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Cronaca

Monteverde, furti nell’incubo. Un raid colpisce una rivendita di telefoni ai Colli Portuensi. «In 4 minuti hanno agito, danni per migliaia di euro»

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Monteverde, furti nell’incubo. Un raid colpisce una rivendita di telefoni ai Colli Portuensi. «In 4 minuti hanno agito, danni per migliaia di euro»

Ingerenza di furti nei quartieri a sud della capitale

Le forze dell’ordine sono impegnate in una serrata indagine per identificare una banda di ladri che ha preso di mira i quartieri a sud della capitale, con una particolare insistenza su Monteverde. I ladri, spesso indicati come appartenenti a una comunità latina, sono riusciti ad evitare il fermo, lasciando dietro di sé una scia di danni e merce rubata. Nei giorni scorsi, almeno cinque episodi di furto sono stati segnalati, colpendo principalmente supermercati e negozi di varia natura.

Furti in pochi secondi

Una rapina particolarmente rapida si è svolta nel quartiere Casaletto, dove una tabaccheria è stata svuotata in soli 40 secondi. Secondo le immagini di videosorveglianza, i ladri hanno utilizzato una vettura per sfondare la saracinesca; il mezzo era stato appropriato poco prima da un anziano residente della zona. Altri furti simili hanno scosso, nella stessa notte, un grande negozio di articoli per la casa in via di Donna Olimpia. Nonostante l’intervento tempestivo della polizia, gli autori dei crimini sono riusciti a fuggire.

Appello ai negozianti

Il commerciante di un negozio di telefonia, uno degli ultimi obiettivi, ha lanciato un appello ai colleghi della zona per unire le forze e istituire un servizio di vigilanza privata. Solo l’installazione di sistemi di sicurezza più avanzati potrebbe aiutare a contenere l’ondata di furti che ha colpito anche altre aree cittadine come Boccea, Magliana ed Eur. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di identificare rapidamente i responsabili di questa escalation di crimini.

In considerazione dell’approssimarsi delle festività natalizie, resta alta la preoccupazione tra i commercianti locali, costretti a far fronte non solo alle perdite economiche ma anche allo smarrimento e al timore causato da questa serie di furti sistematici.

Cronaca

L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

HaiMaiVistoUnaMareaRosaCosìPotente Che ha invaso Roma per combattere i tumori al seno? #RaceForTheCure #PrevenzioneSalvaVite #DonneInRosa

L’Evento

Immagina una folla colorata e travolgente che trasforma le strade di Roma in un simbolo di speranza: è l’edizione n.26 della Race for the Cure, dove oltre 150mila persone hanno marciato unite contro i tumori al seno. Quale segreto nasconde questa manifestazione globale di Komen Italia? Le storie di donne coraggiose che sfidano la malattia con un messaggio potente: non sei sola nella lotta. E proprio la presidente del Comitato d’Onore, Laura Mattarella, ha definito la sua partecipazione un impegno “convinto”, ricordando a tutti che la prevenzione potrebbe essere la chiave per sconfiggere il nemico invisibile.

Le Testimonianze

Cosa accade quando le voci delle sopravvissute rubano la scena al Circo Massimo? Ecco le “Donne in Rosa”, eroi moderni che condividono storie in grado di emozionare e ispirare, proprio come ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri, definendo l’evento un “miracolo civile”. Queste testimonianze non solo sensibilizzano sull’importanza della diagnosi precoce, ma offrono una luce di speranza alle circa 56.000 donne in Italia che affrontano ogni anno questa battaglia. Guarire è più che possibile: per oltre il 90% di loro, un controllo tempestivo fa la differenza assoluta.

Gli Ospiti

E se ti dicessimo che star del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi si uniscono a politici e atleti per un obiettivo comune? La Race for the Cure, inserita nel calendario giubilare, ha visto sorprese mozzafiato come l’illuminazione in rosa della Nave Vespucci e un lancio acrobatico con il Tricolore. Sul palco, figure come la presidente di Komen Italia Daniela Terribile, il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e altre personalità hanno amplificato il messaggio, trasformando l’evento in una festa di solidarietà che ha raccolto fondi grazie a migliaia di volontari e aziende come Acea. Preparati a stupirti!

L’Impegno

Scopri come questa onda rosa continua a espandersi: grazie alla Race for the Cure, Komen Italia ha già investito oltre 31 milioni di euro in progetti di ricerca e prevenzione. L’avventura non si ferma a Roma – prossimamente toccherà Bari, Bologna, Brescia, Matera e perfino numerosi comuni della Campania. Il “popolo rosa” è inarrestabile, e chissà quali nuove storie emergeranno da queste tappe!

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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