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Cronaca

Nuovo pronto soccorso e culla per la vita all’ospedale Isola Tiberina di Roma

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Nuovo pronto soccorso e culla per la vita all’ospedale Isola Tiberina di Roma

Novità all’ospedale Isola Tiberina, dove è stato recentemente inaugurato un pronto soccorso completamente ristrutturato, che raddoppia le superfici a disposizione. La nuova struttura comprende 700 metri quadrati, 4 sale visita, 4 posti letto e 8 in astanteria. Con un’affluenza di 31.000 pazienti all’anno, tra cui 16.000 ricoveri, il Gemelli Isola si prepara a rispondere alle esigenze del Giubileo della Speranza.

Nuovi servizi e ottimizzazione degli spazi

La ristrutturazione ha previsto anche il rinnovo della radiologia, un’area di osservazione breve intensiva e l’introduzione di apparecchiature di ultima generazione. Il direttore sanitario Gennaro Capalbo ha confermato che «il servizio di pronto soccorso non si è mai interrotto durante i lavori di ristrutturazione». Sono stati migliorati anche i punti di accesso per garantire un arrivo più rapido delle ambulanze. La nuova sala attesa è più spaziosa e, come tradizione vuole, è previsto un percorso ostetrico esclusivo, separato dal resto del pronto soccorso. Questo ospedale è riconosciuto come centro di riferimento per la neonatologia e per percorsi preconcenzionali, con un ambulatorio dedicato alla salute delle donne.

Investimenti e supporto alla comunità

Durante la presentazione, il presidente della Regione Francesco Rocca ha annunciato la riapertura del San Giacomo, indicando che sarà «una struttura per anziani». Ha sottolineato l’importanza del rilancio dell’Isola Tiberina, ora tornata in equilibrio economico dopo un decennio, grazie a una ristrutturazione che ha richiesto un investimento di 4 milioni di euro. I contributi fondamentali dalla Fondazione per la Sanità Cattolica e dalla Fondazione Leonardo del Vecchio hanno avuto un ruolo cruciale nella creazione della società SIT (Sanità Isola Tiberina), che ha guidato il piano di salvataggio. Daniele Piacentini, direttore generale, ha dichiarato che qui abitano di nuovo «innovazione e accoglienza».

In aggiunta, è stata inaugurata anche «la culla per la vita», la prima nel centro storico della Capitale, che offre una soluzione sicura per l’abbandono dei neonati. Questa iniziativa, accessibile dall’esterno dell’ospedale, si pone come ultimo rifugio per i genitori in difficoltà. Beppe Fioroni, vicepresidente della Fondazione Gemelli, ha evidenziato che questo intervento «dimostra che la sanità cattolica appartiene profondamente alla comunità romana».

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

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L’istruttore e la condanna a due anni: una storia da scoprire

HaiMaiPensatoCheUnaLezioneDiGuidaPotesseDiventarsiUnIncubo? #MeToo #GiustiziaServita

I Fatti Shocking

Immagina una giovane studentessa di 21 anni, piena di sogni e determinazione, che decide di prendere la patente per aiutare il padre malato. Ma durante le lezioni estive a Roma, in una scuola guida di zona Furio Camillo, il suo istruttore ultrasettantenne inizia a oltrepassare ogni limite: frasi ambigue, tocchi indesiderati e persino un tentativo di abusarla. Lei, paralizzata dalla paura, prosegue le lezioni già pagate, ma quando le cose degenerano con un bicchierino di whisky e un attacco più esplicito, trova il coraggio di denunciare. Sarà questa la svolta che cambia tutto?

Il Processo che Ha Lasciato Tutti Senza Parole

I giudici hanno creduto alla sua storia, condannando l’istruttore a due anni e un mese per violenza sessuale e tentati abusi. Il pubblico ministero ha sottolineato come la giovane fosse in soggezione di fronte a una figura autorevole, e nonostante le avances, non poteva semplicemente andarsene dopo aver pagato. Ma cosa ha detto la difesa? Ha provato a insinuare un consenso implicito per la mancanza di reazione, ma la vittima ha ribattuto con forza: “Ero bloccata dal terrore, non potevo reagire!”. L’avvocatessa del Telefono Rosa, che l’ha assistita, è entusiasta: “L’importante era che il reato fosse riconosciuto, per proteggere altre ragazze da questo predatore”. Una vittoria che fa riflettere su quante storie del genere restino nascoste.

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Omicidio nel Viterbese: uomo ucciso a colpi di pistola, corpo ritrovato nei boschi di Vetralla

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Omicidio nel Viterbese: uomo ucciso a colpi di pistola, corpo ritrovato nei boschi di Vetralla

MisteroNeiBoschi #OmicidioSconcertante Un uomo di circa 30 anni, forse di origine nordafricana, è stato ritrovato senza vita in una remota zona boschiva del Monte Fogliano vicino Vetralla – scopri i dettagli di questo caso inquietante!

Scoperta shock in mezzo alla natura selvaggia

Ieri pomeriggio, in una zona impervia e isolata dei boschi del Monte Fogliano, nella provincia di Viterbo, è stato rinvenuto il corpo di un uomo di circa 30 anni. La scoperta ha immediatamente catturato l’attenzione delle autorità, scatenando domande su cosa possa essere accaduto in quel luogo nascosto e misterioso.

I dettagli che fanno rabbrividire

Da quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo potrebbe essere di origine nordafricana e sarebbe stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri, il personale del 118 e il medico legale, che hanno lavorato per raccogliere indizi e ricostruire la scena del crimine – un evento che lascia spazio a infinite ipotesi su motivazioni e colpevoli.

Le indagini che tengono tutti col fiato sospeso

Gli inquirenti stanno setacciando ogni pista possibile, indagando a 360 gradi per identificare i responsabili di questo omicidio. Con piste ancora oscure e un’atmosfera di suspense, il caso potrebbe riservare colpi di scena che nessuno si aspetterebbe.

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