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Roma e dintorni

Le strade a rischio per neve e ghiaccio a Roma: l’elenco completo

Le strade a rischio per neve e ghiaccio a Roma: l’elenco completo

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Le strade a rischio per neve e ghiaccio a Roma: l’elenco completo

Le strade a rischio per neve e ghiaccio a Roma: l’elenco completo

Con l’arrivo delle gelate invernali a Roma, il Campidoglio ha pubblicato un elenco redatto dalla protezione civile che evidenzia i tratti stradali soggetti a frequenti formazioni di ghiaccio.

Ecco un elenco delle strade a rischio:

Municipio I:
– Via Garibaldi (fontanone e tornanti)
– Via e Passeggiata del Gianicolo
– Viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto e Viale Falcone e Borsellino
– Via Trionfale (salita con tornanti)
– Via Edmondo De Amicis

Municipio II:
– Viale del Muro Torto
– Viale delle Belle Arti (altezza Via di Villa Giulia)
– Viale della Moschea
– Via Salaria (altezza Villa Ada)

Municipio III:
– Via Salaria (dalla Tangenziale al GRA)
– Via della Bufalotta (extra GRA)

Municipio IV:
– Via Tiburtina (altezza Via delle Messi d’Oro e Ponte Mammolo)
– Via Tiburtina (altezza via di Settecamini)
– Via di Tor Cervara
– Via di Sant’Alessandro
– Via di Salone

Municipio V:
– Via degli Arvali
– Via Casilina (tratto tra Viale della Primavera e Via Tor de’ Schiavi)
– Via Raffaele Costi (incrocio con Via Virgilio Guidi)

Municipio VI:
– Via di Salone (alt. stazione ferroviaria)
– Via Collatina (incrocio Via dell’Acqua Vergine)
– Via Collatina (altezza ingresso sorgente Acqua Vergine di ACEA)
– Via di Lunghezzina (tutta)
– Via Borghesiana (tra Via Borutta e Via Montelepre)
– Via di Rocca Cencia (tra Via del Lago Regillo e Via Sant’Alessio in Aspromonte)
– Vicolo di Colle Mattia e Via di Colle Mattia

Municipio VII:
– Via Appia Nuova (da Via del Quadraro a Via Demetriade)
– Via Anagnina (altezza Via della Mola Cavona)

Municipio VIII:
– Via di Tor Carbone (diversi tratti)
– Vicolo dell’Annunziatella
– Via Ardeatina (diversi tratti, nei pressi di Via San Sebastiano e del GRA)

Municipio IX:
– Via di Trigoria (vari tratti)
– Via Caduti della Resistenza
– Via Lago Santo (zona Vitinia)
– Via di Porta Medaglia
– Via Domenico Jachino (Mostacciano)

Municipio X:
– Via della Pisana (civico 1445)
– Via Affogalasino
– Via Portuense (angolo Via di Vigna Pia)
– Via Portuense (cavalcavia e rampe, altezza Viale Isacco Newton)

Municipio XI:
– Via della Pisana
– Via Aurelia Antica (da Largo Don Guanella a Strada Statale Aurelia)

Municipio XIII:
– Via Leone XIII (altezza cavalcavia di Via Aurelia Antica)
– Via Aurelia (rampe Maglianella e Acquafredda)
– Via della Maglianella (da Via Cornelia a svincolo GRA)
– Via Aurelia (dal km 8 al km 9)
– Via Boccea (da Via di Selva Candida a Via della Cellulosa)
– Via della Pineta Sacchetti (tratto a lato della pineta)
– Via Nazareth
– Via Anastasio II (altezza fornice Valle Aurelia)

Municipio XIV:
– Galleria Giovanni XXIII
– Via Trionfale (salita con tornanti)
– Via Damiano Chiesa
– Via Montiglio
– Via Casal del Marmo (altezza Via della Palmarola)

Municipio XV:
– Via Cassia (da Via Vilfredo Pareto a Via Cortina d’Ampezzo)
– Viadotto Giubileo 2000
– Via Oriolo
– Via dell’Acqua Traversa
– Via Gemona del Friuli
– Viale delle Galline Bianche
– Via San Daniele del Friuli
– Via Macherio
– Via dei Colli della Farnesina
– Via di Grottarossa (tra l’ospedale Sant’Andrea e Via Germana Stefanini)
– Via Quarto Peperino
– Via dei Due Ponti
– Via Bellaggio
– Viale di Tor di Quinto
– Via di Santa Cornelia
– Via della Giustiniana (tratto in salita dopo il civico 278, direzione Cassia)
– Via di Valle Muricana
– Via Cesanense
– Via della Stazione di Cesano (nei pressi di via di Monte S. Andrea)
– Via di Colle Febbraro
– Via di Prato Corazza
– Via Braccianense (dalla Stazione Olgiata alla Stazione di Cesano)

Fonte Fanpage

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Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

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Sciame di api invade cortile del Mef, pronto intervento apicoltori per recuperarlo

(Adnkronos) – Un grande sciame di api mellifere si è posato nei cortili interni del ministero dell’Economia e delle Finanze a Roma, proprio dove si affacciano gli uffici. Ma grazie alla tempestiva segnalazione del Mef la Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta per il suo recupero. L’intervento, tra stupore e meraviglia, di chi ha assistito si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore “porta-sciami”. A segnalarlo il complesso recupero è la stessa Fai, l’associazione degli apicoltori aderente a Confagricoltura, che si occupa da tempo dell’apiario collocato sul tetto del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e di quello collocato sul tetto di palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura.  

Si tratta di un fenomeno fuori stagione, le api, di norma, sciamano a primavera, dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale. 

“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori. Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api “ministeriali” saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”. 

Fonte Verificata

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Simonetta Cesaroni, i retroscena e un dattiloscritto inedito nel libro ‘L’intrigo di via Poma’

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Simonetta Cesaroni, i retroscena e un dattiloscritto inedito nel libro ‘L’intrigo di via Poma’

(Adnkronos) – Un retroscena mai raccontato prima, documenti inediti, un libro perduto: a pochi giorni dal 35esimo anniversario dell’omicidio di Simonetta Cesaroni – trovata senza vita il 7 agosto 1990 a Roma – è uscito in libreria ‘L’intrigo di via Poma – L’omicidio di Simonetta Cesaroni e il dattiloscritto perduto’ di Giacomo Galanti e Gian Paolo Pelizzaro (edizione Baldini+Castoldi, collana TempoReale).  

Via Poma. Due parole. E nella mente di tanti si materializza una foto degli anni Novanta. C’è una giovane in spiaggia in costume da bagno intero di colore bianco. Si chiama Simonetta Cesaroni. Il 7 agosto 1990 viene uccisa a Roma nell’ufficio dove si recava due volte a settimana, di pomeriggio, per registrare al computer la contabilità. Il suo caso è ancora irrisolto – si ricorda nella presentazione del libro – ma il 19 dicembre 2024 l’omicidio è tornato al centro delle cronache per la decisione della gip di proseguire le indagini, respingendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura. I punti salienti del delitto che la giudice ha evidenziato nella sua ordinanza erano già stati puntualmente indicati in un lavoro del giornalista Gian Paolo Pelizzaro – dal titolo L’intrigo – pronto per la pubblicazione e acquisito agli atti dal magistrato di allora, il 31 ottobre 1996. Ed è stato un altro giornalista, Giacomo Galanti, a ritrovare il dattiloscritto di quel libro, mentre nel 2020 cercava i documenti per il podcast ‘Le ombre di via Poma’.  

“Terminato di scrivere un libro-inchiesta su questa terribile vicenda, mi sono imbattuto in una testimonianza particolarmente importante. Sentii quindi il dovere di riferire tutto al magistrato, il 31 ottobre del 1996 mi recai in procura con il dattiloscritto del libro e il magistrato lo acquisì agli atti imponendo il riserbo per svolgere le indagini”, racconta all’Adnkronos Pelizzaro, giornalista, ricercatore e saggista spiegando che il suo lavoro all’epoca era incentrato sulla notizia di “fogli firma” usati dai dipendenti per registrare gli orari di entrata e di uscita sul posto di lavoro. Un particolare tornato prepotentemente alla ribalta delle cronache lo scorso anno, quando poi il gip ha respinto la richiesta di archiviazione del caso. 

“Il libro è la pubblicazione di quel dattiloscritto che risaliva al ’96 con tutti gli aggiornamenti di ciò che è avvenuto dopo, proprio alla luce delle informazioni che avevo fornito agli inquirenti – spiega Pelizzaro – Questo libro è una ricostruzione complessiva di tutta la vicenda del delitto di via Poma con un taglio non aggressivo né scandalistico: ci abbiamo tenuto a scrivere di questa tragedia con il massimo rispetto per la vittima, per i parenti della vittima e per tutti coloro che sono stati trascinati dentro a questo caso”.  

Giacomo Galanti, giornalista e autore di documentari, spiega: “Negli ultimi cinque anni ho lavorato tantissimo su questo caso, l’ho studiato a fondo e all’inizio mi sono imbattuto in questo dattiloscritto che Pelizzaro aveva iniziato a scrivere e che era stato acquisito agli atti. Un’idea di libro che non era stato mai pubblicato”.  

E’ nato così il contatto tra i due giornalisti che, dopo l’ordinanza con la quale il gip ha respinto l’archiviazione, hanno deciso di lavorare al volume ora in libreria: “Per la prima volta un giudice mette nero su bianco tutte le ombre sul caso e che riguardano l’ufficio degli ostelli, dove è stata uccisa Simonetta, e alcune ingerenze esterne che probabilmente ci sono state – osserva Galanti – E visto che sia Gianpaolo Pelizzaro allora, sia io ci eravamo occupati di questi particolari, abbiamo pensato fosse il caso di riprendere il filo e di ricostruire tutto”.  

Fonte Verificata

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