Cronaca
Il re nel cuore di Testaccio: “Vorrei offrirgli un tè” mentre i locali lo guardano con sospetto

Un post per twitter in 280 caratteri: Alida e Damiano si sono svegliati all’alba per evitare il traffico di Roma e raggiungere Testaccio. Ma la loro giornata ha preso una piega inaspettata! #Roma #Testaccio #MattinaCaotica
Alida abita dall’altra parte del Tevere. Con il marito, Damiano, si è svegliata presto per arrivare a Testaccio ed evitare che il traffico del mattino e le chiusure stradali potessero…
La sventura di Alida e Damiano
Ma il loro piano è andato in fumo quando, arrivati a destinazione, hanno scoperto che il mercato di Testaccio era chiuso per la festa del quartiere. "Ma che stiamo a scherzà?" ha esclamato Damiano, visibilmente irritato. Commento: Quando il piano perfetto fallisce miseramente.
La ricerca di un’alternativa
Senza perdersi d’animo, la coppia ha deciso di cercare un’alternativa. Hanno optato per un bar nelle vicinanze, dove hanno trovato una colazione decente, anche se non all’altezza delle loro aspettative. "Almeno il caffè è buono" ha detto Alida, cercando di mantenere un tono positivo. Commento: Quando la vita ti dà limoni, fai la limonata… o un caffè.
Il ritorno a casa
Dopo la colazione, Alida e Damiano hanno deciso di tornare a casa, evitando accuratamente le strade principali per non incappare nel caos del traffico romano. La loro avventura mattutina si è conclusa con un ritorno anticipato, ma con la consapevolezza che a volte è meglio rimanere a casa.
Cronaca
Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!
La confessione inaspettata
In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.
La storia che si sgretola
Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.Cronaca
L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

MisteroUccisioneARoma Scopri i dettagli scioccanti sul cellulare ritrovato della studentessa uccisa, che potrebbe svelare segreti inimmaginabili! #Roma #Femminicidio #IndaginiSegrete
Il Ritrovamento Scioccante
È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.
Le Indagini in Corso
Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.Il Racconto Drammatico della Madre
«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.
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