alimentando ulteriori sospetti. Quali altri segreti emergeranno durante questa attesa? La vicenda resta avvolta nel mistero, con ogni nuovo dettaglio che promette rivelazioni esplosive.
Cronaca
Rexal Ford alla ricerca di finanziatori per il suo film: l’incontro con un produttore e la fuga in Grecia

RexalFordScandalo: Il regista americano accusato di omicidio che voleva girare una commedia in Italia!
L’Email Misteriosa che Ha Iniziato Tutto
Immaginate di ricevere una email da un produttore inglese che vi presenta un enigmatico regista americano, Rexal Ford, pronto a conquistare Roma con un nuovo film. In quella mail del 28 aprile, Ford viene descritto come uno sceneggiatore e produttore alla ricerca di fondi per “Food Fight”, una commedia su un cuoco che apre un ristorante in Italia. Con un budget di 3 milioni di euro, Ford sperava di trasformare il progetto in una coproduzione italiana, sfruttando il tax credit per facilitare le riprese. Ma dietro questa offerta apparentemente innocua, si nascondeva un segreto che avrebbe sconvolto tutti.
L’Incontro Inaspettato a Roma
Ford arriva in Italia con la sua compagna e una neonata, atterrando proprio negli uffici di una società di consulenza cinematografica a Roma. I dirigenti ricordano un uomo dall’aspetto casual – giacca di pelle, jeans e scarpe da tennis – che non sembrava affatto un senzatetto. Durante l’incontro durato quasi due ore, consegna una sceneggiatura ambientata inizialmente a Malta, ma con l’idea di “relocarla” in Italia. La donna e la bambina aspettano in una saletta, senza destare sospetti. Era solo l’inizio di una storia che da commedia stava per trasformarsi in un vero thriller.La Svolta Drammatica e la Fuga
Pochi giorni dopo, il 7 giugno, i corpi senza vita di una madre e della sua neonata vengono scoperti nel bosco di Villa Pamphili, scatenando un’indagine della polizia. Ford, nel frattempo, invia una seconda email alla società, affermando di stare lavorando sulla versione italiana del film e promettendo aggiornamenti. Ma due giorni dopo, sale su un aereo per la Grecia, forse per sfuggire alle autorità. Viene arrestato il 13 giugno a Skiathos, mentre le telecamere di sicurezza catturano i suoi movimenti a Roma e all’aeroporto di Fiumicino. Quello che doveva essere un film leggero si è rivelato un intricato giallo, con Ford al centro di accuse scioccanti che lasciano tutti a chiedersi: cosa nascondeva davvero questo regista?
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