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Cronaca

L’affascinante storia di un evento rarissimo

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L’affascinante storia di un evento rarissimo

QuattroGemelliPrematuri Che miracolo! Hai mai sentito di una mamma che ha dato alla luce quattro piccolini nati troppo presto e tornati a casa sani come pesciolini?

La Nascita Incredibile

Immagina la notte del 23 gennaio: in un ospedale di Roma, quattro gemelli arrivano al mondo alla 28ª settimana, pesando poco più di un chilo ciascuno. Una storia che sembra uscita da un film, dove medici e infermieri si trasformano in veri eroi per affrontare una probabilità di 1 su 800.000. La giovane mamma, di soli 24 anni e arrivata dall’estero, non aveva idea di cosa l’aspettava fino al suo arrivo in Italia.

La Sfida della Gravidanza

Pensa allo shock: ricoverata per dolori pelvici, la donna scopre di aspettare quattro bambini. Da quel momento, inizia un vero e proprio tour de force con controlli quotidiani, terapie per prevenire complicazioni e una rapida discesa della sua salute. Anemia, infezioni e il rischio di un parto prematuro hanno reso ogni giorno una battaglia, ma il team dell’ospedale ha monitorato tutto con un’attenzione da detective.

Il Lavoro di Squadra Vincente

Ecco il colpo di scena: durante il cesareo d’emergenza, un’armata di 16 professionisti – tra medici, infermieri e ostetriche – era già pronta intorno alle incubatrici. Con iniezioni di cortisone per i polmoni e altre misure protettive, i piccolini hanno ricevuto cure immediate. E indovina? Non ci sono state infezioni, trasfusioni o problemi: dopo soli 50 giorni, i tre maschi e la femmina sono cresciuti alla grande e sono tornati a casa, dimostrando che con il giusto team, anche l’impossibile è possibile!

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Cronaca

Gli studenti romani modificano i nomi delle vie della Capitale dedicandole ai caduti sul lavoro.

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Gli studenti romani modificano i nomi delle vie della Capitale dedicandole ai caduti sul lavoro.

Hai mai sentito parlare di strade rinominate di notte per denunciare le morti sul lavoro? #RomaRibelle #MortiSulLavoro #ProtestaGiovani

La denuncia creativa degli studenti romani

Una notte insolita ha trasformato le vie della Capitale in un simbolo di protesta: un gruppo di studenti ha deciso di ribattezzare alcune strade iconiche per accendere i riflettori su un problema che fa riflettere. “Abbiamo rotto il silenzio per un motivo preciso”, spiegano con passione i membri della Rete degli Studenti Medi del Lazio, che hanno dedicato queste vie alle vittime rimaste uccise nei luoghi di lavoro. Si tratta di un gesto audace che ti lascia con il fiato sospeso, facendoti chiederti: quanto è sicura la nostra routine quotidiana?

Le strade che ora portano i nomi delle vittime

Immagina passeggiare per Roma e imbatterti in nomi che raccontano tragedie reali: Via di Trastevere, vicino al Ministero dell’Istruzione, è diventata il viale di Lorenzo Parelli, il diciottenne scomparso durante un alternanza scuola-lavoro a Udine. Oppure Piazza Vittorio Emanuele, ora dedicata a Satnam Singh, il bracciante di 31 anni abbandonato a se stesso a Latina. E ancora, Piazza dell’Immacolata onora Luana D’Orazio, strappata via a 22 anni da un macchinario a Prato, mentre Via di Santa Croce in Gerusalemme è stata ribattezzata via Peter Isiwele, per il lavoratore precipitato da 10 metri durante il suo turno. Infine, Piazza della Repubblica ricorda Massimo Mirabelli, deceduto a 76 anni perché la pensione non bastava più. Queste storie nascoste dietro i nomi delle strade potrebbero cambiarti prospettiva per sempre.

L’appello per un futuro più sicuro

Secondo i giovani attivisti, in Italia sono morte oltre 25.000 persone sul posto di lavoro dal 2005 a oggi – un dato che fa rabbrividire e che non può essere ignorato in uno Stato democratico. “Dobbiamo rivoluzionare il mondo del lavoro, che oggi sfrutta, precarizza e toglie vite”, dichiarano gli studenti con un’urgenza che cattura l’attenzione. Aggiungono: “Possiamo agire votando per i cinque sì l’8 e il 9 giugno, per garantire un lavoro sicuro e un futuro degno”. Un’iniziativa che ti spinge a riflettere: e se fosse il momento di fare la differenza?

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Cronaca

Un cane uccide e decapita un cucciolo: era senza guinzaglio. La rabbia dei residenti.

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Un cane uccide e decapita un cucciolo: era senza guinzaglio. La rabbia dei residenti.

Sconvolgente aggressione a Viterbo: un pitbull feroce scappa e decapita un cagnolino indifeso, lasciando il quartiere in preda al panico! #PitbullPericoloso #MisteroCanino #ViterboShock

L’attacco fulminante

Un pitbull lasciato libero senza guinzaglio ha scatenato il caos nel quartiere di San Faustino a Viterbo, attaccando e uccidendo in modo brutale un piccolo cane. L’episodio, avvenuto di domenica sera, ha lasciato tutti senza fiato: l’animale si è avventato sulla vittima con una rapidità impressionante, mordendola ripetutamente al muso e al collo fino a provocarne la morte. I residenti sono rimasti scioccati, chiedendosi come un fatto del genere possa accadere così vicino a casa.

Intervento delle autorità

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i veterinari della Asl e i carabinieri, che hanno ricostruito i dettagli dell’accaduto. Dopo aver rintracciato il proprietario del pitbull, le autorità gli hanno imposto di sottoporre l’animale a tutti gli accertamenti sanitari e comportamentali previsti dalla legge. Ma cosa nasconde questo cane apparentemente incontrollabile? Potrebbe essere l’inizio di una storia ancora più inquietante.

Precedenti preoccupanti

Non si tratta di un episodio isolato: pochi mesi fa, sempre a San Faustino, lo stesso pitbull era stato protagonista di un’altra aggressione in piazza del Sacrario, nel luglio 2014. Allora, la polizia intervenne, ma non ci furono provvedimenti definitivi. Cosa succederà questa volta? I residenti si interrogano su come un pericolo del genere possa continuare a circolare liberamente nel quartiere.

Rabbia sui social media

Sui social network, l’incredulità e la rabbia stanno montando: “È un cane recidivo, eppure nessuno fa nulla ai proprietari”, ha scritto un’utente di nome Rosangela. Un’altra, Irene Temperini, ha aggiunto: “Tutti sanno e tutti vedono, ma nessuno interviene”. Queste voci stanno alimentando un dibattito acceso online, con migliaia di persone che si chiedono se ci sia davvero un pericolo nascosto dietro questi attacchi. Quali altre storie emergeranno?

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