Attualità
Spiagge libere abbandonate, senza bagnini o servizi

Spiagge desolate e abbandonate
Stabilimenti abbandonati o sequestrati, chioschi chiusi, assenza di servizi e nemmeno l’ombra di un bagnino. Una passeggiata desolante sulle spiagge libere di Ostia e Capocotta nei primi giorni di apertura della stagione balneare.
Parcheggiatori abusivi e venditori ambulanti
I parcheggiatori abusivi, ad oggi, sono una delle poche categorie di “lavoratori”, insieme ai venditori ambulanti, davvero pronte ad accogliere il flusso di turisti e bagnanti per questo inizio di stagione sulle spiagge libere di Roma.
Chioschi chiusi e stato di abbandono
I chioschi di Castel Porziano, Capocotta fino a Torvajanica sono chiusi e, a giudicare dal loro stato di abbandono lo rimarranno per molto. Alcuni hanno addirittura i frigo delle bibite trascinati fuori dal locale.
Assenza di servizi e salvataggio
Conviene portarsi con sé acqua e frutta se si scende ai cancelli per una giornata al mare. L’unico punto di ristoro si trova al km 9300 della Litoranea ed è l’Oasi naturista. Nudo integrale sotto il sole e acqua fresca, sembra un miraggio. La bellezza delle spiagge di Capocotta non si discute, ma manca il servizio di salvataggio per i bagnanti.
Mancanza di trasporto pubblico e problemi strutturali
Come se tutto questo non bastasse a definire questo inizio di stagione delle spiagge libere di Roma oggettivamente disastroso, manca il servizio di trasporto pubblico per raggiungerle.
Non avendo altro da fare che camminare per tornare indietro e dovendoci passare sopra a questi ponti, mi fermo ad osservarli. Non serve essere un ingegnere per rendersi conto che, in effetti, le strutture chiamate in causa dalla Municipale, sono decrepite.
Servizio sospeso e situazione critica
Sul ciglio della strada cerco su Google qualche informazione in più, con il dubbio di essere effettivamente l’unico stolto che non ne sapeva niente. Trovo che il servizio di trasporto pubblico è sospeso e che i bus non possono più attraversare a causa di problemi strutturali ai ponti.
Attualità
Schianto mortale in A1 padre e figlio di 8 anni perdono la vita in auto traffico in tilt

TragediaSullA1: Un terribile incidente costa la vita a un padre e al suo piccolo figlio di 8 anni, lasciando tutti senza parole! 😱
Immaginate una tranquilla giornata di viaggio che si trasforma in un incubo: sull’autostrada A1, un drammatico scontro ha coinvolto una famiglia, con un padre e il suo bambino di soli 8 anni che hanno perso la vita mentre viaggiavano insieme sulla stessa auto. Questo evento ha catturato l’attenzione di tutti, sollevando domande su cosa possa aver causato una simile tragedia e come prevenire futuri disastri. Le autorità sono al lavoro per ricostruire i fatti, ma già si parla di un incidente che ha bloccato il traffico per ore, creando lunghe code e tensioni tra gli automobilisti.
Le Circostanze dell’Incidente
Le prime ricostruzioni parlano di un’auto che ha perso il controllo, portando a un impatto devastante. Fonti vicine alle indagini suggeriscono che fattori come la velocità o le condizioni della strada potrebbero aver giocato un ruolo, ma i dettagli precisi sono ancora avvolti nel mistero. Quello che è certo è che questa notizia ha scosso la comunità, spingendo molti a riflettere sui pericoli quotidiani delle nostre autostrade.Conseguenze sul Traffico
Non solo vite spezzate, ma anche caos sulla A1: le lunghe code causate dall’incidente hanno bloccato migliaia di veicoli, trasformando una semplice giornata in un incubo per pendolari e famiglie in viaggio. Gli esperti di viabilità stanno analizzando l’impatto, e questa storia ci fa chiedere: cosa possiamo fare per rendere le nostre strade più sicure? Segui gli aggiornamenti per scoprire di più su questa drammatica vicenda.
Attualità
A Colleferro, due uomini finiscono in manette per il sequestro di un ragazzino rom con accuse di razzismo

ShockingArrestInItaly: Due uomini in manette per un sequestro di un minore e accuse di odio razziale che lasciano tutti senza parole!
In una svolta drammatica che sta accendendo i riflettori su temi di giustizia e discriminazione, due uomini sono stati arrestati a Colleferro, in provincia di Roma, per il presunto sequestro di un minore di origine rom. L’operazione, condotta dalle forze dell’ordine, ha svelato dettagli che stanno alimentando un dibattito nazionale su come l’odio razziale possa infiltrarsi nella società.
Le indagini hanno portato alla luce le circostanze del sequestro, con gli inquirenti che contestano ai sospettati non solo il reato principale, ma anche “l’odio razziale” come aggravante. Questo elemento aggiunge un livello di complessità al caso, spingendo molti a chiedersi se simili episodi siano più comuni di quanto si pensi.
I dettagli dell’operazione
Le autorità hanno agito con rapidità, svelando un piano che ha coinvolto pianificazione e motivazioni inquietanti. Fonti vicine alle indagini parlano di un atto premeditato, con gli arresti che potrebbero aprire la porta a ulteriori rivelazioni.
Reazioni e impatti sociali
La notizia ha scatenato reazioni online e tra le comunità locali, con molti che si interrogano su come prevenire simili tragedie. Mentre le indagini proseguono, il caso continua a catturare l’attenzione pubblica, promettendo sviluppi che potrebbero cambiare tutto.
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