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Si schianta in moto contro un furgone sull’Appia, morto un ragazzo di 16 anni

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Si schianta in moto contro un furgone sull’Appia, morto un ragazzo di 16 anni

Un ragazzo di sedici anni è morto ieri pomeriggio in un incidente stradale lungo la via Appia, nel territorio di Itri. Il minore si è scontrato con un furgone.

Immagine di repertorio

Un ragazzo di sedici anni è morto nel pomeriggio di ieri, giovedì 31 ottobre, in un incidente stradale sul territorio di Itri, in provincia di Latina. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il minore era alla guida di una moto su via Appia quando, per cause ancora da chiarire, si è scontrato con un furgone. Per il 16enne, purtroppo, non c’è stato nulla da fare, è morto praticamente sul colpo a causa della violenza dell’impatto con l’asfalto.

Sul posto sono arrivati i carabinieri dell’unità radiomobile di Scauri per i rilievi del caso. Nell’incidente sono rimasti coinvolte in modo marginale anche due auto e un’altra moto, alla cui guida c’era un ragazzo di diciassette anni. Quest’ultimo è rimasto ferito in modo lieve e portato in ospedale a Formia. Illesi invece gli altri due concenti delle auto, così come quello del furgone.

Sull’incidente verrà molto probabilmente aperto, come da prassi, un fascicolo per omicidio stradale. Al momento la dinamica non è ancora chiara, e i militari stanno indagando per capire come abbiano fatto i vari mezzi a scontrarsi, e accertare così eventuali responsabilità. Il conducente del furgone è stato sottoposto ai test di routine per verificare l’eventuale presenza nel sangue di alcol e droga.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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