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Violenza sulle donne, i dati dagli ospedali sulle vittime accolte nel 2022

Lo scorso anno, le porte dei pronto soccorso italiani hanno accolto 14.448 vittime di violenza sulle donne, di cui l’8% era già stata soccorsa in precedenza. I dati sono stati resi noti dal ministro della Salute Orazio Schillaci in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il ministro ha sottolineato l’importanza di non essere indifferenti di fronte a questi numeri e di non abituarsi alla violenza.
La violenza sulle donne è spesso un fenomeno silenzioso, con il 65% delle vittime che non aveva mai parlato della violenza subita prima di essere colpita. Questo fa sì che il pronto soccorso diventi uno dei luoghi cruciali per intercettare le vittime e fornire loro aiuto. Per questo motivo, negli ultimi anni i pronto soccorso italiani hanno implementato percorsi protetti e attuato linee guida nazionali che garantiscono cure, sicurezza e orientamento ai servizi antiviolenza per le donne e i loro figli minori.
Un’indagine condotta a distanza di cinque anni dalla pubblicazione delle linee guida ha mostrato che la sensibilità e la formazione del personale sono buone, con la maggior parte delle strutture che ha attuato i percorsi per le donne vittime di violenza. Tuttavia, ci sono anche criticità, come la mancanza di mediatrici linguistico-culturali, sistemi per l’accompagnamento delle donne a strutture protette esterne e di supporto per le donne con disabilità.
Il ministro della Salute ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema culturale della violenza sulle donne fin dalle scuole, confermando che la formazione professionale è un elemento chiave nella prevenzione e nel contrasto alla violenza.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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