Cronaca
Alla periferia romana dell’Albuccione si donano panettoni artigianali

Dolci solidali per il Natale
Nella periferia di Roma, precisamente a Guidonia Montecelio, la chiesa Nostra Signora di Lourdes all’Albuccione ha ricevuto una generosa donazione di oltre cinquanta panettoni artigianali. L’iniziativa fa parte di un gesto solidale organizzato per far fronte alle difficoltà del territorio. A ricevere i doni è stato Don Daniele Masciadri, parroco della comunità, che ha espresso gratitudine per un atto che rivolge un pensiero speciale ai bambini meno fortunati.
Panettone Maximo: Artigianalità e solidarietà
L’evento si inserisce nell’ambito della manifestazione Panettone Maximo, che ha recentemente concluso la sua sesta edizione. Tra i vincitori del concorso ci sono Solodamanduca di Aprilia per il miglior panettone tradizionale e Vizio di Roma per il miglior panettone al cioccolato. Inoltre, quest’anno Gianfranco Pascucci ha ottenuto il premio per il miglior panettone gourmet, rappresentando un esempio di alta qualità artigianale che è stato condiviso con la comunità dell’Albuccione.
Un gesto simbolico di comunità
La celebrazione è stata un’occasione per riunire la comunità locale, con la distribuzione dei panettoni in programma per la festa di San Nicola. Don Masciadri ha sottolineato l’importanza di questo dono che ribadisce la presenza e la vicinanza della comunità. La manifestazione, sostenuta da diverse istituzioni e sponsor locali, continua a portare avanti la sua missione di unire eccellenza artigianale e azioni di solidarietà.
Partecipazione di UNICEF
Oltre alla distribuzione dei dolci, l’edizione di Panettone Maximo ha visto la partecipazione del comitato italiano di UNICEF, che si impegna a sostenere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a livello globale. Questa collaborazione sottolinea l’importanza di estendere gesti di solidarietà ai più vulnerabili, rafforzando il messaggio di speranza e unità nel periodo natalizio.
[Le immagini e altri dettagli rimangono invariati come nel contenuto originale.]
Cronaca
Ugo Pagliai: Io e Paola fummo affascinati da questo posto. Mezzo secolo qui è un lungo periodo.

MisteroNellaCasaDellAttore: Scopri i segreti nascosti nella dimora romana di un’icona del cinema!
La Residenza Carica di Emozioni
Nella pittoresca zona del rione Campo Marzio, a Roma, si cela una casa che ha ospitato una leggenda del cinema italiano. Qui, l’attore ha condiviso anni di vita con la sua amata moglie Paola Gassman, scomparsa un anno fa, lasciando dietro di sé un alone di intriganti storie personali che affascinano ancora oggi.
I Segreti del Passato
Immagina di varcare la soglia di questa dimora storica, dove ogni angolo potrebbe rivelare aneddoti inediti e momenti intimi. Gli appassionati si chiedono: cosa nasconde questo luogo, e quali dettagli della vita privata dell’attore potrebbero emergere, catturando l’attenzione di tutti? Dall’arredamento d’epoca ai ricordi condivisi, è un vero invito a scoprire di più su una storia che non smette di incuriosire.Cronaca
Pantheon: La protesta contro il riarmo UE in vista della manifestazione del 21 giugno

PaceInPiazza Hai mai visto una bandiera arcobaleno sventolare davanti al Pantheon come simbolo di rivolta? Scopri l’epica mobilitazione che sta scuotendo Roma contro il Piano di Riarmo europeo!
Una Piazza che Pulsa di Protesta
Questa mattina, Piazza della Rotonda a Roma è diventata l’epicentro di un movimento per la pace, con oltre 60 associazioni, sindacati, collettivi studenteschi, partiti e cittadini uniti sotto una gigantesca bandiera arcobaleno. L’evento, parte della campagna Stop Rearm Europe, segna il primo incontro nazionale delle realtà italiane coinvolte, in preparazione della grande manifestazione del 21 giugno, proprio quando il vertice NATO all’Aja catturerà l’attenzione globale. Lo slogan “Se vuoi la pace, prepara la pace” ha echeggiato forte, mentre i promotori della Rete italiana Pace e Disarmo spingono per fermare le politiche bellicistiche dell’Italia e dell’UE, ispirati anche dal messaggio di Papa Leone XIV.
Testimonianze Emozionanti dalla Folla
Tra i manifestanti, radunati dalle 10 del mattino, si sono viste bandiere della pace e della Palestina, con cartelli che gridavano messaggi come “Stop bombing Gaza”, “Questa città ripudia la guerra” e “No al riarmo, sì alla pace”. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha tuonato: “Siamo qui contro la guerra e il riarmo. Le armi portano alla guerra, non alla pace. Servono investimenti nei servizi pubblici, non 800 miliardi in armamenti”. Numerose voci dalla società civile hanno aggiunto emozione, con Maria che ha dichiarato: “Il mondo è spinto verso il riarmo e la continuazione della guerra. Non possiamo restare in silenzio, soprattutto di fronte alla tragedia in Palestina”. Giovanni, con una bandiera palestinese, ha ribadito: “C’è un genocidio in corso. Essere qui è un dovere morale”.Parole che Accendono il Dibattito
L’intervento più applaudito è stato quello di Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e Lazio: “Il genocidio del popolo palestinese continua e il mondo non può andare avanti in questa maniera. Vanno applicate le risoluzioni della comunità internazionale. La nostra lotta non è religiosa: gli ebrei sono nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli. La nostra lotta è contro un regime criminale, sostenuto dagli Stati Uniti”. Anche giornalisti, mediattivisti, sindacalisti e attivisti di associazioni come Articolo 21 e Stampa Romana hanno preso la parola, indossando magliette con slogan come “#Nobavaglio, diamo voce alla pace”. Rosa Lella ha sottolineato: “Le guerre sono nemiche della verità, da sempre uccidono la libera informazione”. Figure come Natale Di Cola della CGIL e Giuseppe De Marzo della Rete dei numeri pari hanno denunciato le risorse sottratte al welfare per il riarmo.
Prossimi Passi verso una Rivoluzione Pacifica
Elena Mazzoni di Transform! Italia ha spiegato: “La guerra impatta su casa, ambiente, diritti. Non è solo pacifismo, ma giustizia sociale. Il 21 giugno saremo di nuovo in piazza, insieme a 18 Paesi europei”. Raffaella Bolini dell’Arci ha annunciato: “Questo è solo l’inizio, con mille adesioni a livello europeo. Dobbiamo costruire un movimento popolare contro il riarmo e le guerre. La piazza è aperta a tutti”.
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