Cronaca
Pigneto, ragazzi a 16 e 14 anni in giro col coltello. Che vergogna! (foto)

Cronaca Roma – Nel corso di un’operazione straordinaria di controllo del territorio, condotta in via del Pigneto, al V Municipio, nei pressi della fermata della Metro C, agenti di polizia hanno udito grida provenire dall’ingresso dei tornelli di accesso alla metropolitana. Avvicinandosi, hanno sorpreso un gruppo di giovani, alcuni dei quali si sono dati alla fuga alla vista degli agenti, ma sette sono stati fermati e identificati.
Durante le procedure di identificazione, gli agenti hanno notato uno dei giovani far cadere un grosso coltello da cucina, lungo circa 28 centimetri. Nel frattempo, una ragazza di appena 14 anni ha raccolto l’arma e l’ha brandita contro gli agenti, intimando loro di allontanarsi e rifiutandosi di fornire le proprie informazioni personali. In quel momento, il giovane si è frapposto tra gli agenti e la ragazza, stringendosi a lei, ma sono stati entrambi bloccati dopo una breve lotta e portati presso gli Uffici del Commissariato Porta Maggiore per ulteriori procedimenti.
Le indagini al Pigneto
Gli investigatori, dopo ulteriori accertamenti, hanno scoperto che il giovane, un 16enne di Roma, era coinvolto in una rissa avvenuta nel tardo pomeriggio del 5 marzo precedente, in cui un altro ragazzo di 18 anni, di origini peruviane, era stato ferito da un’accetta. Inoltre, il giovane era stato denunciato in altri due episodi: per lesioni personali aggravate il 31 gennaio e per ricettazione meno di una settimana prima dell’incidente.
Di conseguenza, è stata disposta la permanenza domiciliare per il ragazzo, come misura precauzionale prevista dal Decreto Legge n.123/2023, successivamente convertito con modifiche nella Legge n.159 del 13 novembre 2023, noto come “Decreto Caivano”.
Infine, la ragazza che lo accompagnava, una 14enne romana, è stata denunciata per porto abusivo di oggetti atti ad offendere, rifiuto di fornire le proprie informazioni personali, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano
La Strana Storia degli Incontri con la Polizia
Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?
Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole
Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità
Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?
Cronaca
Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma
Il colpo di scena nei registri statunitensi
Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.
Le conferme che alimentano i sospetti
Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.
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