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Cronaca

Parcheggi in Piazza Vivona occupati da società di noleggio, residenti chiedono interventi per la vivibilità

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Parcheggi in Piazza Vivona occupati da società di noleggio, residenti chiedono interventi per la vivibilità

Segnalazioni dai residenti di Via della Chimica 12 riguardano la situazione dei parcheggi in Piazza Francesco Vivona, dove si osserva un’occupazione eccessiva degli spazi pubblici da parte di tre società di noleggio auto. Queste aziende, infatti, approfittano delle esenzioni sulle strisce blu, creando disagi significativi per la viabilità locale e per la sosta.

Le segnalazioni dei residenti

I cittadini hanno notato che le società di noleggio, che gestiscono un elevato numero di veicoli ibridi, occupano sistematicamente i parcheggi pubblici senza pagare per il servizio. Di conseguenza, i residenti trovano sempre più difficile parcheggiare le proprie auto, specialmente nelle ore di punta. Inoltre, l’occupazione degli spazi da parte delle auto non ibride di queste aziende e le operazioni di pulizia effettuate in strada contribuiscono a rendere impraticabili i marciapiedi e a bloccare il transito, con ripercussioni sulla sicurezza per i mezzi di emergenza.

Le richieste

I residenti hanno sollevato diverse problematiche legate al traffico intenso e alla qualità dell’aria, aggravate dalla presenza di scuole e uffici pubblici nella zona. A fronte della scarsa risposta delle autorità, i cittadini hanno formulato specifiche richieste: un intervento sulla gestione delle società di noleggio per limitare l’occupazione prolungata dei parcheggi pubblici, l’assegnazione di posti auto riservati ai residenti, e la riqualificazione ambientale di Via della Chimica e Piazza Vivona. Quest’ultima previsione include la piantumazione di alberi per migliorare la qualità dell’aria e ridurre il calore urbano, possibilmente impiegando fondi del PNRR. Infine, chiedono una maggiore presenza della Polizia Municipale per garantire una viabilità regolare e prevenire abusi.

Per i residenti, la gestione aggressiva dei parcheggi da parte delle società di noleggio riveste un ruolo centrale nei disagi quotidiani e la riqualificazione ambientale è vista come un passo fondamentale verso un miglioramento della vivibilità dell’area.

Cronaca

L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

HaiMaiVistoUnaMareaRosaCosìPotente Che ha invaso Roma per combattere i tumori al seno? #RaceForTheCure #PrevenzioneSalvaVite #DonneInRosa

L’Evento

Immagina una folla colorata e travolgente che trasforma le strade di Roma in un simbolo di speranza: è l’edizione n.26 della Race for the Cure, dove oltre 150mila persone hanno marciato unite contro i tumori al seno. Quale segreto nasconde questa manifestazione globale di Komen Italia? Le storie di donne coraggiose che sfidano la malattia con un messaggio potente: non sei sola nella lotta. E proprio la presidente del Comitato d’Onore, Laura Mattarella, ha definito la sua partecipazione un impegno “convinto”, ricordando a tutti che la prevenzione potrebbe essere la chiave per sconfiggere il nemico invisibile.

Le Testimonianze

Cosa accade quando le voci delle sopravvissute rubano la scena al Circo Massimo? Ecco le “Donne in Rosa”, eroi moderni che condividono storie in grado di emozionare e ispirare, proprio come ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri, definendo l’evento un “miracolo civile”. Queste testimonianze non solo sensibilizzano sull’importanza della diagnosi precoce, ma offrono una luce di speranza alle circa 56.000 donne in Italia che affrontano ogni anno questa battaglia. Guarire è più che possibile: per oltre il 90% di loro, un controllo tempestivo fa la differenza assoluta.

Gli Ospiti

E se ti dicessimo che star del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi si uniscono a politici e atleti per un obiettivo comune? La Race for the Cure, inserita nel calendario giubilare, ha visto sorprese mozzafiato come l’illuminazione in rosa della Nave Vespucci e un lancio acrobatico con il Tricolore. Sul palco, figure come la presidente di Komen Italia Daniela Terribile, il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e altre personalità hanno amplificato il messaggio, trasformando l’evento in una festa di solidarietà che ha raccolto fondi grazie a migliaia di volontari e aziende come Acea. Preparati a stupirti!

L’Impegno

Scopri come questa onda rosa continua a espandersi: grazie alla Race for the Cure, Komen Italia ha già investito oltre 31 milioni di euro in progetti di ricerca e prevenzione. L’avventura non si ferma a Roma – prossimamente toccherà Bari, Bologna, Brescia, Matera e perfino numerosi comuni della Campania. Il “popolo rosa” è inarrestabile, e chissà quali nuove storie emergeranno da queste tappe!

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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