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Cronaca

Morto tre settimane dopo essere stato dichiarato in buone condizioni

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Morto tre settimane dopo essere stato dichiarato in buone condizioni

Dramma a Rebibbia: detenuto muore in cella dopo il rifiuto del tribunale

Detenuto in carcere a Rebibbia con una gamba amputata e gravi patologie. La famiglia chiede i domiciliari per «incompatibilità con il regime carcerario». Ma il tribunale respinge la richiesta e una perizia medica conferma: «Congrue e idonee le cure al detenuto. Le condizioni sono di compatibilità». Tre settimane dopo però, il detenuto è colto da un malore fatale e muore in cella. Ora la famiglia di Giuseppe Ruggieri, 66enne di Tivoli e conosciuto come “Peppe lo zoppo”, chiede giustizia. «Durante l’iter delle perizie mediche, il personale del carcere aveva segnalato che il soggetto aveva necessità costante di rapporti con presidi sanitari e pur non esprimendosi faceva rilevare l’inadeguatezza delle cure somministrate in sede detentiva» spiega Pietro Nicotera, il legale che assiste la famiglia Ruggieri e che ha già depositato la denuncia: «La perizia del tribunale – sottolinea ancora il legale – pur rilevando le gravi condizioni di salute, ha ritenuto che Ruggieri potesse essere curato in carcere. Ma dopo pochi giorni è morto. Adesso vogliamo andare fino in fondo e capire cosa sia accaduto».

Le perizie mediche e il rifiuto dei domiciliari

Ruggieri, Peppe lo zoppo, era stato arrestato lo scorso 12 luglio: con diversi precedenti, era finito in manette per aver aggredito l’ex fidanzata e il nuovo compagno. Un carabiniere libero dal servizio della compagnia di Tivoli lo aveva fermato mentre, armato di taglierino, si accaniva prima contro la donna e poi contro il nuovo fidanzato. Nella colluttazione la ragazza era stata sfregiata al volto. Ferito anche Peppe lo zoppo che dopo essere stato medicato al policlinico Umberto I, era stato trasferito in carcere con le accuse di stalking, aggressione e lesioni. Ed era già in condizioni di salute precarie: oltre alla gamba amputata, soffriva di altre gravi patologie tra cui cirrosi epatica. Ecco perché, poche ore dopo l’arresto, la famiglia aveva richiesto la sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari. Il 27 luglio viene notificata la prima istanza respinta e il tribunale di Tivoli dispone che la Direzione sanitaria del carcere proceda con una relazione sulle condizioni del detenuto e della compatibilità con il circuito carcerario. «Sono stati necessari due solleciti del giudice, il 21 e il 24 agosto, perché mentre le condizioni cliniche di Ruggieri peggioravano in cella, nessun perito lo aveva ancora visitato» sottolinea l’avvocato Nicotera. Relazione che arriva solo a settembre, il 4, in cui venivano confermate le patologie serie e il quadro clinico più che compromesso. Rimandando però il parere ai periti del tribunale.

A metà settembre – il 16, per la precisione – viene infatti depositata la seconda perizia, questa volta del tribunale. Una perizia in cui tuttavia vengono ritenute «congrue e idonee le cure» a cui il detenuto accede nella casa circondariale. Tanto che, sempre secondo la perizia, Ruggieri è in condizioni di compatibilità con il regime detentivo e infatti resta in cella nel carcere di Rebibbia.

Il decesso inaspettato

Il 17 settembre quindi, l’istanza per i domiciliari viene respinta. Ma le condizioni del detenuto peggiorano tanto che, 25 giorni dopo, muore in cella colto da malore. Gli agenti di sicurezza lo trovano cianotico, steso sulla branda e già privo di coscienza. Per 70 minuti tentano di rianimarlo invano, quindi ne viene accertato il decesso. «Il mio assistito era stato arrestato per un reato grave e questo nessuno può negarlo – conclude l’avvocato Nicotera – ma le sue condizioni cliniche erano serie e compromesse. Tuttavia la sua situazione è stata trattata con superficialità nonostante i ripetuti solleciti della famiglia e le istanze depositate in cui venivano chiesti gli arresti domiciliari. L’obiettivo ora è fare piena luce su quanto accaduto».

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L’effetto di Papa Leone XIV e Sinner su Roma: boom di prenotazioni negli hotel e nei ristoranti

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L’effetto di Papa Leone XIV e Sinner su Roma: boom di prenotazioni negli hotel e nei ristoranti

Scopri il boom turistico a Roma con l’intronizzazione di Papa Leone XIV! #PapaLeoneXIV #RomaInEbullizione #TurismoEsplosivo

L’Euforia per gli Eventi Imperdibili

A Roma, l’attesa per l’intronizzazione di Papa Leone XIV e gli Internazionali di tennis sta facendo impennare le prenotazioni alberghiere, con un incredibile 85% già occupato. Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi, conferma questo trend positivo che si allinea perfettamente con il periodo primaverile. Immagina hotel, B&B e affittacamere prossimi al tutto esaurito, mentre i ristoranti registrano già il 70% dei coperti prenotati. Ma non è finita qui: si prevede un weekend da sold out, con incassi stimati tra i 35 e i 40 milioni di euro. Chissà quali sorprese riserverà questa ondata di visitatori!

Le Zone Più Richieste

Claudio Pica, Presidente di Fiepet Confesercenti Roma, sottolinea che sabato e domenica saranno i giorni clou, con il Centro e il litorale romano in pole position per le prenotazioni. Gli eventi legati al nuovo Papa stanno alimentando un effetto domino sul settore della ristorazione, che include bar, gelaterie e tavole calde. E non solo: gli Internazionali di tennis e altri appuntamenti sportivi stanno attirando folle, spingendo le presenze in tutta la città. Ti starai chiedendo come questo mix di fattori stia trasformando Roma in una calamita per i turisti?

I Numeri Che Fanno Incredibile

Dopo gli anni difficili della pandemia, il settore alberghiero e della ristorazione è in piena ripresa, grazie anche all’elezione di Robert Francis Prevost, il pontefice di Chicago. Le piattaforme di viaggio segnalano un balzo del 36% nelle ricerche di voli e alloggi da parte di turisti americani, proprio come accadde con Papa Francesco e l’aumento dei visitatori argentini. Nel 2024, gli arrivi dagli Usa hanno raggiunto i 2,1 milioni, mentre nei primi due mesi del 2025 si contano già 249 mila arrivi e 633 mila presenze nell’area metropolitana. Aprile e maggio vedono i nordamericani coprire il 27% delle prenotazioni alberghiere, e le previsioni parlano di un incremento del 5-6% sul Pil legato al turismo, con un impatto di 400-450 milioni di euro. Questi “turisti altospendenti” stanno davvero rivoluzionando l’economia romana!

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I rapinatori con accento romano tornano all’alba per un colpo inaspettato in farmacia

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I rapinatori con accento romano tornano all’alba per un colpo inaspettato in farmacia

HaiSentitoDelDoppioColpoAllaFarmaciaDiRoma? #RapineInAumento #MisteroNotturno

Il Tentativo Notturno che ha Fallito

Immaginatevi la tensione di una notte tranquilla interrotta da ombre furtive: i rapinatori hanno provato a colpire una farmacia nel quartiere di Torre Spaccata, a Roma, ma il loro piano è andato in fumo. Scoperto forse da una macchina di passaggio, il duo ha dovuto ritirarsi senza bottino, lasciando dietro di sé solo domande e un senso di suspense.

Ma l’avventura non finisce qui. Con una determinazione quasi cinematografica, i due sono tornati il giorno successivo, questa volta armati di pistole e pronti a tutto. Alle 15:30, in pieno giorno, hanno fatto irruzione nella farmacia di via Pippo Tamburri, minacciando i titolari e portando via circa mille euro dalla cassa.

L’Allerta tra i Farmacisti di Roma

E se questa rapina fosse solo la punta dell’iceberg? Negli ultimi mesi, le farmacie della Capitale stanno vivendo un’ondata di furti che lascia tutti con il fiato sospeso. Non si tratta solo di soldi: i ladri puntano anche a creme cosmetiche, deodoranti e persino prodotti come il bioscalin, pronti a rivenderli sul mercato nero.

I farmacisti non restano a guardare. Con sistemi di allarme e chat di gruppo, si scambiano avvisi in tempo reale: “Attenzione, due ragazze sospette nella mia farmacia!” o “Rapina nella zona Togliatti, state in guardia!”. È una vera e propria rete di difesa che si sta formando, ma riusciranno a fermare l’escalation prima che sia troppo tardi? Anche gli agenti di polizia sono al lavoro, analizzando le immagini delle telecamere per smascherare i colpevoli, descritti come due uomini con un forte accento romano. 😲

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