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Nove anni di pena per l’aggressore seriale: il drammatico incubo di chi derubava e abbandonava le prostitute.

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Nove anni di pena per l’aggressore seriale: il drammatico incubo di chi derubava e abbandonava le prostitute.

Condanna di Nove Anni per il Serial Stupratore di Prostituzione

Un uomo di quarantasette anni, originario di Bracciano, è stato condannato a nove anni di reclusione per una serie di aggressioni sessuali nei confronti di prostitute, grazie al fondamentale intervento delle analisi del DNA e di una foto scattata da una delle vittime.

La Sequenza di Abusi: Gli Eventi Rivelatori

Il tribunale di Viterbo ha emesso la sentenza nei confronti dell’imputato, che dovrà scontare un anno e mezzo di pena aggiuntiva ai sette anni e mezzo già trascorsi dietro le sbarre, come stabilito dal tribunale di Tivoli e confermato in seguito in appello. Tra il 2016 e il 2019, l’uomo è stato accusato di aver perpetrato violenze, rapine e di aver abbandonato tre ragazze in condizioni disumane.

Le aggressioni si sono verificate in tre località: Capena, Campagnano di Roma e Monterosi. In ciascun caso, il modus operandi dell’uomo era sempre lo stesso: avvicinava le ragazze e le costringeva a salire nella sua automobile, una Smart grigia, per poi trasferirsi in luoghi isolati dove avvenivano gli abusi.

Dettagli sui Primi Due Incidenti: Capena e Campagnano di Roma

I primi due eventi di cui si è occupata la giustizia si sono verificati rispettivamente nel 2018 e nel 2019, nei luoghi di Capena e Campagnano di Roma. In una delle occasioni, una delle vittime è riuscita a scattare una foto del suo aggressore, fornendo così un elemento chiave per la sua identificazione. Nonostante le evidenze schiaccianti, l’uomo ha persistito nel proclamarsi innocente, affermando di essere stato scambiato per un’altra persona.

L’Incidente di Monterosi

Il caso che ha recentemente portato alla condanna del quarantasettenne risale al 15 marzo 2016. In questa occasione, una giovane donna è stata vittima di violenza nelle campagne di Monterosi, non lontano da Nepi. Dopo averla costretta a un atto sessuale, l’aggressore ha continuato con la violenza, derubandola del denaro e del cellulare prima di abbandonarla in strada.

Il caso del quarantasettenne di Bracciano continua a sollevare dibattiti importanti riguardanti la questione della violenza di genere e il valore delle evidenze scientifiche nei procedimenti giuridici.

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Incidente tra moto e auto a Bracciano: motociclista ferito e trasportato in ospedale con l’elicottero

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Incidente tra moto e auto a Bracciano: motociclista ferito e trasportato in ospedale con l’elicottero

IncidenteMisterioso a Bracciano: un motociclista coinvolto in un drammatico scontro che ha lasciato tutti a chiedersi cosa è successo davvero!

Immaginate una tranquilla strada di Bracciano che si trasforma in un teatro di tensione: un motociclista è finito in un impatto con un’auto, scatenando l’intervento immediato dei soccorsi. Le autorità locali hanno confermato che il centauro è stato prontamente trasportato in ospedale con l’ambulanza, ma i dettagli precisi dell’incidente continuano a suscitare curiosità tra i residenti. Cosa ha provocato questo scontro inaspettato? Gli appassionati di motori e i curiosi non possono fare a meno di chiedersi se ci siano stati fattori imprevedibili alla base.

Le prime segnalazioni dall’incidente

Fonti sul posto hanno descritto la scena come caotica, con l’ambulanza che è arrivata in pochi minuti per prestare aiuto. Non è ancora chiaro se il motociclista abbia riportato ferite gravi, ma l’episodio ha già acceso discussioni online, con molti che si interrogano sulle condizioni delle strade e sul rispetto delle norme di sicurezza.

Cosa potrebbe aver causato lo scontro?

Mentre le indagini sono in corso, esperti di incidenti stradali suggeriscono che fattori come la velocità o le distrazioni al volante potrebbero essere stati decisivi. Questo evento, che ha mobilitato la comunità, ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio sulle strade, e se continuerà a emergere, potrebbe rivelare sorprese inaspettate per tutti noi.

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Dal 12 maggio gli animali possono viaggiare in cabina, non più nella stiva

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Dal 12 maggio gli animali possono viaggiare in cabina, non più nella stiva

Svolta epocale per i nostri amici a quattro zampe voluta dal ministro dei trasporti Matteo Salvini. Infatti a partire dal 12 maggio, gli animali – anche quelli di grossa taglia – potranno volare accanto ai loro padroni in cabina, seduti e legati con la cintura, proprio come dei passeggeri.

Questa novità arriva grazie a una decisione dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che aggiornerà le regole attuali. Finora, infatti, i cani e i gatti più grandi potevano viaggiare solo nella stiva dell’aereo. Ma adesso le cose cambiano.

Spinta dal Ministero dei Trasporti firmata Matteo Salvini

A volere questa modifica è stato il Ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini. In una nota, il Ministero ha espresso soddisfazione per il cambiamento, definendolo un passo importante per tanti italiani che viaggiano con i loro animali.

Cosa prevede la nuova regola ENAC

La nuova norma dell’Enac permette di portare animali domestici in cabina, dentro un trasportino che può essere posizionato anche sopra i sedili, a patto che sia ben fissato con la cintura o con altri sistemi di sicurezza.

Cambia anche la regola sul peso: ora il trasportino con l’animale può superare i limiti attuali, purché non sia più pesante di un passeggero medio.

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