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Cronaca

Le “prede” tra i clienti venivano individuate dai ladri del “covo di pregiudicati”

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Le “prede” tra i clienti venivano individuate dai ladri del “covo di pregiudicati”

Recenti episodi di violenza hanno indotto la Questura di Roma a chiudere temporaneamente il McDonald’s di via Giolitti, nei pressi della stazione Termini. La misura è stata presa sulla base dell’articolo 100 del Testo unico di pubblica sicurezza, rilevando che il locale era diventato un punto di ritrovo per individui con precedenti penali e scenario di reati quali risse e rapine. Il questore ha dunque decretato la chiusura per dieci giorni, allo scopo di tutelare l’ordine pubblico.

Episodi di Violenza

Martedì, un uomo di 29 anni, originario del Togo, è stato coinvolto in un alterco con un altro individuo presso il locale, lanciando bottiglie e danneggiando proprietà. Gli eventi segnalati alle autorità, concentrati tra novembre e i primi giorni di dicembre, sono stati numerosi, con sette reati denunciati nelle ultime settimane. Oltre a questi, altri episodi non denunciati sono stati registrati, includendo il furto di un telefono a un rider.

Un Luogo di Insidie

L’area attorno a via Giolitti sembra essere diventata un terreno fertile per gruppi di persone dedite a pratiche illecite, contribuendo all’insicurezza dei visitatori e residenti. Tattiche usate dai rapinatori includono l’individuazione delle vittime all’interno del fast food, seguite dal furto dei loro effetti personali. A ottobre si è verificato un episodio in cui quattro turiste polacche sono state derubate, con l’aggressore che ha successivamente utilizzato la loro carta di credito. I titolari del vicino Bar Twin’s hanno evidenziato la pericolosità della situazione, sottolineando l’importanza di misure di sicurezza efficaci anche esternamente al locale.

La chiusura temporanea del McDonald’s è parte degli sforzi delle autorità per affrontare la problematica in questa zona centrale della capitale.

Cronaca

Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

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Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano

La Strana Storia degli Incontri con la Polizia

Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?

Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole

Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?

Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità

Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?

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Cronaca

Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma

Il colpo di scena nei registri statunitensi

Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.

Le conferme che alimentano i sospetti

Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.

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