Attualità
A che ora è prevista l’esibizione delle Frecce Tricolori a Roma il 4 novembre 2024

Le Frecce Tricolori volteggeranno sul cielo di Roma intorno alle 9 di lunedì 4 novembre 2024 prima della deposizione di una corona alla Tomba del MIlite Ignoto in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Lunedì 4 novembre, in occasione della ‘Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate’, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà all’Altare della Patria per deporre una corona d’alloro sulla Tomba del Milite ignoto. Alla cerimonia prenderanno parte anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Alle 12 Mattarella sarà a Venezia per intervenire alla Festa delle Forze Armate. Intorno alle 9, prima della deposizione della corona all’Altare della Patria è prevista una esibizione delle Frecce Tricolori, che creeranno volteggi e disegni nel cielo di Roma.
Quando è prevista l’esibizione delle Frecce Tricolori a Roma
L’esibizione delle Frecce Tricolori è previsto intorno alle 9 di lunedì 4 novembre 2024, prima della cerimonia alla Tomba del Milite Ignoto. Le Frecce sorvoleranno l’Altare della Patria a Roma. L’evento è riportato sul sito delle Frecce Tricolori: “Roma: Sorvolo PAN Altare della Patria (RM) – Festa unità nazionale e Forze Armate”. la dicitura riportata online.
Le Frecce Tricolori, un orgoglio italiano
Comunemente conosciute come Frecce Tricolori, in realtà il nome ufficiale è PAN, Pattuglia Acrobatica Nazionale. La PAN, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana è nata nel 1961 e si…
Attualità
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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