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Incidente frontale tra due auto a Lariano: Cristina Chiapparelli muore a 60 anni

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Incidente frontale tra due auto a Lariano: Cristina Chiapparelli muore a 60 anni

È morta nell’incidente tra due auto Cristina Chiapparelli, 60 anni. Era in macchina con il marito quando si sono scontrati con un’altra vettura a bordo della quale viaggiavano dei giovani soccorsi con l’ambulanza.

Cristina Chiapparelli

Si chiamava Cristina Chiapparelli la sessantenne morta nell’incidente stradale avvenuto in via Ariana nella notte tra giovedì 31 ottobre e venerdì 1 novembre nel Comune di Lariano, in provincia di Roma. Il sinistro si è verificato nella notte della di Ognissanti, nel territorio dei Castelli Romani. A scontrarsi sono state due auto in un impatto frontale, nel quale ad avere la peggio è stata Cristina, per la quale non c’è stato purtroppo nulla da fare per salvarle la vita. Cristina era originaria di Palestrina e viveva a Velletri con la sua famiglia. Ieri pomeriggio c’è stato un altro incidente mortale nel Lazio, stavolta in provincia di Latina a Priverno, dove William Marras è morto a quarantacinque anni nello scontro tra due auto.

L’incidente in cui è morta Cristina Chiapparelli a Lariano

Secondo quanto ricostruito nelle ore successive all’incidente Cristina al momento in cui sono accaduti i drammatici fatti che hanno portato alla sua scomparsa era a bordo di un’Opel Corsa insieme al marito, quando si è scontrata con una Mini Cooper, nella quale viaggiavano alcuni giovani. L’impatto è stato violento, per Cristina non c’è stato purtroppo nulla da fare per salvarle la vita, nonostante il tentativo dei medici di rianimarla.

Suo marito è stato trasportato in ospedale in…

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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