Attualità
Chef Rubio aggredito vicino casa: dettagli sull’accaduto e sul pestaggio

Le dichiarazioni di Chef Rubio dopo l’aggressione
“Dopo quella coraggiosa spedizione punitiva voi sionisti mi fate ancora più schifo”, ha dichiarato Chef Rubio all’indomani dell’aggressione subita sotto casa. Intanto, dal mondo della politica arrivano le prime reazioni.

La reazione di Chef Rubio sui social
In un nuovo post su X, pubblicato il giorno dopo il pestaggio, Chef Rubio si mostra con una maglietta raffigurante la bandiera della Palestina, facendo il segno della vittoria con le dita e un sorriso sul volto. “Ebrei sionisti, terroristi”, ha scritto Rubio.
Dettagli dell’aggressione
“Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica”, ha scritto Chef Rubio dopo essere stato curato al pronto soccorso. La testa è ancora fasciata e l’occhio molto gonfio. Nonostante tutto, non ha ancora sporto denuncia. La Digos sta investigando sul caso, diventato virale in breve tempo.

La ricostruzione dell’aggressione da parte di Chef Rubio
“Il giorno dopo, il sionismo fa ancora più schifo – scrive in un nuovo post su X Rubini – Grazie alle comunità ebraiche che permettono tutto ciò, grazie alla coraggiosa spedizione punitiva dei 6 sionisti che armati come il 25 Aprile di martello hanno provato in farmi la pelle”, condividendo le foto dell’automobile con i finestrini frantumati.

Chef Rubio: da Unti e Bisunti alla Palestina
“Zionism = Mafia, Genocide, Ethnic Cleansing, Colonialism, Terrorism, Racism, Fascism, Supremacism”. Questo è il modo in cui Chef Rubio si presenta nella biografia su X. Conosciuto come rugbista e in seguito come personaggio televisivo nei suoi programmi di cucina, come Unti e Bisunti, Chef Rubio ha iniziato la sua carriera come cuoco in Nuova Zelanda, completando la sua formazione in Italia come Chef Internazionale di Cucina italiana.
L’impegno per i diritti umani e le controversie nel conflitto a Gaza
Dopo essere stato testimonial di Amnesty International, ruolo terminato nel 2018, Chef Rubio si è spesso trovato al centro di discussioni riguardanti il conflitto Israelo-Palestinese. Nel 2019, definì “esseri abominevoli” gli abitanti di Israele, portando a una denuncia da parte della comunità ebraica di Treviso. Le dichiarazioni controverse non sono finite qui.

Le dichiarazioni contro Liliana Segre
Nel 2022 Chef Rubio ha indirizzato un post su X alla senatrice Liliana Segre, definendo “vergognoso” il suo “silenzio sistematico” riguardo alla “pulizia etnica” dei palestinesi in Israele. Questo post ha portato a una denuncia per messaggi diffamatori.
Le reazioni dei politici: da Furfaro a Bonelli, fino a Lollobrigida
Non sono mancate le reazioni politiche all’aggressione. Marco Furfaro del Partito Democratico ha condannato fermamente l’accaduto su X. Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha chiesto al ministro Piantedosi di attivarsi per individuare i colpevoli. Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia ha espresso solidarietà a Rubio, pur criticando le sue parole contro gli “ebrei sionisti”. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha fatto dichiarazioni provocatorie, evidenziando la distinzione tra la violenza subita e quella politica.
Amnesty International ha chiesto indagini immediate ed efficaci per identificare i responsabili dell’aggressione.
Il commento di Pacifici e il video in rete: “Va contestualizzato”
Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità ebraica romana, ha condannato le accuse di Chef Rubio, definendole istigazione all’odio. Un video di Pacifici del 10 ottobre, ora condiviso dai sostenitori della Palestina, è stato ripreso, suscitando ulteriori polemiche. Pacifici ha insistito sul fatto che il discorso fosse legale e chiede che chi ha compiti e ruoli intervenga per evitare ulteriori tensioni.
Cerchiamo di mantenere sempre il rispetto e la comprensione nelle conversazioni su temi così delicati.
Fonte
Attualità
Achille Lauro e la polemica: “Inclusione o pietismo con la bambina disabile al concerto?”

#AchilleLauro2026 Lo storico concerto dello stadio Olimpico accende i riflettori su un problema silenzioso: l’accesso ai disabili. La denuncia scuote il mondo dello spettacolo!
Il concerto di Achille Lauro allo stadio Olimpico di Roma nel 2026, attesissimo da migliaia di fan, è diventato anche un emblema di una questione tanto importante quanto spesso trascurata. Una bambina con disabilità, inizialmente esclusa dall’evento perché i biglietti a lei accessibili erano esauriti, ha riportato l’attenzione sulle barriere che persone con disabilità devono affrontare per accedere ai grandi eventi musicali.
Graziella Saverino, presidentessa dell’associazione Entusiasmabili, ha lanciato un accorato appello. “Le criticità legate all’accesso per disabili sono inaccettabili”, afferma. La sua denuncia non è solo un grido d’aiuto per la bambina, ma una richiesta di maggiore consapevolezza e azione da parte di tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione di eventi di massa.
Nonostante il tutto esaurito, la vicenda ha scatenato un’ondata di solidarietà e una veloce reazione da parte degli organizzatori. La situazione è stata risolta con l’aggiunta di posti dedicati, dimostrando che la sensibilizzazione e l’intervento tempestivo possono fare la differenza.
Questa storia apre domande urgenti: quanti altri sono lasciati indietro? Cosa si può fare per garantire che eventi futuri siano realmente inclusivi? Questi quesiti risuonano mentre il sipario si chiude, lasciando spazio alla riflessione su un cambiamento necessario e inesorabile.
Attualità
Operatore di Radiologia: “Senza reggiseno ci rendi felici” – La denuncia di Marzia scuote l’ospedale

#IndagineInCorso: Shock a Roma per il video virale di Marzia Sardo che denuncia molestie al Policlinico Umberto I. L’ospedale avvia accertamenti. #NotizieRoma #Giustizia
Un video destinato a far discutere quello pubblicato da Marzia Sardo, che ha lanciato un grido di allarme dopo aver vissuto una esperienza traumatica durante una procedura medica presso il Policlinico Umberto I di Roma. Le sue parole sono chiare: “Non è ammissibile una cosa del genere, denuncio tutto”. Il video, che ha rapidamente guadagnato attenzione sui social, ha in breve tempo superato il milione di visualizzazioni, sollevando un’ondata di indignazione.
Il Policlinico non ha esitato a rispondere e ha confermato di aver avviato un’indagine interna per far luce sui fatti. Una risposta che indica l’importanza di affrontare con serietà le segnalazioni di comportamenti inappropriati, soprattutto in ambito ospedaliero, dove la professionalità dovrebbe essere la priorità assoluta.
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e il rispetto nei luoghi di cura, proprio mentre la comunità online mostra il suo sostegno a Marzia, ringraziandola per il coraggio di aver condiviso la sua esperienza. Le indagini chiariranno quanto accaduto, ma una cosa è certa: la vicenda ha messo sotto i riflettori una questione che non può essere ignorata.
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