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Cronaca

La figlia era avuta dalla coppia che gestiva un bar

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La figlia era avuta dalla coppia che gestiva un bar

Omicidio a Nettuno sul litorale romano

Un tragico evento ha scosso la comunità di Nettuno, dove si è verificato un omicidio che ha visto coinvolti due ex partner. Simonetta Cella, 36 anni, ha ucciso con una coltellata al petto l’ex compagno, Gianluca Monaco, di 43 anni. Entrambi erano noti nella zona per aver gestito insieme un bar-ristorante ad Anzio prima della loro separazione. La coppia aveva anche una figlia, e l’episodio drammatico sembra essere scaturito durante una lite, probabilmente legata a questioni economiche sulla cessione del loro ex locale.

Scene del crimine

L’omicidio si è consumato nel cortile del condominio dove risiedeva la donna, in via Bachelet numero 6. Un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri è stato utilizzato durante l’aggressione. La tensione e la preoccupazione degli inquilini sono aumentate quando uno di loro ha notato il corpo senza vita di Monaco e ha allertato immediatamente le forze dell’ordine.

Contesto dell’indagine

Entrambi i protagonisti dell’accaduto avevano precedenti penali, compresi reati legati alla droga, un elemento che aggiunge ulteriori complessità alla vicenda. Simonetta Cella si è costituita spontaneamente ai carabinieri, recandosi direttamente in caserma. Attualmente, è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. Sul caso sta indagando la Procura di Velletri, cercando di far luce su tutti gli aspetti che hanno portato a questo drammatico epilogo.

L’indagine è ancora in corso, e ulteriori aggiornamenti sono attesi nei prossimi giorni.

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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Omicidio nel Viterbese: uomo ucciso a colpi di pistola, corpo ritrovato nei boschi di Vetralla

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Omicidio nel Viterbese: uomo ucciso a colpi di pistola, corpo ritrovato nei boschi di Vetralla

MisteroNeiBoschi #OmicidioSconcertante Un uomo di circa 30 anni, forse di origine nordafricana, è stato ritrovato senza vita in una remota zona boschiva del Monte Fogliano vicino Vetralla – scopri i dettagli di questo caso inquietante!

Scoperta shock in mezzo alla natura selvaggia

Ieri pomeriggio, in una zona impervia e isolata dei boschi del Monte Fogliano, nella provincia di Viterbo, è stato rinvenuto il corpo di un uomo di circa 30 anni. La scoperta ha immediatamente catturato l’attenzione delle autorità, scatenando domande su cosa possa essere accaduto in quel luogo nascosto e misterioso.

I dettagli che fanno rabbrividire

Da quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo potrebbe essere di origine nordafricana e sarebbe stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri, il personale del 118 e il medico legale, che hanno lavorato per raccogliere indizi e ricostruire la scena del crimine – un evento che lascia spazio a infinite ipotesi su motivazioni e colpevoli.

Le indagini che tengono tutti col fiato sospeso

Gli inquirenti stanno setacciando ogni pista possibile, indagando a 360 gradi per identificare i responsabili di questo omicidio. Con piste ancora oscure e un’atmosfera di suspense, il caso potrebbe riservare colpi di scena che nessuno si aspetterebbe.

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