Attualità
Uomo sorpreso in atti osceni in presenza di donne sole.

Numerose segnalazioni dalla scorsa settimana hanno portato all’attenzione della Polizia Ferroviaria un caso di molestatore sul treno regionale tra Roma e Fiumicino. Le segnalazioni, principalmente da parte di viaggiatrici, indicavano un uomo che compie atti osceni a bordo dei treni.
Testimonianza delle vittime
Una delle vittime ha condiviso sui social media un breve video, diventato virale, in cui mostra cosa ha vissuto durante il viaggio. Descrivendo l’accaduto, la giovane ha spiegato: “Nella seconda clip mi ero spostata – e ha cambiato posto anche lui, oltre ad essere sceso alla mia stessa fermata”. L’approccio del molestatore era chiaro: prendere di mira giovani donne viaggiatrici da sole, ponendosi davanti a loro per poi compiere atti indecenti.
Caccia al molestatore
Dopo che il molestatore è stato ripreso con un cellulare mentre molestava un’altra passeggera, la situazione è diventata urgente. Quello che inizialmente era stato considerato un rischio limitato si è trasformato in una vera caccia all’uomo. Grazie alle segnalazioni delle vittime e alla diffusione delle immagini sui social, la PolFer è riuscita a identificare e rintracciare l’uomo, che è stato denunciato a piede libero.
Azione della Polizia Ferroviaria
Dopo l’analisi delle testimonianze e delle immagini disponibili sia sui social media sia dai sistemi di videosorveglianza, la Polizia Ferroviaria è riuscita a inchiodare il molestatore. “Siamo riusciti a risalire alla sua identità analizzando le fonti aperte, le registrazioni degli impianti di videosorveglianza e le banche dati”, hanno spiegato gli operatori della PolFer. Il 15 ottobre, l’uomo è stato bloccato a bordo di un treno diretto a Roma Termini. Rimane denunciato per molestie e atti osceni in luogo pubblico, ponendo momentaneamente fine al suo comportamento molesto sui treni regionali.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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