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Stipendi, busta paga più ‘leggera’ nel 2024 nel Lazio: il motivo

Stipendi più bassi nel 2024 nel Lazio: causa principale
Nel mese di gennaio 2024, i lavoratori nel Lazio si troveranno con una riduzione significativa nella loro busta paga, dovuta principalmente all’aumento dell’addizionale Irpef regionale sopra il 3 per cento. Questo fatto è il risultato del mancato rinnovo del ‘fondo taglia tasse’ per il 2024 da parte della Regione Lazio.
La mancata conferma del finanziamento per il 2024 del ‘fondo taglia tasse’ ha portato l’addizionale regionale al 3,33%, rendendola la più alta d’Italia. Per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro, questo si tradurrà in un aumento annuo di 320 euro e di 160 euro per chi guadagna 25mila euro. Il confronto con altre regioni mostra che il Lazio è la Regione con l’addizionale regionale più alta d’Italia, con i cittadini costretti a pagare in media 340 euro in più di addizionale Irpef rispetto alla media nazionale.
Tuttavia, c’è ottimismo che questa riduzione degli stipendi possa essere temporanea, poiché la Regione Lazio si è impegnata a intervenire entro il mese di aprile per rifinanziare il taglio dell’addizionale per il 2025. A dicembre 2023, i sindacati e la Regione Lazio hanno sottoscritto un accordo che impegna la giunta ad intervenire entro i primi mesi del nuovo anno. A partire dal 1 gennaio 2025, è prevista l’eliminazione dell’addizionale dell’1,60 per cento per i redditi fino a 35 mila euro, attraverso l’azzeramento dell’aliquota per i redditi fino a 28 mila euro e in forma di riduzione fra i 28 e i 35 mila euro. Questa azione porterà a un risparmio di oltre 300 euro per i cittadini con un reddito di 35mila euro e di 150 euro per chi ha un reddito di circa 25mila euro, coinvolgendo quasi due milioni di contribuenti.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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