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Cronaca

Taxi Roma , sfruttano sentenza della corte di giustizia dell’Unione Europea e prendono le prenotazioni delle corse dalle app come Uber

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Taxi Roma , sfruttano sentenza della corte di giustizia dell’Unione Europea e prendono le prenotazioni delle corse dalle app come Uber

Roma, 3 gennaio 2025 – Nella notte di Capodanno, mentre le strade di Roma si svuotavano dopo concerti, fuochi d’artificio e brindisi, i tradizionali taxi sembravano scomparsi. Al contrario, le vetture di Uber e altre piattaforme simili erano facilmente reperibili, segnando un chiaro cambiamento nel panorama del trasporto urbano.

Una metà di taxi al servizio delle app

La Capitale ospita circa 7.800 licenze taxi, di cui poco meno di 3.800 sono affiliate alla piattaforma 3570, in stretta collaborazione con Uber. Questi tassisti possono accettare corse direttamente dalla strada, nei parcheggi delle stazioni ferroviarie e aeroportuali, tramite telefono o app. Inoltre, grazie all’accordo con Uber, possono ricevere prenotazioni anche dall’app stessa, senza possibilità di rifiuto. Secondo il Campidoglio, se un tassista rifiuta una corsa tradizionale, rischia multe e sospensione della licenza. Tuttavia, le corse prenotate tramite app non possono essere facilmente monitorate, lasciando i clienti con messaggi di scuse come “spiacenti, non è possibile trovare auto” o “causa intenso traffico la corsa è stata cancellata”.

Prezzi in aumento e servizi in declino

L’accesso facilitato alle prenotazioni tramite app consente ai conducenti di scegliere le corse più redditizie. Ad esempio, una corsa dal centro al Fiumicino risulta molto più vantaggiosa rispetto a una verso Castel Giubileo o Tor Bella Monaca, aree periferiche con scarse possibilità di ritorno carichi di passeggeri. Questa selettività non solo penalizza i residenti locali, ma porta anche a un aumento dei costi per le corse, come dimostra il caso di una corsa richiesta per 200 euro da via Gregorio VII al quartiere Trieste.

Romani vs Turisti: una gara sfavorita per i residenti

La dinamica attuale trasforma il servizio taxi in una sorta di competizione tra romani e turisti. I turisti, che spesso scelgono destinazioni più redditizie per i conducenti, ottengono un servizio più rapido e conveniente rispetto ai residenti che necessitano di corse verso zone meno centrali. Questo squilibrio non solo crea disuguaglianze nel servizio, ma incide anche negativamente sui costi per i cittadini.

Il ruolo della Corte di Giustizia dell’UE e le lacune del Comune

Il nodo centrale risiede nelle normative. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato illegittime le clausole di esclusiva delle piattaforme taxi, permettendo ai tassisti di accedere a diverse app come Uber. Questa apertura del mercato ha aumentato la concorrenza, ma ha anche esposto il Comune di Roma all’incapacità di regolamentare efficacemente il fenomeno. Il Campidoglio chiede ora al Governo nazionale di dotare i Comuni degli strumenti necessari per controllare e gestire questa nuova realtà del trasporto pubblico.

Prospettive future

Con l’arrivo previsto di nuove licenze taxi, che probabilmente non saranno sufficienti a compensare la perdita di corse tradizionali, Roma si trova di fronte a una sfida significativa. Senza interventi normativi adeguati, la città rischia di assistere a un ulteriore declino del servizio taxi tradizionale, a discapito dei suoi cittadini e della qualità della mobilità urbana.

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

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L’onda rosa conquista Roma: Race for the Cure e i suoi 150mila partecipanti

HaiMaiVistoUnaMareaRosaCosìPotente Che ha invaso Roma per combattere i tumori al seno? #RaceForTheCure #PrevenzioneSalvaVite #DonneInRosa

L’Evento

Immagina una folla colorata e travolgente che trasforma le strade di Roma in un simbolo di speranza: è l’edizione n.26 della Race for the Cure, dove oltre 150mila persone hanno marciato unite contro i tumori al seno. Quale segreto nasconde questa manifestazione globale di Komen Italia? Le storie di donne coraggiose che sfidano la malattia con un messaggio potente: non sei sola nella lotta. E proprio la presidente del Comitato d’Onore, Laura Mattarella, ha definito la sua partecipazione un impegno “convinto”, ricordando a tutti che la prevenzione potrebbe essere la chiave per sconfiggere il nemico invisibile.

Le Testimonianze

Cosa accade quando le voci delle sopravvissute rubano la scena al Circo Massimo? Ecco le “Donne in Rosa”, eroi moderni che condividono storie in grado di emozionare e ispirare, proprio come ha sottolineato il sindaco Roberto Gualtieri, definendo l’evento un “miracolo civile”. Queste testimonianze non solo sensibilizzano sull’importanza della diagnosi precoce, ma offrono una luce di speranza alle circa 56.000 donne in Italia che affrontano ogni anno questa battaglia. Guarire è più che possibile: per oltre il 90% di loro, un controllo tempestivo fa la differenza assoluta.

Gli Ospiti

E se ti dicessimo che star del calibro di Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi si uniscono a politici e atleti per un obiettivo comune? La Race for the Cure, inserita nel calendario giubilare, ha visto sorprese mozzafiato come l’illuminazione in rosa della Nave Vespucci e un lancio acrobatico con il Tricolore. Sul palco, figure come la presidente di Komen Italia Daniela Terribile, il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati e altre personalità hanno amplificato il messaggio, trasformando l’evento in una festa di solidarietà che ha raccolto fondi grazie a migliaia di volontari e aziende come Acea. Preparati a stupirti!

L’Impegno

Scopri come questa onda rosa continua a espandersi: grazie alla Race for the Cure, Komen Italia ha già investito oltre 31 milioni di euro in progetti di ricerca e prevenzione. L’avventura non si ferma a Roma – prossimamente toccherà Bari, Bologna, Brescia, Matera e perfino numerosi comuni della Campania. Il “popolo rosa” è inarrestabile, e chissà quali nuove storie emergeranno da queste tappe!

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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