Cronaca
Castel Sant’Angelo e il corridoio segreto che protette i papi da assedi e congiure

Il Passetto di Borgo, passaggio segreto voluto da papa Alessandro V nel 1415, riapre al pubblico dopo un lungo restauro. Questo corridoio, lungo oltre settecento metri, collega il Vaticano a Castel Sant’Angelo ed è legato a storie storiche come la fuga di Clemente VII durante il sacco di Roma del 1527. Il restauro, supervisionato dal Ministero della Cultura, ha visto un’accurata messa in sicurezza e il coinvolgimento della Soprintendenza speciale di Roma, guidata da Daniela Porro.
IL PERCORSO
Domani si terrà la presentazione al pubblico, inserita in un programma di eventi per il Giubileo. Il percorso offre un’opportunità unica di esplorare un sistema di passaggi per lo più nascosti, con corridoi stretti e ambienti su due livelli. I visitatori potranno scoprire spazi coperti e scoperti, caratterizzati da finestrelle oblò e merlature che consentono di affacciarsi sui tetti della città.
ANGELI E DEMONI
Il Passetto ha ispirato autori come Dan Brown, che nel suo romanzo ‘Angeli e Demoni’ ha ambientato sequenze chiave proprio in questo luogo. La storicità di Castel Sant’Angelo, fortificazione dei papi, è testimoniata dai molti assedi affrontati nel corso dei secoli. La riapertura del Passetto prevede ingressi guidati dalla Torre del Mascherino, con la possibilità di ammirare anche la recentemente restaurata Porta Angelica.
IL CALENDARIO
Per le festività natalizie sarà offerto un fitto calendario di aperture, con visite speciali anche notturne. Castel Sant’Angelo, che è tra i monumenti più visitati di Roma, presenterà nuovi allestimenti, incluse mostre e affreschi inediti. Tra le attrazioni c’è il presepe ottocentesco napoletano, riemerso dopo 50 anni di deposito a Napoli, allestito nella sala della Biblioteca. Maggiori informazioni sono disponibili su www.museiitaliani.it.
Cronaca
Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!
L’intrusione inaspettata
Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.
I fatti dell’incidente
Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.Un precedente simile
Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?
Cronaca
Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema
Chi era Rinaldo Vuerich
Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.
L’incidente che ha scioccato tutti
Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.I toccanti ricordi degli amici
Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.
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