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Cronaca

Incidente Casal palocco, ok al patteggiamento per lo youtuber Matteo Di Pietro

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Incidente Casapalocco, ok al patteggiamento per lo youtuber Matteo Di Pietro

Incidente Casapalocco: Il youtuber Matteo Di Pietro patteggia la condanna

Il giovane youtuber dei “Theborderline”, Matteo Di Pietro, ha patteggiato una condanna a 4 anni e 4 mesi per un incidente avvenuto il 14 giugno a Casal Palocco, in cui è morto un bambino di 5 anni. Il piccolo viaggiava con la mamma e la sorellina rimaste ferite nello scontro. Dopo il parere favorevole della procura, oggi il gip ha dato l’ok al patteggiamento.

Nessuna condanna a carcere per il youtuber

Il giovane youtuber, 22 anni, non andrà in carcere. L’avvocato Antonella Benveduti, difensore di Di Pietro, ha sottolineato che “Questa sia una condanna in linea che sono le finalità del nostro ordinamento, di rieducazione, di risocializzazione proprie della sanzione penale. Sono cardini fondamentali del nostro ordinamento penale, previsti dalla Costituzione e importanti nel valutare poi la correttezza di questa pena. Nessuna condanna può mitigare il grave lutto, la grave perdita.”

Le accuse e il patteggiamento

Le accuse nei confronti di Di Pietro sono di omicidio stradale aggravato e lesioni a causa della negligenza, imprudenza ed imperizia e inosservanza delle norme sulla circolazione stradale. Il gip aveva disposto gli arresti domiciliari sottolineando come aveva noleggiato il Suv Lamborghini con “l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità”.

Le scuse e l’impegno sociale

L’avvocato di Di Pietro ha riferito che in aula il giovane youtuber “Ha espresso le sue scuse, il suo dolore. Ha riconosciuto nuovamente la sua responsabilità, come aveva già fatto nell’interrogatorio e ha espresso anche il suo desiderio di impegnarsi in futuro in progetti che riguardano la sicurezza stradale. Quindi un suo impegno sociale che lui stesso ha definito come ‘obiettivo socialè'”.

Questo è un passo importante che porta a una sentenza definitiva e alla possibilità per Di Pietro di lavorare per la prevenzione degli incidenti stradali e la sicurezza stradale, dimostrando un impegno chiaro verso la società e le vittime dell’incidente.

Cronaca

Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

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Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.

Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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