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Trevignano, la statua presenta Dna femminile, afferma l’avvocato di Gisella: “Nessuno conosce quello della Madonna”

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Trevignano, la statua presenta Dna femminile, afferma l’avvocato di Gisella: “Nessuno conosce quello della Madonna”

L’avvocato di Gisella Cardia, Solange Marchignoli, ha recentemente chiarito la situazione riguardante gli esami sul sangue della statua della Madonna di Trevignano. In risposta alle indiscrezioni circolate, ha affermato: “Gisella ha toccato e baciato la statua. Nessuno conosce il dna della Madonna.” Marchignoli ha sottolineato che non esiste ancora una perizia depositata sui campioni analizzati, considerandola una mera voce infondata.

“Si tratta solo di un chiacchiericcio”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo che se il sangue fosse femminile, ciò non fornirebbe informazioni definitive. Marchignoli ha evidenziato l’importanza di una consultazione dettagliata dell’elaborato peritale: “Se fosse una traccia singola significherebbe che il dna trovato sulla statua corrisponde ad una persona sola.” In merito ai risultati attesi, l’avvocato prevede una traccia mista, comprendente il DNA di Gisella e di altre persone.

Dettagli sull’analisi del sangue

Il genetista forense Emiliano Giardina, consulente del giudice delle indagini preliminari, sarà ascoltato il 4 marzo al Tribunale di Civitavecchia, dove presenterà i risultati della perizia sul sangue della statuetta. Secondo anticipazioni de Il Corriere della Sera, il sangue sarebbe di origine umana e apparterrebbe a una donna.

Metodi di analisi

Le analisi sono state effettuate lo scorso dicembre 2024 presso la Fondazione Santa Lucia di Roma. Giardina ha spiegato che sono stati utilizzati metodi sofisticati impiegati normalmente nelle indagini criminali. Questi metodi consentono di identificare la natura della sostanza e, nel caso di fluidi biologici, di determinare se siano umani e a chi appartengano. “Sul sangue si possono effettuare approfondimenti successivi”, ha aggiunto, chiarendo che è possibile comprendere se il materiale provenga da una o più persone.

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Marina Pierlorenzi dell’ANPI contro i tentativi di sfruttare il 25 aprile

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Marina Pierlorenzi dell’ANPI contro i tentativi di sfruttare il 25 aprile

25AprileSottoAssedio Scopri le rivelazioni shock di Marina Pierlorenzi dell’ANPI contro chi cerca di sfruttare il Giorno della Liberazione!

In un momento di tensioni crescenti, Marina Pierlorenzi, figura di spicco dell’ANPI, sta facendo parlare di sé con un appello che potrebbe cambiare il modo in cui celebriamo il 25 aprile. Immaginate: un simbolo della Resistenza che denuncia tentativi di “parassitare” una data così sacra per l’Italia. Quali forze stanno cercando di manipolare questo evento storico? Le sue parole stanno accendendo dibattiti accesi, attirando l’attenzione di migliaia di persone curiose di sapere cosa c’è davvero dietro.

Le accuse che stanno scuotendo l’opinione pubblica

Pierlorenzi non usa mezzi termini nel suo discorso, accusando apertamente “strumentalizzazioni e tentativi di parassitare il 25 aprile”. Questo richiamo all’azione solleva interrogativi su gruppi o partiti che potrebbero sfruttare la memoria della Liberazione per fini personali. È un invito a riflettere: chi sono i veri custodi di questa eredità, e quali rischi corriamo se permettiamo abusi?

Perché l’ANPI è al centro del dibattito

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, con Pierlorenzi in prima linea, sta mobilitando i suoi sostenitori per proteggere il significato originale del 25 aprile. Tra commemorazioni e proteste, emergono storie di resilienza che potrebbero ispirare un nuovo movimento. Ma cosa succederà se queste denunce non vengono ascoltate? L’interesse cresce, e le reazioni sui social stanno già virando verso l’inaspettato.

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Fan di Jovanotti scoprono auto distrutte e svuotate dopo il concerto

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Fan di Jovanotti scoprono auto distrutte e svuotate dopo il concerto

Jovanotti #Roma #Concerto Immaginate di lasciare un’esibizione epica del vostro artista preferito, solo per scoprire che le vostre auto sono state prese di mira da vandali – è successo davvero ai fan di Jovanotti!

Dopo l’attesissimo concerto del celebre cantautore italiano a Roma, decine di fan si sono ritrovati di fronte a una scena sconcertante: veicoli danneggiati e svaligiati nei parcheggi vicini. Testimonianze raccolte sul posto raccontano di finestrini in frantumi, oggetti rubati e un senso di shock diffuso, lasciando tutti a chiedersi chi potrebbe aver orchestrato un atto così sconsiderato. Ma c’è di più: voci di social media stanno inondando la rete con foto e video che mostrano l’entità del danno, alimentando dibattiti accesi su sicurezza e organizzazione eventi.

Il dramma nei parcheggi

Le prime segnalazioni sono arrivate nelle ore successive al concerto, con fan che descrivevano scene caotiche e un’improvvisa ondata di rabbia. “Abbiamo parcheggiato fiduciosi, ma al ritorno era tutto un disastro”, ha condiviso un testimone, evidenziando come l’euforia della serata si sia trasformata in frustrazione. Le autorità locali hanno avviato indagini per identificare i responsabili, mentre la comunità online si interroga: è un caso isolato o un problema più ampio legato a grandi eventi?

Reazioni che fanno discutere

In un’epoca in cui i social pullulano di condivisioni, i fan hanno trasformato la loro indignazione in viralità, con hashtag come #JovanottiDisastro che stanno conquistando migliaia di interazioni. Ma cosa succederà ora? Le storie emergenti promettono colpi di scena, con possibili rivendicazioni e misure di sicurezza rafforzate per i prossimi show – non perdetevi gli aggiornamenti su questa storia che sta catturando l’attenzione di tutti!

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