Attualità
Latitante da 18 anni: catturato dalla polizia.

La cattura di Franco Pompili
Franco Pompili era ricercato dal 2006, da ben 18 anni: dall’America Latina coordinava il traffico di droga, soprattutto di cocaina, che sarebbe stato poi smerciato nella capitale.
L’arresto a Lima
È stato arrestato il 7 maggio nel quartiere di Bocanegra a Lima, in Perù, dove da anni viveva come latitante: Franco Pompili, considerato uno dei narcos che dirige il traffico internazionale di droga dal Sud America in Italia, è stato fermato così, durante una passeggiata, dalla Polizia Locale e dall’Interpol.
Sessantatré anni, il giornale locale che ha dato la notizia dell’arresto lo chiama ‘il nonno della droga’: Pompili appare un po’ frastornato, in tuta azzurra, ma con la faccia di chi si è immaginato mille volte una scena del genere. Le forze dell’ordine lo hanno portato via, in attesa dell’estradizione. ‘Il nonno’, uno dei narcos più ricercati a livello internazionale, e vicino al clan Fasciani, termina così la sua fuga durata 18 anni.
L’operazione Maiquetia
Pompili era destinatario di un ordine d’arresto dei carabinieri del Nucleo investigativo del Lido nel 2010. Il nome dell’operazione che ha portato al suo arresto è ‘Maiquetia’, come l’aeroporto di Caracas, uno degli snodi più importanti del commercio mondiale di droga. Secondo le autorità peruviane, il 63enne era a capo del traffico di droga che dal Sud America arrivava poi in Italia.
Sarebbe stato lui a coordinare e gestire le spedizioni soprattutto di cocaina, portata in Italia nello stomaco di persone che ingerivano gli ovuli prima di salire sull’aereo. Franco Pompili doveva essere arrestato nel 2010, quando le indagini dei carabinieri portarono all’arresto di 26 persone, tutte vicine al clan Fasciani.
La rete criminale di Pompili
Pompili era parte dell’organizzazione criminale, ma già latitante dal 2006, quando si era reso irreperibile per evitare l’arresto sempre per reati legati agli stupefacenti. Secondo chi indaga, l’uomo avrebbe avuto una fitta rete di contatti soprattutto in Sud America, dove coordinava lo spaccio soprattutto di cocaina, che poi faceva arrivare a Roma tramite corrieri. Adesso, dopo 18 anni, l’arresto.
Italia
Straniero costringe donna a terminare la gravidanza per il permesso di soggiorno. Bimba di 14 mesi positiva alla cocaina

Al peggio non c’è mai fine. Infatti raccapricciante la notizia (per fortuna) del ritrovamento di una piccola bambina, da parte degli uomini della Polizia di stato, d’altra parte però la piccola è stata trovata positiva alla cocaina.
La minore è stata trovata in pessime condizioni igienico-sanitarie e positiva alla cocaina. La Polizia di Stato di Novara ha indagato tre persone per maltrattamenti in famiglia, abbandono di minore e lesioni personali commessi in danno di una bambina di 14 mesi.
I fatti di Novara
Nei mesi scorsi, una donna italiana aveva denunciato di aver intrapreso una relazione sentimentale con un uomo, straniero, irregolare sul territorio nazionale e del quale conosceva solo il soprannome, che, in seguito a ripetuti maltrattamenti, l’avrebbe costretta a portare a termine una gravidanza in modo tale da poter richiedere il permesso di soggiorno legato alla nascita della figlia.
La relazione è continuata per alcuni mesi dopo il parto, fino a quando l’uomo ha preso con sé la bambina ed ha fatto perdere le proprie tracce. La Squadra Mobile di Novara, sezione reati contro la persona, ha immediatamente avviato le indagini riuscendo ad identificare lo straniero che risultava essere anche senza fissa dimora e gravato da numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio, gli stupefacenti e possesso di armi clandestine.
Dopo mesi di continue ricerche, l’uomo veniva rintracciato all’interno di un locale notturno e, dopo iniziali resistenze, confessava agli investigatori di aver affidato la bambina ad una donna pregiudicata e tossicodipendente residente in provincia. Gli agenti a quel punto riuscivano a individuare l’esatta ubicazione in cui si trovava la minore e, una volta fatto accesso all’interno dell’abitazione, riuscivano a trovare la bambina, costretta a vivere in condizioni di abbandono e di scarsa igiene, motivo per cui veniva trasportata presso l’Ospedale Maggiore di Novara.
Considerato il contesto in cui viveva la bambina, gli agenti hanno subito chiesto di sottoporre alla minore un test tossicologico che purtroppo dava esito positivo sulla sostanza della cocaina. La situazione, talmente grave che gli uomini delle forze dell’ordine insieme alla procura hanno immediatamente deciso di affidare la minore ad una struttura protetta, mentre entrambi i genitori e la donna alla quale era stata affidata sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Novara. E’ stata informata altresì la Procura per i Minorenni di Torino che, richiesta la convalida del provvedimento di urgenza, si è immediatamente attivata, chiedendo l’apertura di procedura di adottabilità della piccola, per garantirle finalmente un contesto di vita adeguato.
Attualità
Amica di Stefania Camboni, uccisa a Fregene rapporti familiari erano una porcheria ma senza veri litigi

MisteroUccisioneFregene Hai mai immaginato cosa si nasconde dietro i silenzi di una famiglia apparentemente tranquilla? Ecco la storia sconvolgente dell’amica di Stefania Camboni, con rivelazioni che potrebbero cambiarti la prospettiva!
L’amica di Stefania Camboni, tragicamente uccisa a Fregene, ha condiviso dettagli che lasciano tutti senza parole, sollevando interrogativi su dinamiche familiari inaspettate. ‘Rapporti in famiglia non erano granché’, ha confidato, lasciando intendere tensioni sotterranee che nessuno si aspettava.
Scopri le Dinamiche Nascoste
Mentre le indagini procedono, emergono particolari che alimentano la curiosità: la vita quotidiana di Stefania potrebbe celare segreti inaspettati, con l’amica al centro di confessioni che fanno riflettere su legami apparentemente solidi.Un Caso che Appassiona
Gli inquirenti stanno esaminando ogni indizio, e le parole dell’amica aggiungono un tocco di mistero a questa vicenda, attirando l’attenzione di chi ama i racconti di vita reale con colpi di scena.
In questo drammatico episodio, la comunità locale attende risposte, mentre i dettagli continuano a emergere, tenendo tutti con il fiato sospeso.
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